I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, citando da Legambiente Veneto:
(...) sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all'acqua e ai grassi.Sono i composti utilizzati, per esempio, nelle pentole antiaderenti e in particolari tessuti.
Il report di Greenpeace rivela che i PFAS sono presenti in praticamente tutte le regioni d'Italia, per loi più in livelli entro i limiti di legge stabiliti a livello europeo. Nel frattempo, però, gli Stati Uniti hanno abbassato questi limiti di legge che, se i dati sintetizzati su greenMe sono corretti, sarebbe all'incirca 17 volte inferiore al limite europeo.
Inoltre, sempre Grennpeace insieme con il CNR, ha mostrato come questi inquinanti non sono eliminabili con la bollitura.
L'obiettivo di Greenpeace è, dunque, abbastanza chiaro: abbassare anche in Europa tale limite, cosa che sembra la Francia stia già facendo. Nel frattempo sul Post si affrettano a scrivere:
Non è quindi sorprendente o inatteso che ci sia una «diffusa presenza di questi composti inquinanti nelle reti acquedottistiche», come dice il rapporto, ma ciò non equivale automaticamente a una "emergenza".Sono d'accordo che non dobbiamo entrare nel panico, ma è fuori di dubbio che dobbiamo comunque mantenere alta l'attenzione e incamminarci verso la strada di estrema precauzione intrapresa dagli Stati Uniti: ci pensate? Se si fosse scelta quella stessa strada nei confronti della plastica, oggi avremmo livelli di inquinamento da microplastiche probabilmente nulli.
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