Ieri ero stanco. Sono letteralmente caduto addormentato di fronte al portatile. Poi ho bevuto un po' di una bibita al cacao e all'avena, ho retto ancora un po' e poi non ho resistito più. La prima conseguenza è stata il rinvio di pubblicazione di un articolo su
EduINAF, che mi è stato mandato ieri per la pubblicazione oggi, quindi sostanzialmente fuori tempo massimo, visto che questa mattina ero impegnato in una riunione. E poi oggi mi sono perso tra ricerche e scoperte varie, che potrei segnalarvi in giro, e l'idea di scrivere una prima recensione piuttosto
sprint de
I numeri, il primo libriccino della collana
Matematica curata da
Maurizio Codogno per
Corriere della Sera e
Gazzetta dello Sport. Alla fine ha vinto l'idea di non fare nulla, la perdita di tempo totale, quella specie di ozio produttivo che è diventato la navigazione a salterello del
web andando dietro a cose interessanti e mettendoci dietro dei
link, che magari ti salvi per un
post futuro, e magari no. E così ecco l'idea di un
post giusto per non lasciar passare troppo tempo dall'ultimo (che peraltro è una recensione del
Topo), e quel titolo stuzzicante e così inutile. Che alla fine mi ha spinto ad approfondire la faccenda, scoprendo che questa pratica ha un nome scientifico,
vestibolite nasale, che esiste una
tecnica per smettere, ma che nonostante tutto
ha qualche lato positivo.
Come direbbe qualcuno: così dice la scienza...
Il Pippo in apertura è di
Andrea Pazienza
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