Mentre scrivevo il
ritratto dedicato a Mary Cartwright, mi sono ritrovato a pensare a
Storia umana della matematica di
Chiara Valerio, un agile libretto in cui la ormai ex-matematica traccia la vita di alcuni matematici più o meno famosi. In effetti quelli da cui parte,
Farkas e Janos Bolyai, mi erano sostanzialmente ignoti, mentre il resto del sommario è composto da figure a me più note, come per esempio
Bernhard Riemann o l'intruso del gruppo, il fisico
Lev Landau. La caratteristica del libro che, però, spicca su tutte è che l'autrice inserisce nei vari capitoli anche pezzi della sua vita, dei piccoli fotogrammi che si uniscono ai piccoli fotogrammi dei matematici illustri per tracciare, appunto, quella
storia umana suggerita dal titolo. E alla fine ha anche senso che il settimo capitolo sia dedicato all'autrice stessa, che la matematica l'ha studiata e poi l'ha abbandonata, almeno come attività professionistica salvo poi tornarci sopra come scrittrice. Alla fine è un libro leggero, che non ha certo la pretesa di essere completista delle biografie raccontate, ma che propone degli estratti di vita che cercano di sintetizzare l'importanza del lavoro dei matematici e il loro carattere, le loro passioni e, perché no, quelle situazioni a volte un po' sopra le righe che li rendono un po' più umani. E con essi anche la loro matematica.
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