Stomachion

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venerdì 10 maggio 2024

Aeterna, o della morte e della nascita

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Nonstante non sia tra i membri fondatori degli Epica, Simone Simons è nel gruppo sin dal loro album di debutto, The Phantom Agony, rilasciato nel 2003. Entrata nel gruppo alla fine del 2002 al posto di Helena Iren Michaelsen, che era stata la prima iniziale scelta, dopo più di 20 anni ha deciso di intraprendere un progetto discografico solista o, ascoltando il singolo di debutto, essere la voce unica del nuovo progetto discografico di Arjen Lucassen. D'altra parte Aeterna, il singolo cui faccio riferimento, rilasciato qualche giorno fa dalla Nuclear Blast, è stato scritto dalla stessa Simons insieme con Lori Linstruth, chitarrista e da anni storica collaboratrice di Lucassen sia nei Guilt Machine sia negli Ayreon, per i quali, sempre insieme con Lucassen, ha scritto praticamente tutti i testi.
Nel caso di questo primo singolo Lucassen si è dedicato solo alla composizione musicale, ma l'insieme del tutto suona decisamente molto Ayreon, che insieme con i Kamelot sono la band con cui la cantante ha collaborato di più nel corso di questi 20 anni e passa di symphonic death metal.
Una delle caratteristiche che balzano subito all'orecchio ascoltando Aeterna è, però, l'utilizzo del latino nei versi, lingua che viene spesso utilizzata dagli Epica, mentre il tema scientifico del pezzo risulta un punto in comune tra Ayreon ed Epica. E anche il video ufficiale, diretto da Patric Ullaeus, è come in pochi casi ricco di elementi scientifici, in concordanza con il testo.

venerdì 17 giugno 2022

Attraversare un ponte arcobaleno

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Avevamo lasciato, ormai un paio di mesi fa (e me ne scuso di questo ritardo) i viaggiatori di Into the electric castle, il terzo album in studio degli Ayreon, nell'attraversamento di un Tunnel of light, ovvero a un passo dal primo disco dell'album. Per chiudere la prima parte del romanzo in musica di Arjen Anthony Lucassen, e anche questa prima serie di post dedicati a Into the electric castle, manca solo Across the rainbow bridge.
Protagonisti sono il cavaliere, il romano e l'hippie, che come in altre occasioni vengono caratterizzati con temi musicali leggermente differenti. In effetti il cavaliere e il romano sono molto simili, musicalmente parlando, forse un po' più spigoloso il romano, mentre l'hippie suona più elettrico. La prima parte del viaggio si conclude, quindi, con l'attraversamento di un ponte costituito da un arcobaleno. La sua descrizione presenta una qual certa similitudine con l'arcobaleno che sperimentiamo ogni volta che piove. L'avventura dei tre, infatti, viene introdotta dal narratore in questo modo:
And now this Rainbow Bridge: an iridescent span of tears - so fragile and yet so strong.

venerdì 6 maggio 2022

Solo tu puoi decidere

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Riprendiamo il nostro percorso attraverso Into the electric castle, terzo album degli Ayreon, il progetto musicale di Arjen Anthony Lucassen. Con questo concept album Lucassen passa a un livello di scrittura molto più complesso e raffinato, non solo musicalmente, come abbiamo già visto nelle due puntate precedenti, ma anche narrativo. Con la quinta traccia, The decision tree (we're alive), i personaggi debbono decidere del loro destino
Ah, my friends! So light of foot. So swift. You have come this far. And now - here beneath the
ancient, omniscient boughs of the Decision Tree - one of you must depart this world of flesh.
Only seven may continue. Only you can decide...
Il titolo viene preso in "prestito", non so quanto consapevolmente, dal così detto albero delle decisioni, un particolare diagramma di flusso che viene utilizzato come supporto per prendere decisioni. E' uno strumento utilizzato per valutare le possibili conseguenze di determinate scelte. In altri termini è un modo per visualizzare un algoritmo costituito esclusivamente da istruzioni di tipo condizionale (cose del tipo se... allora...).

venerdì 18 marzo 2022

Benvenuti in una nuova dimensione

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E così arriviamo al 31 ottobre del 1998, data di uscita del terzo album degli Ayreon, Into the electric Castle. Dopo Actual Fantasy Arjen Anthony Lucassen torna a scrivere un concept album come sottolineato anche dal sottotitolo dell'album, A space opera.
La storia, ambientata nell'universo narrativo creato in The final experiment, vede otto anime che vengono accolte da una voce distaccata, quasi metallica, in un luogo senza tempo e senza spazio.
Già qui si potrebbe discutere se la dicitura è un modo poetico di indicare il mondo dove sostano le anime prima di incarnarsi o, semplicemente, la situazione in cui si trovava l'universo prima dell'espansione causata dal Big Bang. In effetti, secondo la gravitazione a loop in quello stato non esiste alcuna distinzione, almeno glibalmente, tra le usuali dimensioni spaziali e quella temporale. Può succedere che localmente il tempo punti in una direzione, mentre giusto a poche lunghezze di Planck da lì ci sia una zona dove il tempo punti nella direzione che lì accanto coincide con la direzione \(x\). Il punto centrale è che, fino a che non inizia l'espansione, non ha alcun senso parlare di un tempo nell'universo. E', ovviamente, discutibile se abbia senso parlarne anche oggi, di un tempo globale nell'universo, ma al momento quel che sembra è che sia proprio così.
Torniamo, però, ai nostri otto protagonisti. Dopo una breve introduzione, la voce che si definisce the vocal manifestation of your eternal dreams affida loro un compito: raggiungere un castello elettrico:

