Stomachion

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venerdì 24 gennaio 2025

Una questione di acqua

20250124-greenpeace-veleni-acqua
E' recentemente arrivata all'attenzione del grande pubblico la storia dei PFAS nell'acqua che beviamo tutti i giorni, quella che esce dal rubinetto di casa, su cui Greenpeace ha prodotto un report a conclusione della campagna Acque senza veleni che raccoglie rilevazioni da campioni presi da più di 200 comuni italiani. In effetti la prima occorrenza sulla questione che ho trovato (non solo andato più indietro) risale al 2020.
I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, citando da Legambiente Veneto:

giovedì 23 gennaio 2014

Meditazione. Funziona.

Immaginando che questo articolo sull'esistenza di un effetto placebo per il sonno avesse a che fare con la meditazione (nessun riferimento esplicito, però...), ho fatto un breve giro su Scholar per vedere cosa trovavo sulla meditazione, scoprendo che:
Oxygen consumption, heart rate, skin resistance, and electroenceph-alograph measurements were recorded before, during, and after subjects practiced a technique called transcendental meditation. There were significant changes between the control period and the meditation period in all measurements. During meditation, oxygen consumption and heart rate decreased, skin resistance increased, and the electroencephalogram showed specific changes in certain frequencies. These results seem to distinguish the state produced by transcendental meditation from commonly encountered states of consciousness and suggest that it may have practical applications.
Robert Keith Wallace (1970). Physiological Effects of Transcendental Meditation. Science, Vol. 167 no. 3926 pp. 1751-1754. doi:10.1126/science.167.3926.1751
Ninety chronic pain patients were trained in mindfulness meditation in a 10-week Stress Reduction and Relaxation Program. Statistically significant reductions were observed in measures of present-moment pain, negative body image, inhibition of activity by pain, symptoms, mood disturbance, and psychological symptomatology, including anxiety and depression. Pain-related drug utilization decreased and activity levels and feelings of self-esteem increased. Improvement appeared to be independent of gender, source of referral, and type of pain. A comparison group of pain patients did not show significant improvement on these measures after traditional treatment protocols. At follow-up, the improvements observed during the meditation training were maintained up to 15 months post-meditation training for all measures except present-moment pain. The majority of subjects reported continued high compliance with the meditation practice as part of their daily lives. The relationship of mindfulness meditation to other psychological methods for chronic pain control is discussed.
Jon Kabat-Zinn, Leslie Lipworth, Robert Burney (1985). The clinical use of mindfulness meditation for the self-regulation of chronic pain. Journal of Behavioral Medicine, Volume 8, Issue 2, pp 163-190. doi:10.1007/BF00845519
We report for the first time significant increases in left-sided anterior activation, a pattern previously associated with positive affect, in the meditators compared with the nonmeditators. We also found significant increases in antibody titers to influenza vaccine among subjects in the meditation compared with those in the wait-list control group. Finally, the magnitude of increase in left-sided activation predicted the magnitude of antibody titer rise to the vaccine.
These findings demonstrate that a short program in mindfulness meditation produces demonstrable effects on brain and immune function. These findings suggest that meditation may change brain and immune function in positive ways and underscore the need for additional research.
Richard J. Davidson et al. (2003). Alterations in Brain and Immune Function Produced by Mindfulness Meditation. Psychosomatic Medicine, vol. 65, no. 4, 564-570. doi:10.1097/​01.PSY.0000077505.67574.E3 (pdf)
E si potrebbero allora riassumere così i vantaggi (o almeno alcuni dei vantaggi) della meditazione:
Reports that Ss during the practice of transcendental meditation manifested physiological signs of a wakeful, hypometabolic state:
(a) reductions in oxygen consumption, carbon dioxide elimination, and rate and volume of respiration;
(b) decreased blood-lactate level;
(c) slowed heartbeat;
(d) increased skin resistance, and
(e) an EEG pattern of slow alpha waves with occasional theta-wave activity.
These changes bore little resemblance to physiological changes associated with other relaxed states, e.g., sleep and hypnosis.
Wallace, Robert K.; Benson, Herbert (1972). Scientific American, Vol 226(2), 84-90. doi: 10.1038/scientificamerican0272-84 (abstract via psycnet.apa.org)
E torniamo al sonno: quando Eric Horowitz scrive:
The sleep placebo also suggests that finding a way to improve your sleep may be more important than you think. If you're able to convince yourself that your bedtime routine is working — whether it's reading, exercising, or eating honey — you might see the cognitive benefits of improved sleep even on nights when you don't actually sleep better.
sta in pratica sponsorizzando la meditazione come tecnica per migliorare la qualità del proprio sonno.
E ora proviamoci tutti insieme!!!
P.S.: la meditazione, comunque, funziona. L'ho provata, e ogni tanto ancora la uso, ma non con la regolarità che servirebbe...
P.P.S.: ovviamente tutti i grassetti nei passi citati li ho messi io. Mentre il post non mi sembrava il caso di aggregarlo, e non l'ho aggregato, che in fondo non ho detto un bel nulla. E questo è sicuramente un... post placebo!

