Sul
Post hanno scritto un bell'
articolo su Grand Theft Hamlet, un documentario piuttosto particolare, visto che è stato "girato" all'interno di
GTA. Nell'articolo ho trovato un passaggio particolarmente interessante, che dice tanto non solo sul gioco, ma anche su noi stessi e sulla nostra società:
Una delle caratteristiche che conferiscono a Grand Theft Hamlet uno status diverso rispetto ad altri machinima è il modo in cui è montato e confezionato. Los Santos, la città fittizia di GTA V, è stata ideata e disegnata per essere una versione esagerata di Los Angeles, un luogo da cui emerge l’ossessione per il capitalismo, il denaro come unica forma di transazione e relazione, e in cui il crimine è la regola. Il fatto che in quel mondo un gruppo di persone cerchi di fare qualcosa che equivale a nuotare controcorrente, ovvero non sparare, scappare, rapinare e rubare veicoli ma mettere in scena uno spettacolo, e che debba ironicamente combattere contro il resto dei giocatori ignari del progetto, alla lunga induce lo spettatore a riflettere su temi di certo non inediti, come la difficoltà nell'aggregare persone, il desiderio di fare qualcosa di più delle proprie vite, le diverse maniere e ragioni per le quali le persone si approcciano all'arte o il contrasto con chi ha altre aspirazioni nella vita, ma in una maniera diversa dal solito.
In effetti abbiamo tanto bisogno di fare cose semplici, cose che oggi sono tremendamente controcorrente.
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