Stomachion

sabato 11 gennaio 2025

Paperinik #97: L'essenza del supereroe

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Come avevo scritto sulla recensione del #94, non ho più scritto nulla sui numeri di Paperinik usciti nei due mesi successivi. Nel frattempo è anche uscito l'albo che ristampa la terza stazione del Diary of a wacky knight, il Paperinik fantasy, mentre è in uscita nelle fumetterie l'edizione italiana del nuovo albo disneyano della Glenat dedicato proprio al diabolico vendicatore. Nel frattempo, però, la testata a lui dedicata vive di bassi (molti) e alti (pochi), e uno di questi ultimi è proprio il 97.mo numero.
Conciliarsi con la vita
La prima, bella novità è la storia inedita con cui si apre l'albo: dopo due storie di produzione egmontiana disegnate da Andrea Ferraris uscite nei due numeri precedenti, il #97 si apre con Il peso del mantello di Francesco Testi e Giulia Lomurno, due autori sempre più presenti sulle pagine di Topolino. Personalmente questa la prendo come un'indicazione da parte della redazione e dell'editore di voler correggere un po' la rotta della testata. Gli inediti italiani, a meno di non essere di produzione Disney, quindi destinati al mercato mondiale e non solo a quello italiano, se ne sono visti pochi, e tutti con la sensazione di essere storie progettate sotto lo stimolo della precedente direzione di Topolino e poi solo leggermente modificate per dare la sensazione di essere in linea con quanto letto sul settimanale.
Il peso del mantello, invece, storia nel corso della quale Paperino si deve arrabattare incastrando i molti impegni con gli interventi, a volte straordinari, del suo omologo mascherato, è una storia decisamente molto ben curata, anche nei dettagli, in cui i riferimenti, per quanto leggeri, alla continuity topolinesca non sembrano gettati lì, ma ben integrati all'interno della storia.
Se poi andiamo a sbirciare l'anteprima del prossimo numero, scopriamo che anche l'indetita del prossimo mese è italiana: testi di Carlo Panaro e disegni di Giovanni Preziosi, altro giovane talento di Topolino.
La speranza è che, quindi, con l'approssimarsi del 100.mo numero, ci sia l'idea vera e concreta di rinnovare la testata: personalmente, come ho scritto in alcuni commenti su YouTube (e forse anche in qualche recensione qui sul blog), punterei forte su inedite di produzione italiana, una riduzione della foliazione e, soprattutto, sulla ristampa integrale e cronologica del Paperinik di Lucio Leoni, presente a sommario con due sue storie, originariamente pubblicate su Paperinik e altri supereroi, e in effetti il motivo principale per cui ho deciso di scrivere la recensione che state leggendo!
Destinazione: futuro!
Le due storie di Leoni, affiancato come (quasi) sempre da Emanuela Negrin sono entrambe due "pasticci" temporali. Iniziamo con La New Generation. Pubblicata su Paperinik e altri supereroi #123 del 2003, inizia lì dove altre storie finiscono: con Paperino che cerca di nascondersi dalle ire dello zione, che come al solito lo insegue per un qualche disastro.
Messo alle strette dall'arrivo del parente, Paperino si getta dentro una delle tante macchine del tempo che Archimede ha costruito nel corso della sua carriera fumettistica, solo che finisce una decina di anni nel futuro, in una Paperopoli senza Paperinik, in cui il suo posto viene colmato dalla PK Squad, costituita da tre giovani supereroi. Potete immaginare chi si nasconda dietro le loro mascherine!
Ovviamente Paperino darà loro una mano prima di tornare nel suo presente, trasformando questo futuro in una specie di What if...
La seconda storia, molto più corposa della prima (strutturata in due tempi), La minaccia del time slide, vede il ritorno del Professor Brain, che aveva esordito ne L'inganno silenzioso, che non è mai stata ristampata sull'attuale incarnazione del mensile del diabolico vendicatore. In questo caso il classico scienziato pazzo ruba il progetto dell'ennesima macchina del tempo di Archimede con l'idea di ricostruire la realtà a suo uso e consumo. Paperinik, che è riuscito a restare fuori dal flusso temporale grazie a una "bolla di tempo" ideata sempre da Archimede, torna indietro nel tempo a prima del disastro temporale creato da Brain per prelevare se stesso e avere così una mano contro il cattivo.
La storia, anche questa dal gusto molto supereroistico, nonostante la lunghezza si lascia leggere agevolmente e permette ai due autori di raccontare una nuova realtà alternativa, un mondo distopico in cui i personaggi cui siamo abituati sono leggermente differenti, anche nel nome, rispetto al solito, anticipando così il mood delle saghe natalizie che Marco Nucci sta proponendo negli ultimi due anni su Topolino. Abbiamo così una prima parte, in cui, un po' come in molte delle Crisi della DC Comics, le realtà si confondono e si mescolano una con l'altra, mentre nella seconda parte una classica storia distopica, che in qualche modo sembra ispirata a Giorni di un futuro passato di Chris Claremont e John Byrne. Il finale, poi, sembra suggerire che quella realtà non sia scomparsa dopo la risoluzione della storia, ma sia diventata una specie di universo parallelo, pensiero piuttosto consolatorio, se pensiamo che in New Generation l'Archimede del futuro non era così certo che la cosa sarebbe avvenuta.
In definitiva due storie che, nell'era del famoso PK, portano in maniera preponderante le atmosfere supereroistiche nel Paperinik che viene generalmente considerato quello classico, e con un'efficacia che è stata eguagliata da pochi altri autori, successivi, ma anche precedenti a Leoni. Motivo più che sufficiente per chiedere la sua ristampa integrale e cronologica sulla testata (so che queste storie sono uscite su Le origini del mito, ma in questo caso si "parlerebbe" di una ristampa più popolare).

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