venerdì 2 agosto 2013

I salutari effetti della bomba atomica

Una review (o rassegna) è un articolo particolare, speciale per certi versi. Uno o più ricercatori si immergono nella letteratura su un dato argomento, mettono insieme i dati, li confrontano e cercano di utilizzarli per produrre una sintesi, una sorta di punto di vista unitario su un dato argomento. Si è dunque portati a fidarsi delle review, proprio per questa sorta di distacco che lo studio di molte fonti dovrebbe fornire. La review di Luckey del 2008(1), però, che si concentra su un argomento spinoso come gli effetti delle bombe atomiche giapponesi, quelle cadute su Hiroshima e Nagasaki, non si mette a revisionare tutti gli studi prodotti sull'argomento, ma una sua porzione:
Questa rassegna esamina studi non pubblicizzati riguardo l'esposizione a basse dosi da bombe atomiche nei sopravvissuti giapponesi.(1)
L'idea di Luckey è quella di testare il così detto paradigma LNT, da linear no threshold (lineare senza soglia), ovvero che tutta la radiazione ionizzante sia dannosa. Questo punto di vista, su cui per esempio si basano le informazioni giornalistiche o le decisioni dei legislatori, non sembra essere scientificamente corretto:
I consistenti benefici doviti all'esposizione a basse dosi di radiazione da bombe atomiche nega il paradigma LNT e indica che una singola esposizione a base dosi di radiazione produce un miglioramento della salute.(1)
Per gli studi esaminati da Luckey sono importanti le popolazioni di controllo, e su queste si rileva che:
In alcuni casi le popolazioni di controllo sono state scarsamente selezionate. I controlli in città sono stati presi da popolazioni a 3 km dall'epicentro di ogni bomba. I controlli non in città da villaggi a più di 3 km dall'epicentro della bomba. Ciò ha un grande margine di errore: il fallout aveva raggiunto, per esempio, i 20 cGy in una città su una piccola montagna e a 3 km a est di Nagasaki.(1)
Un'altra osservazione importante riguarda le esposizioni i campioni di controllo:
Un totale di 86543 persone sono state esposte nelle due città: 45148 hanno ricevuto fino a 1 cSv e sono state utilizzate come "controlli in città". Questi sopravvissuti erano spesso più in salute dei controlli esterni. Oltre il 90% degli esposti hanno ricevuto meno di 50 cSv.(1)

