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Bando ai sentimentalismi, passiamo però alla storia d'apertura:
Un insolito sport
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Pur rilevando gli stessi difetti riscontrabili nella maggior parte delle storie di Topolino relativamente alla caratterizzazione abbastanza granitica e stantia dei personaggi disneyani, in particolare dei paperi, la storia di Stabile, ad ogni modo abbastanza fedele allo schema tipico delle avventure scritte da Rodolfo Cimino, risulta comunque una ventata di aria fresca, non solo per i riferimenti a altre saghe, come il flashback di mezza vignetta ambientato nell'universo di Paperino Paperotto, ma anche per un prefinale non scontato, che controbilancia il classico inseguimento tra zio e nipote con il quale si conclude la storia, senza dimenticare l'ottima caratterizzazione di Paperino durante la sfida di wakayak, che in qualche modo ricorda quella di Paperino ne L'odissea nello strazio di Nino Russo e Francesco Guerrini durante la sfida di rollerball.
Intermezzo cosmico
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Una bella intervista che potrà sicuramente ispirare i lettori e soprattutto le lettrici di Topolino!
Seminare zizzania
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Dal punto di vista dei personaggi, mentre per ora la presenza di Jack il vagabondo è più utile per caratterizzare al meglio gli altri personaggi della casa, in particolare Mrs. Coot e Archie Meed, ovvero quelli con cui Jack ha interagito di più fino a ora, spiccano, nonostante la presenza in poche pagine, il direttore del Daily, il quotidiano di De rockfort, e l'investigatore Bogarty.
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Il direttore del Daily, invece, per il quale Picone ha trovato un'interessante e molto particolare caratterizzazione grafica, permette a Bosco sia in questo numero, ma anche nel precedente di gettare un po' di luce sul mondo dell'informazione.
I quotidiani trovano le loro origini nell'atnica Roma quando venivano affissi ogni giorno gli Acta Diurna populi Romani, che contenevano una raccolta degli atti pubblici governiativi e un resoconto degli avvenimenti più importanti accaduti nella capitale.
Per avere il quotidiano nella sua forma moderna, bisogna attendere il 1650 quando a Lipsia il libraio Timothäus Ritzsch fondò e diede alle stampe il Einkommende Zeitungen, prima a cadenza settimanale e poi, dal 1660, quotidiana. Il primo quotidiano italiano è, invece, la Gazzetta di Mantova, fondata nel 1664, mentre il primo quotidiano a tiratura nazionale nacque nel 1867 a Torino: era la Gazzetta Piemontese che nel 1894 avrebbe cambiato nome per diventare La stampa.
L'Italia ha anche visto nascere il primo periodico in lingua inglese, stampato intorno al 1620 da Joris Veseler. Dopo la pubblicazione di una sorta di libri di notizie stampati a Londra, per avere il primo vero quotidiano britannico bisogna attendere il 1702 con l'uscita del Daily Courant grazie alla stampatrice Elizabeth Mallet. All'epoca in cui è ambientato Il conte di Anatrham, il 1916, sono attivi a Londra due giornali con daily nel nome: il Daily Telegraph, noto soprattutto come The Telegraph, e il Daily Mail, cui probabilmente pensa in particolare Bosco per il Daily di De Rockfort. Ovviamente la presenza di un quotidiano nella saga ideata da Marco Bosco è funzionale per la riflessione del ruolo del giornalismo all'interno della società e della politica e nel caso specifico del suo abuso per forzare le decisioni dei governanti in materia economica, come progettato dall'avversario di Paperon Pound.
In attesa del nuovo spunto che verrà proposto nel prossimo episodio, ma già evidente dall'ultima vignetta della storia, non mi resta che salutarvi fino alla prossima recensione topolinesca o, se vi va, fino al prossimo articolo qui sulle pagine di DropSea!
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