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Una società in cambiamento
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Interessante, poi, la relazione di parentela tra Puond e Quackley: sono cognati. La definizione di questo status è la seguente:
Fratello, o sorella, del coniuge, o coniuge del fratello o della sorella.il che vorrebbe dire che ci dovrebbe essere una qualche moglie da qualche parte. Direi che questo dettaglio potrebbe non essere trascurabile, considerando che negli episodi successivi potrebbe entrare in gioco Brigitta nel ruolo di Lady Brygitt, anche in questo caso in cerca di un buon partito. La speranza è che, ovviamente non si perda per strada (non Brigitta, ma l'aleggiante presenza di una moglie!). Inoltre la presenza/assenza di Basil Quackley promette uno spunto interessante su un possibile finale aperto per la serie.
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Tra gli altri personaggi, spendo giusto due parole su Quentin, Quintin e Quinton: Bosco, con un colpo d'arguzia decisamente raro, recupera la caratterizzazione più antipatica del trio, tre discoli in continuo movimento che si completano le frasi a vicenda emettendo parole a turno.
Il resto dei personaggi spero di approfondirlo nei successivi episodi, ma nel frattempo una lode su questo primo episodio e l'ottimo utilizzo degli attori disneyani messi in campo da Bosco, sì coerenti con il loro ruolo originario, ma comunque con qualche carta nascosta da giocare, pescata proprio dalla loro lunga storia editoriale. Infine aver assegnato una storia a episodi di Bosco a Nico Picone dimostra anche quanto la crescita di questo bravo disegnatore stia proseguendo in maniera spedita. Epigono di Stefano Intini, grazie a un tratto leggermente più tozzo risulta al tempo stesso riconoscibile rispetto al suo maestro. E lo stesso disegnatore sembra puntare soprattutto su queste differenze piuttosto che sulle similitudini, che pure sono tante e riemergono fortemente in particolare nelle architetture e nelle ambientazioni e in alcuni dei personaggi di contorno.
Atmosfere alla Mickey Mouse Mystery Magazine.
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Alessandro Sisti propone ai lettori un quasi-procedurale: l'assenza dell'ufficio del procuratore in qualche modo non permette una completa identificazione della storia in quel sottogenere del thriller (o del giallo, per dirla all'italiana). Se vogliamo è l'unica mancanza in una storia decisamente originale per il settimanale, visto che il tema non è mai stato affrontato (almeno non in questi termini). Inoltre Sisti riesce a sviluppare una vicenda quasi spiazzante anche per l'usuale appassionato del genere, trasformando la SWAT nella meno letale ma altrettanto efficiente SPLAT.
I disegni di Marco Palazzi, ordinati e puliti grazie al tratto classico del disegnatore, risultano in qualche modo ingabbiati dalla griglia classica, come mostra la 14.ma pagina della storia, unica vera uscita dalla struttura usuale delle storie topolinesche. Forse, per l'occasione, si sarebbe potuto osare di più con una costruzione della pagina più vicina a PKNE: il sospetto che l'indicazione sia originata più dalla redazione che dagli autori nasce proprio dal fatto che comunque, Palazzi, ha provato questa soluzione sia nella pagina indicata sia, in maniera un po' più timida, all'inizio della 16.ma pagina.
Certo tutto ciò non inficia la bontà del prodotto finale, ma avrebbe impreziosito Topolino nel mirino, soprattutto se la confrontiamo con il modo più libero con cui Francesco D'Ippolito ha giocato con la griglia nella più che mediocre Ammirazione a percussione, storiella di Gabriele Panini ambientata nel mondo dei Wizards of Mickey con Gambadilegno protagonista e che ho letto pensando alla continuity interna della serie, ma che non credo continuerò a leggere (le storielle di Panini, non la serie principale).
Mania collezionistica
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