
L'edizione in oggetto, con la traduzione di Silvio Spaventa Filippi del 1914 riadattata dall'editore, non presenta il testo a fronte in inglese (e su questo si può anche soprassedere, anche se è un peccato visti i giochi di parole di cui è ricco questo seguito del Paese delle meraviglie), ma non può nemmeno essere considerata completamente aderente all'edizione originale, non solo per l'assenza delle illustrazioni originali di John Tenniell, ma soprattutto per l'assenza di qualsiasi riferimento alla partita a scacchi su cui si basa l'intero svolgimento dei capitoli. Infatti l'editore si limita a pubblicare l'indice dell'opera in fondo al volume ignorando che lo stesso sommario originale era parte integrante del romanzo.
In ogni caso l'edizione riporta il lettore che lo ha letto nelle atmosfere del primo romanzo, come la scena della sparizione della Regina Rossa (o Nera, dipende dal colore della scacchiera!) che segue alla famosa corsa sul posto; oppure ecco Tweedledee e Tweedledum, con le loro divagazioni apparentemente illogiche; o ancora il buon Humpty Dumpty e la sua rovinosa caduta a terra. Il tutto, poi, ben concluso con il party delle tre Regine sulla scacchiera: tre perché Alice, da pedone che era all'inizio, è giunta a promozione.
E non possiamo certo dimenticare la domanda, al tempo stesso rompicapo logico e filosofico, di chi sia stato il sognatore di tutta la storia di cui Alice è stata protagonista: lei o il Re Rosso? O magari qualcun altro?
Proprio in questi giorni sto scrivendo un articolo sulla partita di scacchi del libro e su come sia stata sempre interpretata o tradotta male nelle edizioni italiane. L'articolo dovrebbe andare in pubblicazione, se tutto va bene, all'inizio del prossimo anno e conto di finirlo per settembre in quanto sto aspettando di consultare alcune edizioni meno comuni. Se però sei interessato ad una bozza (ma proprio bozza) dell'articolo, che al momento già supera le 10 pagine, fammi sapere. Molto volentieri te lo condivido in anteprima e eventuali commenti o suggerimenti sarebbero ovviamente ben accetti se provengono da te.
RispondiEliminaInteressante! In effetti sono curioso di leggerlo!
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