Stomachion

giovedì 16 ottobre 2003

16 Ottobre 1943

60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Con l'aiuto della nostra polizia, le SS tedesche operano, dopo averli ingannati, un restrellamento di ebrei nella nostra capitale. Nonostante molti riuscirono, spesso per caso, a trovare la salvezza fuori città o in casa di amici cattolici, oltre 1000 persone vennero catturate e condotte ad Auschwitz.
60 anni indietro nel tempo, partendo da oggi. Una pagina della storia italiana oscura e terribile, che non deve essere dimenticata, per far sì che non si ripeta più, per tenere desta l'attenzione.
60 anni sono passati da allora. Oggi è proprio quel giorno, il giorno per ricordare, lo stesso giorno dei 25 anni di pontificato dell'attuale papa Giovanni Paolo II. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è riuscito a combinare i due impegni, facendo gli auguri al papa per questa sua importante ricorrenza e presenziando, oggi, ad alcune importanti cerimonie per ricordare quello che accadde 60 anni fa.
Proprio come ci ricorda un articolo postato dalla redazione di Menorah giusto nella mattinata di ieri:

Nell'ottobre del 1938 il governo fascista italiano accetta l'ideologia della razza, già enunciata dal regime nazista di Hitler con le leggi di Norimberga del 1935, e promulga le leggi razziali.
Per gli ebrei italiani comincia un momento terribile, di discriminazione e esclusione dalla vita pubblica. Anche in Italia inizia la persecuzione e la caccia agli ebrei.
La notte del 16 ottobre 1943, un sabato di festa, le SS naziste fanno irruzione innanzitutto nel quartiere ebraico di Roma e in altre case abitate da ebrei. Vengono catturati 1022 ebrei romani. Sono portati per due giorni al Collegio militare in via della Lungara, a Trastevere. Da lì cominciano la lunga strada che li porterà in treno ad Auschwitz attraverso un viaggio terribile di 5 giorni.
La grande razzia nel vecchio Ghetto di Roma cominciò attorno alle 5,30 del 16 ottobre 1943. Oltre cento tedeschi armati di mitra circondarono il quartiere ebraico. Contemporaneamente altri duecento militari si distribuirono nelle 26 zone operative in cui il Comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando il gigantesco rastrellamento si concluse erano stati catturati 1022 ebrei romani.
Due giorni dopo in 18 vagoni piombati furono tutti trasferiti ad Auschwitz. Tutti gli altri 1066 sono morti in gran parte appena arrivati, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto
All'arrivo, sotto la direzione del dottor Mengele cominciò la selezione: i bambini, i vecchi, i malati e coloro che avevano un aspetto debole furono separati e portati subito a morire nelle camere a gas. Erano circa 500. Poi ci fu un'altra selezione, che risparmiò solo 149 uomini e 47 donne, reputati atti al lavoro. Furono mandati ai lavori forzati. Degli ebrei razziati il 16 ottobre ne tornano solo 15, 14 uomini e una donna, Settimia Spizzichino. Nessuno degli oltre 200 bambini ritornò.
Nell'olocausto, lo sterminio degli ebrei d'Europa, morirono circa 6.000.000 di ebrei, 3.000.000 in Polonia su una popolazione ebraica di 3.500.000, 1.600.000 in Russia su una popolazione di 3.000.000. In tutto gli ebrei italiani deportati furono 7.500, di cui ne tornarono in 60.
A sessant'anni di distanza una serie di manifestazioni si terrà sui luoghi che videro quell’orrore : (ieri) sera 15 ottobre presso la Sinagoga Luca Zingaretti legge 16 ottobre 1943, il racconto del rastrellamento scritto da Giacomo De Benedetti.
(Questa) il Presidente Ciampi e il sindaco di Roma Veltroni (deporranno) una corona d’alloro sulla piazza del ghetto intitolata a quella giornata.
Sempre (oggi viene) inaugurata nel municipio XI una scuola a Settimia Spizzichino.


Mentre oggi tutti sembrano impegnati a festeggiare i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, ricordiamo, anche solo in un piccolo angolo del nostro cuore, quel terribile giorno, per non dimenticare mai!
Per approfondire potete andare su Chabad.it e da qui iniziare un interessantissimo percorso tra i molti siti ebraici in italiano (e non) presenti in rete e che, in questo periodo, stanno facendo gli auguri di un buon anno ebraico a tutti i visitatori, qualunque sia la loro fede.

(nota: ho adattato l'articolo alla giornata di oggi. Le parti adattate sono racchiuse dalle parentesi tonde)

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