Stomachion

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giovedì 21 agosto 2025

La strada: In viaggio verso la fine del mondo

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Il capolavoro post-apocalittico La strada di Cormac McCarthy racconta di una Terra finita in una irreversibile nuova era glaciale. Il mondo è immerso in una candida neve e i pochi superstiti che si muovono sulla superficie sono ridotti al limite, o, vinte le diffidenze iniziali, unendosi in piccoli gruppi che cercano di sopravvivere aiutandosi a vicenda, o in isolati "cani sciolti" che finiscono per assaltare e uccidere altri vagabondi e rubare loro quel poco che hanno raccattato lungo la via.
In questo mondo ormai arrivato alla fine si muovono i due protagonisti, un uomo che sa di essere vicino alla fine e un bambino, trascinati dal sogno di quest'ultimo di trovare un posto migliore. Magari vicino all'oceano.
La scrittura semplice e diretta di McCarthy, perfetta per l'hard boiled, si adatta splendidamente al mondo post-apocalittico nato, presumibilmente, da una guerra nucleare. La lettura (per quel che ricordo quanto è durata) è rapida e riesce a catturare l'attenzione, tenuti in piedi dalla speranza che anima il bambino. Si potrebbe dire che è una versione post-apocalittica di On the road di Jack Kerouac mescolato con Barbagrigia di Brian Aldiss, visto che in tutto il romanzo proprio il piccolo protagonista è l'unico bambino che incrociamo. A differenza del romanzo di Aldiss, però, manca quell'idea sottesa di voler reagire a quanto avvenuto al mondo. L'uomo, infatti, è animato quasi da una sottile rassegnazione, solo in parte mitigata dalla speranza rappresentata dalla sopravvivenza del figlio.

mercoledì 4 settembre 2024

La setta delle ciambelle

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Evidentemente Joe Lansdale aveva nostalgia di Hap e Leonard, ma visto il modo in cui ha concluso le avventure dei suoi due personaggi, riprenderli era sostanzialmente impossibile, così ne La setta delle ciambelle ha riportato in vita le dinamiche tra i due amici riproponendo al loro posto i due fratelli Garner, intorno ai quali ha costruito un cast di tutto rispetto che ha riproposto molti dei caratteristi utilizzati nella sua serie più famosa. E' possibile, ma è solo un sospetto, che il romanzo nasca da un qualche progetto che avrebbe dovuto coinvolgere proprio Hap e Leonard, visto che entrambi i fratelli Garner hanno una struttura fisica che riprende quella dei due detective dilettani e, inoltre, sono in qualche modo accoppiati. Per contro alcuni dettagli della trama mal si adattano proprio ai mitici Hap e Leonard, però ciò che più conta è che le atmosfere della storica serie sono state riportate in vita da Champion Joe, anche solo per un singolo romanzo.

lunedì 2 settembre 2024

Il ladro di anime

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Se Sebastian Fitzek si è impegnato, nei ringraziamenti, a non inserire alcun riferimento bibliografico in grado di far capire subito il modus operandi del Ladro di anime per non rovinare la sopresa ai lettori (o quanto meno a quei lettori che tendono a leggere i ringraziamenti prima del romanzo), chi sono io per comportarmi diversamente? Eppure la tentazione di citare quelle storie disneyane che si basano su un metodo simile è piuttosto alta, ma mi limiterò a dire semplicemente che sono sfide tra Topolino e il suo acerrimo nemico Macchia Nera, cosa che sicuramente riduce l'elenco, ma non poi così tanto.
La cosa importante, l'unica da sapere sul serio del romanzo, è quanto si intuisce nel primo capitolo: il Ladro di anime, un astuto serial killer, lascia le sue vittime in uno stato catatonico, una situazione in cui dal loro punto di vista sono in grado di ricevere gli stimoli esterni, ma non di interagire, bloccati quindi in una specie di sogno a occhi aperti, da cui, se non riescono a svegliarsi, sono destinati a uscirne solo con la morte.

giovedì 29 agosto 2024

Sole di mezzanotte

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Per la prima volta ho affrontato la lettura di un romanzo di Jo Nesbo, autore che mi ha sempre intrigato ma che non ho mai affrontato. o sfruttato l'occasione di alcuni sconti e la presenza di mia madre a Milano che era alla ricerca di romanzi di genere giallo o giù di lì da leggere. Sole di mezzanotte, lettura veloce e appassionante, una delle tante di questa estate 2024, ha una trama molto simile a quella di Toxic di Hallgrimur Helgason, ma con una punta di ironia in meno, e con l'aggiunta di alcuni elementi religiosi che in parte ricordano Tempesta solare di Åsa Larsson. Lo stile di Nesbo, però, è indubbiamente più asciutto di quello della Larsson, ma anche di quello di Helgason, anche per via di alcune scene al limite dell'esilarante presenti in Toxic. Nesbo, invece, bada all'essenziale, raccontando una storia che comunque invita a riflettere su quei momenti, molti o pochi che siano, che ci invitano a cambiare, a rischiare noi stessi con tutto quel che ne consegue.

