
Date queste premesse ci si potrebbe aspettare di essere di fronte a un classico romanzo ricco di humor e risate, ma in effetti si ride poco, anche se di ironia ce n'è a carrettate. Soprattutto, però, c'è anche un grande amore per la natura, come emerge dalle vivide descrizioni della seconda parte, nel corso della quale Paasilinna manda il suo protagonista, Gunnar Huttunen, a nascondersi nei boschi mentre mezzo paese lo cerca per riportarlo nel manicomio.
In effetti è proprio sul senso di "normalità" che il romanzo vuole invitarci a riflettere, e su quanto, spesso solo per via di una profonda diffidenza, si ritiene troppo facilmente folle qualcuno che è semplicemente diverso da noi.
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