Avete detto che la "Fiera sgualdrina dovrà cadere". Per caso, parlavate della caduta di Roma e dell'inizio del Medioevo?
Non si fermò il tempo per Roma in tribolo
E, quando cadde, fu da un patibolo.
L'appeso, il dodici, riproduce
Come nel buio poi scese la luce.
La sudata cultura dell'umanità
Fu preda dei barbari e dell'oscurità.
"La ricchezza," Buckminster Fuller disse,
"Son le idee della mente umana infisse"
Come afferrare il costo del retaggio
Perduto in questo medieval linciaggio?
Ma i barbari norreni hanno leggende
In cui Odino appeso a un cappio pende
Per diventare infine iniziato
Del mistero estremo dell'immenso fato.
L'iniziazione, questo è sottinteso,
Può essere un viaggio triste, scosceso,
Un cammino nel sentiero dell'ombra
Perché la via del progresso sia sgombra.
Rivela questa carta che il calvario
Dei tempi più bui fu un mal necessario,
La notte essenziale dell'anestesia
Che a un intervento vitale dà il via.
Roma cade, arriva il buio, vita e storia
E cultura vanno in sala operatoria.
L'umanità è appesa a un filo, viva.
Il fato soppesa ogni alternativa.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: uhm! operare!)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Stomachion
martedì 31 agosto 2004
lunedì 30 agosto 2004
Obiettivo: Olimpiadi
Le Olimpiadi di Atene sono finite. Sono state ricche per l'Italia (32 medaglie) ma si prospettano difficili quelle del 2008, a Pechino.
Per intanto godiamoci quelle appena passate:
La medaglia più bella: Paolo Bettini (oro - ciclismo)
La medaglia più emozionante: Jury Chechi (bronzo - anelli)
La medaglia più giovane: Federica Pellegrini (argento - nuoto)
La medaglia inossidabile: Josefa Idem (argento - canoa)
La medaglia della fatica: Ivano Brugnetti (oro - marcia) e Stefano Baldini (oro - maratona)
La medaglia più difficile: Giuseppe Gibilisco (bronzo - salto con l'asta)
La medaglia più spettacolare: Igor Cassina (oro - sbarra)
La medaglia impossibile: Italia del Basket (argento)
La medaglia più attesa: Italia della Pallanuoto Femminile (oro)
E lasciatemi dire della medaglia più calabrese: l'Argentina del Basket (oro) con 4 ex-Viola Reggio Calabria su 12
Per intanto godiamoci quelle appena passate:
La medaglia più bella: Paolo Bettini (oro - ciclismo)
La medaglia più emozionante: Jury Chechi (bronzo - anelli)
La medaglia più giovane: Federica Pellegrini (argento - nuoto)
La medaglia inossidabile: Josefa Idem (argento - canoa)
La medaglia della fatica: Ivano Brugnetti (oro - marcia) e Stefano Baldini (oro - maratona)
La medaglia più difficile: Giuseppe Gibilisco (bronzo - salto con l'asta)
La medaglia più spettacolare: Igor Cassina (oro - sbarra)
La medaglia impossibile: Italia del Basket (argento)
La medaglia più attesa: Italia della Pallanuoto Femminile (oro)
E lasciatemi dire della medaglia più calabrese: l'Argentina del Basket (oro) con 4 ex-Viola Reggio Calabria su 12
domenica 29 agosto 2004
La storia di Demon e Devi
La storia di Demon e Devi è un allucinante viaggio, raccontato con una prosa altrettanto allucinante, all'interno di tutto ciò che di abominevole e abbietto può nascondersi in un animo umano, quando questo si lascia catturare dalle droghe. In questo caso dal Luminal, che è anche il titolo del romanzo di Isabella Santacroce.
Il viaggio di queste due ragazze, che inizia in Svizzera per finire in Germania, è un percorso ad ostacoli, con un avvicinarsi sempre di più alla violenza. Intervallato dai flashback di Demon, la narratrice, è una storia dura da digerire, sia per la storia senza possibilità di ritorno, sia per la prosa: uno stile allucinato che cerca di rendere evidente come l'uso continuo del luminal ha ridotto le due ragazze. Infatti, ad un certo punto, Demon smette di prendere il luminal. E' solo un attimo, ma in quell'attimo il racconto assume quella coerenza che ha il racconto di qualsiasi altra persona normale. Ma è solo un attimo, e poi si ritorna di nuovo alla solita normalità: quella di Demon e Devi.
Il viaggio di queste due ragazze, che inizia in Svizzera per finire in Germania, è un percorso ad ostacoli, con un avvicinarsi sempre di più alla violenza. Intervallato dai flashback di Demon, la narratrice, è una storia dura da digerire, sia per la storia senza possibilità di ritorno, sia per la prosa: uno stile allucinato che cerca di rendere evidente come l'uso continuo del luminal ha ridotto le due ragazze. Infatti, ad un certo punto, Demon smette di prendere il luminal. E' solo un attimo, ma in quell'attimo il racconto assume quella coerenza che ha il racconto di qualsiasi altra persona normale. Ma è solo un attimo, e poi si ritorna di nuovo alla solita normalità: quella di Demon e Devi.
giovedì 26 agosto 2004
Ministro di pace
Talpinio: E tu saresti il ministro della pace del governo secessionista?
