Stomachion

martedì 21 luglio 2020

Salute atomica


via commons
L'articoletto di oggi è dedicato a una curiosità "atomica" che trovo in qualche modo interessante soprattutto per i risvolti comunicativi. L'articolo di cui vi scrivo le classiche due righe è del 2008 e sembra volersi mettere in controtendenza alla così detta vulgata più diffusa che punta il dito contro la grande quantità di radiazioni rilasciate durante l'esplosione di una bomba atomica:
Luckey, T. D. (2008). Atomic bomb health benefits. Dose-response, 6(4), doi:10.2203%2Fdose-response.08-009.Luckey
In realtà se date un'occhiata, anche veloce, all'articolo, l'autore non sostiene nulla di non o poco noto. La nota di rottura, invece, sembra soprattutto realizzata per destare l'attenzione sull'articolo, perché è fuori di dubbio che quando il titolo e le prime righe dell'abstract affermano qualcosa del tipo "le bombe atomiche fanno bene alla salute" un minimo di attenzione l'ha indubbiamente attirata.
The evidence presented indicates that acute, low dose irradiation induced lifetime health benefits for Japanese survivors of atomic bombs. Each graph exhibited radiation hormesis and a threshold. The flash exposure for those in Hiroshima and Nagasaki was equivalent to a radiation vaccination. That suggests an important concept. These data indicate that acute exposure to low dose irradiation is adequate, with or without chronic exposures, to provide lifetime health benefits. Previous attention involved human exposures to chronic radiation. The question of hormesis and thresholds following chronic versus acute exposures needs resolution.

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