venerdì 9 febbraio 2024

Vite matematiche

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Mentre scrivevo il ritratto dedicato a Mary Cartwright, mi sono ritrovato a pensare a Storia umana della matematica di Chiara Valerio, un agile libretto in cui la ormai ex-matematica traccia la vita di alcuni matematici più o meno famosi. In effetti quelli da cui parte, Farkas e Janos Bolyai, mi erano sostanzialmente ignoti, mentre il resto del sommario è composto da figure a me più note, come per esempio Bernhard Riemann o l'intruso del gruppo, il fisico Lev Landau. La caratteristica del libro che, però, spicca su tutte è che l'autrice inserisce nei vari capitoli anche pezzi della sua vita, dei piccoli fotogrammi che si uniscono ai piccoli fotogrammi dei matematici illustri per tracciare, appunto, quella storia umana suggerita dal titolo. E alla fine ha anche senso che il settimo capitolo sia dedicato all'autrice stessa, che la matematica l'ha studiata e poi l'ha abbandonata, almeno come attività professionistica salvo poi tornarci sopra come scrittrice. Alla fine è un libro leggero, che non ha certo la pretesa di essere completista delle biografie raccontate, ma che propone degli estratti di vita che cercano di sintetizzare l'importanza del lavoro dei matematici e il loro carattere, le loro passioni e, perché no, quelle situazioni a volte un po' sopra le righe che li rendono un po' più umani. E con essi anche la loro matematica.

mercoledì 16 settembre 2020

Honky Tonk Samurai

L'occasione dell'ultimo volume dela serie di Hap&Leonard spinge Einaudi a commissionare la copertina a Zerocalcare che più o meno la riempie con tutti i personaggi del romanzo. Inoltre per questo gran finale Joe Lansdale getta i suoi due amati detective dilettanti in un'intricata vicenda che coinvolge motociclisti nazisti, politici corrotti e una simpatica e determinata vecchia signora alla ricerca della nipote scomparsa.
La prosa asciutta e veloce di Lansdale accompagna il lettore quasi senza alcun attimo di tregua. Quei pochi momenti di tranquillità, però, vengono gustati come i biscotti che tanto piacciono a Leonard, ma che non dovrebbe mangiare a causa della dieta! La storia si sviluppa, invece, tra un colpo di scena e l'altro, fino al sorprendente finale, che spiazza il lettore e lo lascia un po' triste, con un senso di vuoto che va ben oltre la conclusione della serie. D'altra parte i due personagi hanno tenuto compagnia ai lettori di tutto il mondo per qualcosa come 25 anni o poco più.

lunedì 3 giugno 2019

L'infinito cercare

cc @stefacrono (finalmente l'ho finita e pubblicata!) @astrilari @Pillsofscience @malamiao @mediainaf @Scientificast @Popinga1
Iniziare a scrivere in particolare la recensione di un libro, quando poi questo è anche uno di quelli che si è letti tutto d'un fiato, non è mai semplice. La difficoltà, poi, prosegue quando il libro non solo è una biografia, ma addirittura un'autobiografia, dove l'autore si racconta e mette in fila non solo i ricordi, ma anche se stesso. Quando poi a raccontarsi è un fisico teorico del calibro di Tullio Regge potete ben comprendere le difficoltà nell'avvicinarsi a un personaggio di tale levatura.
Innanzitutto, per avvicinarsi al libro, mi è molto utile suddividerlo sostanzialmente in tre parti, anche se questa suddivisione non è certo quella proposta dall'autore e dall'editore, che hanno strutturato L'infinito cercare in 8 capitoli. La prima parte, una sorta di introduzione necessaria, si occupa dell'infanzia e della primissima formazione di Regge, tutta racchiusa nel primo capitolo, dove in pratica l'autore raccoglie i ricordi che sono fondanti per la sua persona, a partire dal padre, che ne ha sempre stimolato la curiosità (ed è facile, a questo punto, pensare al padre di un altro grande fisico teorico, Richard Feynman), senza dimenticare le esperienze durante il fascismo e la seconda guerra mondiale, esperienze che evidentemente lo portarono, una volta adulto, su una posizione politica differente da quella paterna.

