Le emissioni di polvere durante la costruzione, l'aumento della turbolenza atmosferica e, in particolare, l'inquinamento luminoso avranno un impatto irreparabile sulle capacità di osservazione astronomica, che finora hanno attirato investimenti multimiliardari da parte dei governi degli Stati membri dell'ESO. - Xavier Barcons, Direttore Generale dell'ESOCome, infatti, mostrato in un articolo apparso nel 2023 su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, il sito di Paranal è il più buio in assoluto (anche se di poco rispetto ad altri siti, anch'essi in Cile). Per cui potete immaginare come un'infrastruttura del genere possa incidere negativamente sulla qualità del cielo sopra il VLT.
Da un lato, però, questo progetto è di importanza vitale per il Cile, sia per la produzione di energia verde, sia per le ricadute in termini di assunzioni, sia per la possibilità di esportare parte dell'energia prodotta ai paesi vicini, e di questo se ne rendono conto gli stessi astronomi, come sottolineato anche da José Maza Sancho. Questo, però, sempre secondo Maza, dovrebbe essere realizzato senza abbassare la qualità del cielo notturno in Cile. E per evitare ciò, l'ESO, come sottolineato nello stesso comunicato stampa uscito qualche ora fa, auspica una ricollocazione del progetto di AES Andes in altro luogo:
È fondamentale considerare sedi alternative per questo megaprogetto che non mettano in pericolo uno dei tesori astronomici più importanti al mondo. - Itziar de Gregorio, rappresentante dell'ESO in CileD'altra parte la stessa AES Andes, come dichiarato a El Mercurio, al momento sta discutendo con tutti i soggetti coinvolti in maniera collaborativa, incluso l'ESO.
Non possiamo fare altro che restare in attesa dei futuri sviluppi, però vorrei comunque sottolineare come l'ESO stia giocando un po' "sporco", visto che nel comunicato si cita un enorme complesso industriale, indicazione generica che sembrerebbe quasi suggerire una paura strisciante di confrontarsi con la società civile.
Nessun commento:
Posta un commento