Pantegana: Si!
Talpinio: Allora sentiamo: come ministro della pace, qual è la prima cosa che faresti per consolidare la secessione?
Pantegana: Bé, naturalmente prima di tutto dichiarerei la guerra...
(da Prigioniero d'amore, Pogo, 51° volume della serie I Classici del Fumetto di Repubblica, trad. Marco M.Lupoi, Bruno Cavallone)
Pantegana: Si!
Talpinio: Allora sentiamo: come ministro della pace, qual è la prima cosa che faresti per consolidare la secessione?
Pantegana: Bé, naturalmente prima di tutto dichiarerei la guerra...
(da Prigioniero d'amore, Pogo, 51° volume della serie I Classici del Fumetto di Repubblica, trad. Marco M.Lupoi, Bruno Cavallone)
mercoledì 25 agosto 2004
11. O harem pet
E' un prodigio che le grandi culture siano nate da tribù sparse, che abbiano prodotto tutte quelle cose incredibili, arte e testi e filosofia. Ma alla fine la cultura classica ha fatto il passo più lungo della gamba...
Gli imperi spesso aspirano a un culmine
Che la brama abbatte siccome un fulmine:
Un potere morale sfrenato, rapace,
Una sgualdrina su una bestia vorace.
La carta undici ha questo significato:
La nuova lascivia era forza in passato.
Pensa all'impero romano che sorge,
Mentre in città si sfrenavan le orge.
Un'ebbra sgualdrina tira la briglia
Di una forza che invade miglia su miglia.
La sgualdrina cavalca, colma di boria,
Accesa dal vino della vittoria.
Come il fuoco greco le è scatenata.
Lei è, dentro di noi, quella vampata,
La lascivia incurante della ferita
Di ogni qual volta ci bruciamo le dita.
Ogni capriccio di questo serraglio
Il leon dell'impero guida al guinzaglio.
Così, ebbra di un successo insaziabile,
Non ammette di essere vulnerabile.
Ma è molto men fragile quella cultura
Che non dimentica cos'è la paura.
Roma lasciva si espande in potere.
La fiera sgualdrina dovrà cadere.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o animale dell'harem)
(nota: per i colori vedi Promethea)
Gli imperi spesso aspirano a un culmine
Che la brama abbatte siccome un fulmine:
Un potere morale sfrenato, rapace,
Una sgualdrina su una bestia vorace.
La carta undici ha questo significato:
La nuova lascivia era forza in passato.
Pensa all'impero romano che sorge,
Mentre in città si sfrenavan le orge.
Un'ebbra sgualdrina tira la briglia
Di una forza che invade miglia su miglia.
La sgualdrina cavalca, colma di boria,
Accesa dal vino della vittoria.
Come il fuoco greco le è scatenata.
Lei è, dentro di noi, quella vampata,
La lascivia incurante della ferita
Di ogni qual volta ci bruciamo le dita.
Ogni capriccio di questo serraglio
Il leon dell'impero guida al guinzaglio.
Così, ebbra di un successo insaziabile,
Non ammette di essere vulnerabile.
Ma è molto men fragile quella cultura
Che non dimentica cos'è la paura.
Roma lasciva si espande in potere.
La fiera sgualdrina dovrà cadere.
(da Metaphore, di Alan Moore e J.H.Williams III, su ABC#13, ed.Magic Press, trad.Leonardo Rizzi, il grande!)
(trad. titolo: o animale dell'harem)
(nota: per i colori vedi Promethea)
martedì 24 agosto 2004
Nonostante tutto, grazie lo stesso!
L'Italia sta facendo una grande partita. Al momento sta perdendo 2-0 contro l'Argentina, la squadra favorita per queste Olimpiadi e, sicuramente, per i prossimi mondiali di Germania. L'Italia è riuscita a giocare una buona partita, ma la squadra sudamericana è stata a tratti migliore, non solo perché loro, a differenza di noi, sono stati in grado di controllare i nostri giocatori di maggior talento (Pirlo e Gilardino) ma anche perché sono riusciti a far trovare i loro migliori giocatori (Tevez e D'alessandro), sempre liberi e pronti all'azione.
Certo esiste una gran differenza tra i nostri e i loro: mentre i sudamericani puntano principalmente a competizioni mondiali di categoria, noi tendiamo a confrontarci soprattutto in campo europeo. E in qualunque caso queste Olimpiadi dimostrano quanto basso sia il livello del calcio europeo (1 squadra su 8 ai quarti; 1 su 4 alle semifinali - e speriamo nel bronzo!): non c'è da stupirsi se gli europei di quest'anno li hanno vinti la Grecia!
Certo esiste una gran differenza tra i nostri e i loro: mentre i sudamericani puntano principalmente a competizioni mondiali di categoria, noi tendiamo a confrontarci soprattutto in campo europeo. E in qualunque caso queste Olimpiadi dimostrano quanto basso sia il livello del calcio europeo (1 squadra su 8 ai quarti; 1 su 4 alle semifinali - e speriamo nel bronzo!): non c'è da stupirsi se gli europei di quest'anno li hanno vinti la Grecia!
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