Stomachion

giovedì 21 agosto 2025

La strada: In viaggio verso la fine del mondo

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Il capolavoro post-apocalittico La strada di Cormac McCarthy racconta di una Terra finita in una irreversibile nuova era glaciale. Il mondo è immerso in una candida neve e i pochi superstiti che si muovono sulla superficie sono ridotti al limite, o, vinte le diffidenze iniziali, unendosi in piccoli gruppi che cercano di sopravvivere aiutandosi a vicenda, o in isolati "cani sciolti" che finiscono per assaltare e uccidere altri vagabondi e rubare loro quel poco che hanno raccattato lungo la via.
In questo mondo ormai arrivato alla fine si muovono i due protagonisti, un uomo che sa di essere vicino alla fine e un bambino, trascinati dal sogno di quest'ultimo di trovare un posto migliore. Magari vicino all'oceano.
La scrittura semplice e diretta di McCarthy, perfetta per l'hard boiled, si adatta splendidamente al mondo post-apocalittico nato, presumibilmente, da una guerra nucleare. La lettura (per quel che ricordo quanto è durata) è rapida e riesce a catturare l'attenzione, tenuti in piedi dalla speranza che anima il bambino. Si potrebbe dire che è una versione post-apocalittica di On the road di Jack Kerouac mescolato con Barbagrigia di Brian Aldiss, visto che in tutto il romanzo proprio il piccolo protagonista è l'unico bambino che incrociamo. A differenza del romanzo di Aldiss, però, manca quell'idea sottesa di voler reagire a quanto avvenuto al mondo. L'uomo, infatti, è animato quasi da una sottile rassegnazione, solo in parte mitigata dalla speranza rappresentata dalla sopravvivenza del figlio.
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Il romanzo, uscito nel 2006 e portato in Italia nel 2007 dall'Einaudi, nel 2024 ha ricevuto un'intensa trasposizione a fumetti realizzata da Manu Larcenet, che per l'occasione ha adottato uno stile molto più realistico e dettagliato rispetto a quello caricaturale e cartoonesco che utilizza di solito.
D'altra parte solo in questo modo il fumettista francese sarebbe riuscito a trasmettere al lettore la desolazione di un mondo vuoto, l'abbandono delle città con palazzi completamente vuoti, auto sul ciglio della strada lasciate a disfarsi senza che nessuno le rimetta in sesto, corpi ammassati e in decomposizione, ma anche i volti segnati dalle intemperie, la disperazione dei pochi sopravvissuti, l'intensità emotiva delle scene d'azione e dei pericoli che i due protagonisti si trovano ad affrontare nel loro percorso. Il tutto con una narrazione carica di silenzi: una buona metà delle vignette, infatti, sono prive di dialoghi, che quando ci sono risultano per lo più essenziali. Questo genera una diluizione dei tempi di lettura e, per traslato dello scorrere del tempo, ancora più lenta rispetto al romanzo: questo non vuol dire che leggerete il fumetto in più tempo del romanzo, ma in proporzione il tempo di lettura è più dilatato rispetto a quel che ci si aspetterebbe considerando le molte pagine prive di balloon.
D'altra parte l'occhio non può fare a meno che perdersi dentro le splendide e dettagliate illustrazioni di Larcenet che, a differenza di McCarthy, lascia poco spazio alla speranza: significative in questo senso le nuvole nere e minacciose della splash page conclusiva.
Per contro il modo semplice ed essenziale con cui chiude la storia nella pagina precedente, attenua il pugno allo stomaco che rappresenta tutta la sua trasposizione, quasi a voler suggerire che la solidarietà e l'accoglienza non hanno bisogno di molte parole.

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