martedì 5 febbraio 2019

Arancia meccanica: in difesa delle libertà individuali

Vista l'imminente chiusura di Google+, ho fatto un controllo veloce sul blog per vedere se c'erano pulsantini di condivisione a questo social e quindi ho migrato il profilo associato alla mia firma bloggistica da quello su G+ a quello su Blogger. Fatte le ultime sistemazioni vado a controllarlo e vedo che tra i miei blog c'è anche la partecipazione a Schock Addizionali. Aperto a dicembre 2007 da un amico di giù, ha proseguito a fasi alterne le pubblicazioni per un'annetto circa, per poi non venire più aggiornato. Controllando i miei contributi colà, vedo che ci sono alcune recensioni, così mi è sembrata una buona idea riproporle anche qui su DropSea, iniziando da Arancia meccanica di Anthony Burgess.
Rileggendo la recensione di ormai più di dieci anni fa, lasso di tempo durante il quale non ho recuperato l'Arancia meccanica di Stanley Kubrik (ma 2001: Odissea nello spazio sì e magari vi scrivero qualche riga in futuro), scopro che l'edizione dell'Einaudi aveva anche alcuni contenuti aggiuntivi alla prima edizione originale, come un primo capitolo in più, un articolo di Burgess sul film di Kubrik e un'intervista al regista. Leggendo questi contenuti si scopre che, cosa rara per i film tratti dai romanzi, è lo stesso autore a sottolineare le poche differenze tra il film e il suo romanzo, mentre nell'intervista Kubrik giustifica i cambi effettuati durante la stesura della sceneggiatura, necessari per rendere più chiaro il punto di vista di Burgess, altrimenti impossibile con una trasposizione pedissequa. In questo senso risulta coerente l'esclusione dalla trasposizione dell'ultimo rassicurante capitolo, che Burgess è stato costretto ad aggiungere a causa di pressioni dell'editore.

sabato 8 dicembre 2018

Scienza sotto l'albero: classici da regalare

L'iniziativa scienza sotto l'albero partita da un'idea di @astro_filo ha ricevuto molte adesioni in giro per instagram e non solo da parte di divulgatori scientifici (per lavoro o per passione che sia). Così, dopo aver realizzato un template personalizzato in Gimp, sono pronto per raccontarvi brevemente le mie scelte:
  • Il mondo senza di noi di Alan Weisman:
    Ne ho anche scritto la recensione, quindi più che altro cerco di sintetizzare al meglio. Il libro di Weisman risulta illuminante su ciò che stiamo facendo al nostro pianeta e sul fornire al lettore una visione del nostro ecosistema a più lungo periodo.
  • Armi acciaio e malattie di Jared Diamond:
    Un classico della letteratura scientifica. Diamond fornisce una serie di strumenti molto più scientifici (la disponibilità delle risorse primarie) per leggere la storia del pianeta. In qualche modo è anche un libro naturalmente libertario, perché fornisce una serie di assist alle idee anarchiche.
  • Non è mica la fine del mondo
  • di Francesca Riccioni e Tuono Pettinato:
    Ho perso le tracce della recensione nel senso che ero convinto che fosse già stata pubblicata su LSB, ma così non è stato. Spero che si possa recuperare il più velocemente possibile (per quel che riguarda i miei compiti, spero di riuscire ad assolverli a breve). Recupero, in questa occasione, l'occhiello che ho scritto per quella ancora inedita recensione: Francesca Riccioni e Tuono Pettinato, con intelligenza e ironia esaminano il modo con cui stiamo sfruttando le risorse del pianeta partendo da una premessa semplice ma efficace: la Terra dopo la nostra estinzione. In qualche modo è legato alla prima scelta, ma questo mi sembra il periodo migliore per cercare di migliorare la nostra consapevolezza ecologica.
Infine c'è la bonus track per bamini:
  • Il professor Astro Gatto di Dominic Walliman e Ben Newman:
    In realtà il consiglio non è su uno specifico volume (anche se personalmente ho recensito L'avventura atomica) di quella che è una serie di tre (l'ultimo è uscito da un paio di mesi). L'idea è questa: entrate in libreria o in fumetteria, cercate i volumi sul personaggio, dategli un'occhiata e sceglietene uno. Sono scritti molto bene, adatti ai bambini, ma anche agli adulti, ricchi di illustrazioni scientificamente precise e con dei personaggi molto ben definiti e chiari, quindi in generale libri di facile lettura che permettono di avvicinare i bambini alla scienza. E magari anche appassionarli!eina
Ad ogni modo: leggete e fate leggere, non solo a Natale!

lunedì 27 agosto 2018

Il mondo senza di noi

La gola di Olduvai e altri siti di resti fossilizzati di ominidi, che nel loro insieme disegnano una mezzaluna che parte dall'Etiopia e corre verso sud parallela alla costa orientale del continente, hanno confermato oltre ogni dubbio che siamo tutti africani.
Tutto iniziò nel 1994 quando Alan Weisman scrisse in un articolo per la rivista Harper's(1) in cui raccontava come la natura si era adattata alla fuga degli umani dopo l'incidente della centrale nucleare di Chernobyl del 26 aprile del 1986.
Quasi dieci anni più tardi, nel 2003, l'articolo finì nelle mani di Josie Glausiusz, redattrice di Discover Magazine, che così chiese a Weisman
Cosa accadrebbe se gli umani scomparissero dappertutto?
Doveva essere lo spunto per un articolo e invece è diventato un libro, Il mondo senza di noi.
Il giornalista statunitense, andando in giro per il monto a intervistare esperti in vari campi (dall'ingegneria, all'ecologia, alla chimica, all'archeologia e via discorrendo) e a raccogliere testimonianze e storie, ha cercato di capire se e quanto tempo occorrerebbe al pianeta per dimenticare la nostra esistenza a partire dalla nostra improvvisa scomparsa.