sabato 1 dicembre 2012

L'immuno-dinamica dell'HIV

Mentre lo scorso anno mi sono dedicato al rapporto tra i fumetti e l'AIDS, in particolare alla sua prevenzione, quest'anno sono andato ad approfondire il rapporto con la matematica, che va evidentemente oltre la geometria dell'HIV che si basa sull'icosaedro. Lo descrive molto bene, questo rapporto, Denise Kirschner in Using Mathematics to Understand HIV Immune Dynamics:
Sin dai primi anni Ottanta c'è stato uno sforzo tremendo fatto nella modellazione matematica del virus umano dell'immunodeficienza (human immunodeficiency virus, l'HIV) il virus che causa l'AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome). Gli approcci in questo sforzo sono stati duplici: si possono separare nella epidemiologia dell'AIDS come malattia e nell'immunologia dell'HIV come patogeno (una sostanza estranea dannosa per l'organismo).
Come evidente, l'articolo che la Kirschner scrive per Notices si concentra sull'immunologia dell'HIV:
Il nostro obiettivo è allora una migliore comprensione dell'interazione dell'HIV e del sistema immunitario umano con lo scopo di testare strategie di trattamento.
Il funzionamento del sistema immunitario viene schematizzato in questo modo:

giovedì 1 dicembre 2011

AIDS Day: i fumetti come educazione alla prevenzione

Lungo articolo realizzato per l'AIDS Day. La delicatezza dell'argomento trattato e l'uso di alcune immagini, che potrebbero offendere la sensibilità di qualche lettore, suggeriscono la lettura ai soli adulti, o comunque accompagnati da persone con la testa sulle spalle!
I fumetti, con il crescere del loro successo, forse anche per dimostrare che Fredric Wertham, lo psicologo autore di Seduction of the innocent, aveva semplicemente torto, divennero non solo un sistema di intrattenimento e di diffusione di valori positivi, ma anche un modo per affrontare i problemi della vita reale. Uno dei problemi sicuramente tra i più spinosi è quello della dipendenza dalla droga. Se da una parte addirittura un eroe è dipendente da una medicina per ottenere i propri superpoteri (Hourman che ottiene, grazie alla pillola miracolo ottiene, giusto per un'ora, alcuni straordinari superpoteri), dall'altra sono molti gli eroi che affrontano il problema.
Tra i primi ci sono sicuramente Lanterna Verde e Freccia Verde. Al tempo dei fatti dietro le due maschere c'erano Hal Jordan e Oliver Queen che grazie agli autori Dennis O'Neil e Neil Adams intrapresero un giro per gli Stati Uniti, una versione supereroica del classico romanzo di genere on the road. Ritornati dal loro giro trovarono il figlioccio di Oliver, Roy Harper, destinato a diventare Speedy e poi Arsenale e infine Freccia Rossa, dipendente dalla droga, come testimonia questa splendida copertina di Adams(1):
Roy, nei panni di Speedy, sarebbe poi stato protagonista della copertina del primo numero di una miniserie in tre uscite realizzata all'interno di una campagna contro la droga. Lo speciale, realizzato dagli autori della serie regolare New Teen Titans, Marv Wolfman e George Perez, vede Roy nella copertina del primo numero(2) portare in braccio un ragazzo morto per overdose:
Tra gli altri eroi da citare per la loro esplicita lotta contro la droga ci sono sicuramente Capitan America(2)
e l'Uomo ragno(2)
Una battaglia collegata anche (ma non solo) con la droga è sicuramente quella contro l'AIDS, cui mi sono molto velocemente interessato lo scorso anno quanto scrissi una breve news su un concorso fumettistico sulla lotta e prevenzione dell'AIDS. In quell'occasione scovai un articolo, AIDS Educational Comics(3), scritto da Leonard Rifas, cartoonist impegnato nell'uso educativo dei fumetti e per questo scopo ha dato vita al progetto Edu Comics. L'articolo, datato 1993, iniziava così
Il fumetto è un'industria, una sot­to­cul­tura, un campo. Il fumetto edu­ca­tivo non è nulla di tutto que­sto. E' fles­si­bile, è arte popo­lare che è costan­te­mente rein­ven­tata da diverse per­sone che lavo­rano in iso­la­mento le une dalle altre. Come car­too­nist edu­ca­tivo, sono stato al cor­rente per anni di que­sta man­canza di comu­ni­ca­zione. Randy Scott della Michi­gan, il più impor­tante biblio­te­ca­rio di fumetti, mi ha inviato una lista di fumetti sull'AIDS che sono inclusi nell'Edu­ca­tio­nal Mate­rials Data­base del Natio­nal AIDS Infor­ma­tion Clea­rin­ghouse. Ero stu­pito. A giu­gno del 1990 la loro lista inclu­deva 46 titoli da quasi tre doz­zine di fonti. Dopo anni di ricer­che, avevo sco­vato solo 15 di que­sti titoli.(3)
A completare la rassegna che ha realizzato Rifas a partire dal database del NAIC c'è un articolo di Matthew McAllister, dove tornano anche i fumetti dei supereroi, su tutti quelli della Marvel con X-Men, Alpha Flight e DP-7, mentre in casa DC Comics si ritorna, guarda un po' il caso, su Green Arrow, a quel tempo in mano a Mike Grell (se non ricordo male) che riprese le tematiche e le atmosfere del duo O'Neal-Adams.
I fumetti di larga produzione e distribuzione sono stati creati con già le caratteristiche per rappresentare l'AIDS e per la loro stessa esistenza meritano considerazione come parte della diversità nei discorsi sull'AIDS. Inoltre precedenti ricerche centrate sui fumetti hanno notato due caratteristiche che rendono questo medium particolarmente opportuno per coloro che sono interessati allo studio del ruolo dei mass media nella crisi dell'AIDS. La prima caratteristica è l'us dei fumetti come strumento educativo, la seconda è la presenza di commenti e critiche sociali presenti nei fumetti.(4)
Riguardo la loro utilità, poi, è interessante dare un'occhiata alla rassegna di Jane Bertrand et al.(5), dove gli autori hanno classificato, tra gli altri studi, proprio uno sull'uso dei fumetti per la sensibilizzazione sull'AIDS, distribuiti tra gli studenti delle scuole superiori del Gabon(6) (età media 19 anni), introdotti in classe da medici che fornivano alcune spiegazioni preliminari.

