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L'antifurto definitivo
La storia d'apertura, Il PDP 6000 di Niccolò Testi e Alessandro Perina (che per inciso è la storia che è stata "tradotta" in 4 dialetti differenti), racconta dell'ennesimo antifurto definitivo realizzato da Archimede per il deposito di Paperone. E questo sembra realmente inespugnabile, poiché utilizza una intelligenza artificiale, il PDP 6000 del titolo, evidente riferimento all'HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio, per controllare gli accessi al deposito e attivare le contromisure più opportune in caso di minaccia.Come intuibile dall'accostamento, il PDP 6000 "impazzisce", ma il punto fondamentale della storia è il modo in cui quest'ultimo "recupera il senno". Non posso, comunque, in questo caso non sottolineare una interessante coincidenza: la storia esce nella stessa settimana di uscita de La matematica del cervello di Alessandro Viani (ne scriverò domani, se tutto va bene), che in appendice presenta la biografia di Norbert Wiener curata da Veronica Giuffé. Lettura interessante, permette di scoprire il padre della cibernetica e, soprattutto, ciò che pensava dell'atteggiamento tutto umano di affidarsi sempre di più alle macchine. Citando la Giuffré, infatti:
(...) tra le sue pagine invita a non delegare mai alle macchine la distinzione tra il bene e il male: una discriminante etica che, secondo lui, dovrà appartenere per sempre agli uomini.E in qualche modo sembra essere lo stesso messaggio presente nella storia di Testi.
Il troppo stroppia
Giovanni Eccher affiancato da Paolo De Lorenzi mette Newton Pitagorico sulla strada di Paperino. E se già Newton da solo è fonte di guai, potete immaginare cosa succede se mettiamo in mano a Paperino un'invenzione del nipote di Archimede. In questo caso Paperino utilizza un particolare marchingegno che, come il undo sui computer, annulla l'ultima azione compiuta. Paperino sembra gestire la situazione in maniera tranquilla, fino a che non entra nel panico e tutto, inveitabilmente, precipita!Sono significative, però, due battute di Newton nel finale della storia che fanno capire molto bene come Eccher sia uno degli autori coinvolti nel progetto Comics & Science:
La tua storia ci insegna proprio questo... che dobbiamo convivere con le conseguenze dei nostri sbagli!Piccolo dettaglio aggiuntivo: Archimede nella storia è in viaggio, proprio come vediamo nel finale di PDP 6000.
La ricerca scientifica si basa sugli errori, ed è solo facendone tesoro che possiamo migliorare! Per questo mio zio non ha mai costruito un meccanismo del genere, e per questo io non ne costruirò un altro!
Cane e poliziotto
Rinverdendo la tradizione dei cani poliziotto e del loro rapporto con i detective che li accudiscono, Niccolò Testi in questa sua seconda storia presente su Topolino assegna a Manetta un improbabile cane poliziotto: un sanbernardo con la zazzera davanti agli occhi che gli limita la visuale, ma dalla voracità inesauribile. Manetta, però, non si dimostra uno stupido, come a volte succede in molte storie anche italiane, e sfrutta queste debolezze di Alfonso (che in una vignetta gli autori ci suggeriscono non essere Alfonso!) per catturare L'inafferrabile banda del muro.La storia, che presenta anche un interessante spunto di approfondimento scientifico che, però, mi tengo in tasca per il futuro, visto che sarebbe anche uno spolier forse esagerato, vede ai disegni un Marco Mazzarello dal tratto sempre più hard boiled, cosa che, però, non stona per nulla con i toni brillanti della vicenda.
Alla ricerca di Mortimer
Il numero si chiude con l'ottavo episodio de Le isole della Cometa, il secondo di questa seconda stagione. Pietro Zemelo, sempre affiancato da Nico Picone ai disegni, affronta direttamente le vertigini di Mick nel corso di un volo spettacolare in compagnia di Minerva, che si rivela un'aviatrice provetta. Viene anche approfondito il carattere di Maya, che si rivela strapiena di energia e facile all'ira.La tematica principale della stagione, però, viene ulteriormente sviluppata con il ritorno dei loschi figuri che stanno cercando Mortimer McMouse, che come sappiamo dall'episodio precedente è il nostro Mick. Questo tema sembra accantonare, almeno per ora, un altro tema che era stato accennato nella prima stagione: i misteri delle isole dell'arcipelago, anche se un breve accenno a essi è stato buttato lì in un paio di battute. E' fuori di dubbio, però, che questa seconda stagione fa capire come l'arcipelago delle isole della Cometa non è così isolato come si suggeriva nella prima stagione.
Dal canto suo Picone, nonostante il tratto sia ancora fortemente frecceriano, riesce a proporre un paio di vignette piuttosto efficaci e ricche di personalità. La speranza è che questo ritorno stilistico sia dovuto semplicemente al voler mantenere una certa uniformità di disegno all'interno della saga, visto quanto fatto nella storia uscita sul #3603.
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