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Viaggio in Australia
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Lo sviluppo della trama è quello tipico di una storia di genere: un diario misterioso, con il mistero di due scritture simili ma non esattamente identiche; la ricerca di un fantomatico luogo dalle proprietà magiche; un viaggio esotico. Il tutto condito con una serie di spunti interessanti che vale la pena approfondire, anche solo con poche righe, con l'unico difetto di una descrizione un po' stantia e ripetitiva del rapporto di coppia Topolino-Minni, troppo ripiegato sui classici cliché, senza contare l'assurdo abbigliamento cittadino con cui i due vanno alla ricerca di Indiana Pipps nei deserti australiani.
Tutto questo non inficia la godibilità della storia, e anzi il ruolo chiave giocato da Minni e gli spunti presenti nella trama controbilanciano i fattori negativi.
La storia è in particolare ambientata in due zone particolarmente interessanti dell'Australia: la piana di Wurdi Youang e il massiccio di Uluru, più noto come Ayers Rock. Partiamo da quest'ultimo, in pratica una vera e propria roccia incastonata in mezzo alla pianura.
Uluru è, in particolare, legato a una serie di leggende aborigene facenti capo al così detto dreamtime o tempo del sogno, con il quale vengono indicati i racconti dell'epoca precedente alla creazione: è una costruzione mitica comune a tutte le tribù aborigene australiane, ma al tempo stesso è l'origine delle differenze culturali tra esse. Un tipico racconto sulle origini del mondo lo possiamo trovare dalle leggende del popolo degli Anangu, la tribù stanziata nella zona di Uluru:
Il mondo era una volta un luogo informe. Nessuno dei luoghi che conosciamo esisteva fino a quando gli esseri creatori, nella forma di persone, piante e animali, viaggiarono in lungo e in largo attraverso la terra. Allora, in un processo di creazione e distruzione, formarono il paesaggio come lo conosciamo oggi. La terra degli Anangu è ancora abitata dagli spiriti di dozzine di questi esseri creatori ancestrali che vengono chiamati Tjukuritja o Waparitja.
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Non è l'unica leggenda legata a Uluru, ma per i non aborigeni è molto difficile venire a conoscenza di queste storie legate al tempo del sogno essendo queste destinate per lo più agli aborigeni stessi.
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Una serie di pietre, situate a ovest, sembrano indicare la posizione del sole al tramonto durante gli equinozi e i solstizi: tale diposizione risulta accurata con un errore di pochi gradi, mentre le linee dritte indicano la posizione del sole al tramonto durante i solstizi d'estate e d'inverno(1).
L'ipotesi suggerirebbe, dunque, un uso astronomico del sito e secondo molti studiosi potrebbe essere l'osservatorio astronomico più antico del mondo, ma non c'è un vero accordo sulla datazione delle rocce e sull'epoca in cui queste sono state posizionate nella piana.
Intrighi al castello
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Se da un lato abbiamo un chiaro riferimento alla costruzione di fake news da parte di personaggi equivoci, dall'altro ecco che il piano prinicipale di De Rockfort contro Paperon Pound, screditarlo a mezzo stampa, fallisce prima ancora di iniziare: il direttore del suo giornale, infatti, è persona onesta e scrupolosa al punto da controllare nel passato del magnate, che risulta intonso. De Rockfort in questo caso rinuncia alla costruzione di notizie false, mostrando così di essere, per quanto meschino, ma almeno decisamente migliore di come spesso viene raccontata la sua controparte "reale", Rockerduck.
In questo senso il lavoro di Marco Bosco sui personaggi risulta molto efficace, perché, pur non tradendo il carattere generale degli "attori" disneyani, fornisce loro nuova linfa e nuova interpretazione. Altro esempio di questo approccio è proprio Paperin Doodle, che Bosco descrive come un papero volenteroso e disponibile con tutti.
L'ultimo personaggio nuovo introdotto nella storia è, poi, l'investigatore privato Bogarty, i cui travestimenti si intravedono in alcune occasioni, sia in casa che in giardino, e in particolare il primo di questi rivela alcuni dettagli che, insieme con il nome, dovrebbero consentire al lettore più esperto di capire quale sia la controparte disneyana di questo economico investigatore.
Infine sempre ottimo il lavoro di Nico Picone ai disegni, anche se forse in questa occasione ha ecceduto, almeno in un paio di vignette, con le ombre, probabilmente influenzato dall'atmosfera da intrigo che pervade l'intero episodio.
Un San Valentino social
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Certo ciò va in contrasto con il pianto di Paperina che rivendica la fatica compiuta per arrivare ai suoi 5253 follower, ma resta il senso dell'assurdo che permea l'intera storia, che ha senso solo nell'ottica di voler descrivere come assurda la moda eccessiva sulla presenza su Instagram e gli altri social. Come al solito ottima Giada Perissinotto ai disegni, particolarmente efficace grazie al suo stile barbucciano. Di tutte le vignette mi piace segnalare la capocciata dell'amore tra Paperino e Paperina, un modo divertente e ironico per sintetizzare i problemi amorosi tra i due storici fidanzati paperopolesi.
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