lunedì 4 luglio 2011

Wikipedia e la scienza

Ho già esplorato il rapporto tra Wikipedia e la scienza in un paio di occasioni (Rivoluzione irreversibile e L'importanza di Wikipedia nella salute pubblica). Ritorno sulla questione grazie a Moreno che via twitter ha segnalato questo genome digest di The Scientist, che ha una particolarità: presenta immagini tratte esclusivamente da Commons!
In particolare segnalerei alla vostra attenzione questa particolare immagine della famigerata E. Coli:
Realizzata dall'utente Mattosaurus e distribuita in pubblico dominio, l'immagine è anche finita in un lavoro scientifico (lo si può definire scientifico perché ha un doi associato: 10.5524/100001), distribuito anch'esso in pubblico dominio, e che semplicemente si riferisce al sequenziamento dell'E. Coli.
Mi sembra questo un bel modo, non solo di utilizzare Wikipedia, ma anche di aumentarne l'importanza e stimolarne un uso corretto e consapevole.
Però Wikipedia è anche un ottimo strumento didattico, quando viene utilizzato con intelligenza, ovviamente. Un modo interessante per sfruttare queste possibilità è, ad esempio, realizzare delle versioni multimediali delle voci wikipediane collegate con un dato argomento, come ho fatto ad esempio con l'E. Coli:

mercoledì 21 maggio 2008

Attenzione ai farmaci (1): il pomo della discordia

In questo primo post (di due), vi propongo la trascrizione del servizio Il marketing del farmaco di Paolo Barnard trasmesso da Report in data 11/10/2001. Per questo servizio la Rai e la trasmissione Report nelle persone della Gabanelli (la responsabile della redazione) e del giornalista Barnard che ha materialmente realizzato il servizio, vengono citati in giudizio da una casa farmaceutica. Maggiori informazioni vengono rimandate ad un prossimo post futuro, per intanto, buona lettura...