Stomachion

mercoledì 27 febbraio 2019

Terrore a Hill House

La prima volta che mi sono imbattuto nella casa "stregata" protagonista de L'incubo di Hill House di Shirley Jackson è stato nel film del Haunting: Presenze con Liam Neeson e Liv Tyler (giusto per citare i due attori più famosi della pellicola), ricco di effetti speciali, ma con una recitazione e una sceneggiatura forse non all'altezza del romanzo originale. Sebbene alcuni passaggi e in qualche modo il soggetto di partenza siano abbastanza fedeli al testo della Jackson, il film sostanzialmente si discosta dal romanzo, basandosi più che altro sul forte contributo degli effetti speciali e dunque sulla presenza dei fantasmi, che in realtà sono presenze appena accennate nel romanzo. La forza del libro della Jackson, infatti, sta in una costruzione in qualche modo lovecraftiana che si sposa con uno stile più ricco di dialoghi rispetto a quello del soliario di Providence.
Fondamentalmente sia la leggenda di Hill House sia la figura del suo costruttore, Hugh Crain, ricordano ambientazioni e protagonisti di un qualsiasi romanzo o racconto di Lovecraft, ma l'orrore in questo caso è costituito da visioni appena accennate, porte che sbattono, grattare sui muri, risate che attraversano i corridoi, in generale eventi di cui gli occupanti della casa non sono sicuri della reale esistenza.
Gli abitatori momentanei di Hill House sono 4, un professore alla ricerca di materiale per un libro sul paranormale, e tre giovani, due donne e un uomo, peraltro erede della famiglia proprietaria di Hill House, che partecipano all'esperimento di Montauge. La principale protagonista è Eleanore, amichevolmente chiamata Nellie, ragazza un po' repressa rispetto a Theodore, o Theo, più libertina, e forse dotata di una particolare sensibilità nei confronti della casa stessa, che però potrebbe essere tranquillamente confusa con uno stato di follia. L'efficacia del libro risiede, alla fine, proprio in questa ambiguità della vicenda, spiegabile sia come effetto di presenze paranormali, sia come effetto della situazione mentale indotta dagli angoli della casa (non c'è un solo angolo retto in tutta Hill House!) o da quella pregressa di Nelly.
Quale che sia la spiegazione dell'aura oscura di Hill House, il è costruito proprio per non dissipare il senso di inquietudine che attraversa le pagine del romanzo.

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