Stomachion

venerdì 21 aprile 2023

I rompicapi di Alice: La partita a scacchi di Alice

L'interesse di Lewis Carroll per gli scacchi è abbastanza noto. Dalla lettura della corrispondenza e dei diari, si sa che Carroll amava giocare a scacchi. Come annotato il 3 settembre del 1866, gli scacchi sono l'occupazione familiare, cosa dimostrata anche dalla foto che lo stesso Carroll scattò alle sue zie Henrietta e Margaret Lutwidge mentre giocavano a scacchi.
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Le zie di Carroll - via ChessBase
Non deve, quindi, stupire che Carroll, quando scrisse il seguito di Alice nel paese delle meraviglie, decise di basarlo proprio sul gioco degli scacchi: non a caso nella primissima versione del romanzo Attraverso lo specchio, uscito a fine 1871, tutti i personaggi erano basati su pezzi degli scacchi. Inoltre nella prefazione del romanzo troviamo una specie di diagramma delle ultime mosse di una partita a scacchi che porterà Alice, unico pedone bianco rimasto, a dare scacco matto al re nero (o rosso) in undici mosse.
La caratteristica più interessante di queste mosse è che il bianco in molti casi compie due o tre mosse consecutive senza che il nero possa fare alcunché: il motivo è che la prima versione degli scacchi, come avevo anche raccontato in un video dedicato a questo splendido gioco, prevedeva anche che ciascun giocatore tirasse dei dadi per stabilire di chi fosse il turno per muovere.
Qui sotto vediamo una rappresentazione animata delle mosse che portano Alice a dare scacco basata su uno studio di Glen Downey:
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Se partiamo dalla posizione iniziale mostrata nella parte superiore della prefazione del libro e proviamo a esaminarla utilizzando un motore scacchistico (ho utilizzato Stockfish a piena poteza su lichess), scopriamo che la partita si concluderebbe con scacco per il bianco in 3 mosse:
1. Ng3+ Ke5 2. Qc5+ Ke6 3. Qd6#
Ho, però, provato a risolvere il problema nelle 11 mosse richieste da Carroll, trovando questa "variante":
1. Qc2+ Ke5 2. Qc3+ Ke6 3. Nd4+ Ke7 4. Nxe2 Ke8 5. d4 Nf6 6. Rxf6 Ke7 7. d5 Ke8 8. d6 Kd8 9. Qa5+ Ke8 10. d7+ Ke7 11. d8=Q#
In questo modo il pedone/Alice diventa Regina e da scacco, mentre nella versione carrolliana prima diventa Regina alla nona mossa e quindi da scacco all'undicesima. In chiusura mi sembra interessante ricordare Vernon Rylands Parton che, nonostante visse in un'epoca in cui gli scacchi, in fondo, non vivevano ancora una particolare crisi creativa (visse tra il 1897 e il 1974), fu un prolifico inventore di varianti degli scacchi. Oltre a una versione di scacchi tridimensionali, gli scacchi cubici, propose un gran numero di varianti ispirate al Paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio. E sia la variante esplicitamente ispirata a quest'ultimo, sia la sua variante più nota, la Alice chess (gli scacchi di Alice), si giocano su due scacchiere poste una accanto all'altra.
In particolare negli scacchi di Alice si inizia con una scacchiera su cui i pezzi sono messi nel modo usuale e, accanto, una scacchiera completamente vuota. Ogni volta che un giocatore compie una mossa, il pezzo "attraversa lo specchio" e finisce nella casello corrispondente sulla scacchiera opposta. Ogni giocatore, infatti, può scegliere di muovere un pezzo su una o sull'altra scacchiera. Per esempio prendiamo la mossa iniziale:
1. Nf3 e6
Sia il cavallo bianco sia il pedone nero verranno spostati dalla scacchiera iniziale in quella opposta.
Successivamente, alla mossa
2. Ne5 Bc5
il cavallo bianco ritornerà sulla scacchiera iniziale, mentre l'alfiere nero farà il "salto di scacchiera" andando a fare compagnia al pedone del suo stesso colore. Questa idea del trasferimento pezzi ha alcune interessanti conseguenze, come ad esempio la possibilità anche per gli alfieri di attraversare un muro di pedoni, quasi come per una specie di effetto tunnell.
Tutto ciò ha ricadute anche sulle regole dello scacco. Ad esempio se un giocatore è sotto scacco su una delle due scacchiere, può restare sotto scacco senza dover muovere il re a patto che il pezzo che si sceglie di muovere dopo il trasferimento vada a interporsi tra il Re e il pezzo che lo tiene sotto scacco. Non è però possibile restare sotto scacco dopo aver compiuto la mossa, quindi per esempio non si può salvare il Re trasferendolo sull'altra scacchiera se nella casa di arrivo si ritrova ancora sotto scacco. Che poi è una situazione analoga agli scacchi usuali.
Inoltre se il Re è sotto scacco e non può compiere alcuna mossa legale per sfuggire allo scacco, allora è scacco matto, perché per sfuggire alla cattura trasferendosi sull'altra scacchiera,
Ulteriori approfondimenti:

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