venerdì 19 febbraio 2021

La mia casa su Marte

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Dopo il successo di Into the Electric Castle, Arjen Lucassen per il suo progetto musicale Ayreon decide di ritornare nella storia fantascientifica impostata nell'album di debutto The Final Experiment. Per questo nuovo concept album, Universal Migrator, il quarto nella discografia della superband, il musicista olandese decide di proporre un lavoro più complesso dei precedenti, costituito in realtà da due album distinti, The Dream Sequencer e Flight of the Migrator. I due dischi si distinguono per due stili differenti: il primo è di genere progressive metal, mentre il secondo presenta sonorità tipiche dell'heavy metal. L'idea di Lucassen è quella di andare incontro ai gusti dei suoi fan, permettendo loro di scegliere quale dei due generi acquistare. Con sua grande sopresa, però, gli appassionati degli Ayreon acquistarono entrambi gli album.
La storia
Siamo nel 2084. L'ultima guerra mondiale ha eliminato qualunque forma di vita sulla Terra. Solo un gruppo di esseri umani è riuscito a fuggire proprio sul finire della guerra per stabilirsi su Marte. Per poter sopravvivere sul pianeta rosso, però, o si hanno a disposizione sistemi che permettono di produrre le risorse in loco, o si resta in qualche modo legati con la madre patria. Ed è in questa seconda situazione che ricade la colonia marziana di The Dream Sequencer, come racconta l'ultimo colono rimasto su Marte nella title track.
L'uomo, in realtà nato su Marte dai primi coloni, non ha mai vissuto sulla Terra, come ricorda all'inizio di My House on Mars, seconda canzone dell'album:
You promised you'd return and take me to Earth
Questa, in realtà, è una frase che l'uomo disse al padre nella sua infanzia: la caratteristica della prima parte di Universal Migrator è, infatti, un susseguirsi di ricordi della vita passata dell'ultimo colono marziano. Questi vengono riportati alla memoria utilizzando un particolare macchinario, il dream sequencer del titolo della prima parte. Il macchinario, però, va anche oltre le aspettative dell'utilizzatore: il sognatore, infatti, inizia a rivivere le sue vite passate, andando sempre più indietro fino a The First Man on Earth.
Di tutta questa sfilza di vite passate, però, noi ci occuperemo dell'ultima in ordine temporale, quella su Marte.

venerdì 8 febbraio 2019

A cavallo della cometa

@astrilari @Pillsofscience @stefacrono @cosmobrainonair @malamiao @mediainaf
Visto il tema dell'ultimo fumetto/infografica che ho realizzato per Edu INAF, inizio una nuova serie di (probabilmente tre) articoli settimanali di scienza e musica, dedicati a uno dei progetti di progressive metal che preferisco in assoluto.
Mi piace pensare al progetto musicale Ayreon di Arjen Anthony Lucassen come una sorta di superband del progressive metal mondiale. Lucassen, infatti, con il brand degli Ayreon propone una serie di concept album dal forte impatto musicale e testuale, fortemente influenzati dalla fantascienza (e con l'aggiunta di riferimenti interni, come nelle migliori serie di romanzi del genere), come il caso dello stupendo 01011001, settimo album in studio del progetto, che presenta anche una lunga serie di spunti scientifici decisamente molto interessanti.
La storia
Suddiviso in due cd, 01011001, che è la rappresentazione binariua del numero ASCII della lettera Y, narra la storia dei Forever, gli abitanti acquatici del pianeta Y, che hanno scoperto il segreto della longevità. Il problema è che, insieme con un grande progresso tecnologico, i Forever hanno anche sviluppato una forte dipendenza dalle macchine, perdendo la capacità di provare emozioni. Così, grazie al passaggio ravvicinato di una cometa con il pianeta Y, i Forever decidono di spedire il loro DNA sulla Terra, che si trova in rotta di collisione con la cometa. Questa, dopo aver causato l'estinzione dei dinosauri (la quinta estinzione), conduce alla nascita del genere umano. All'inizio le cose sembrano andare per il meglio, ma poi i difetti dei Forever emergono anche nell'umanità, spingendo gli abitanti del pianeta Y a chiedersi se invece la sesta estinzione non sia la cosa migliore per il pianeta e i loro "figli".