Stomachion

giovedì 31 marzo 2022

Luna 10

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Luna 10 fu lanciata il 31 marzo 1966. Dopo una correzione di rotta effettuata il 1º aprile entrò in orbita lunare il 3 aprile 1966 e completò la sua prima orbita 3 ore dopo.
La sonda era equipaggiata con uno spettrometro a raggi gamma, un magnetometro triassiale, un rilevatore di meteoriti, strumenti per lo studio del plasma solare e strumenti per misurare il livello di radiazioni della Luna e le sue emissioni nell'infrarosso.
Luna 10 effettuò molte scoperte importanti sul nostro satellite: individuò la natura delle rocce lunari, simili al nostro basalto, e per la prima volta nella storia mise in evidenza l'esistenza di zone con un'elevata concentrazione di massa, dette mascons, localizzate sotto i mari lunari che distorcono le traiettorie orbitali lunari. Comunque questa scoperta viene accreditata alle sonde americane della serie Lunar Orbiter.
L'ultimo contatto con la sonda si ebbe il 30 maggio 1966.

mercoledì 30 marzo 2022

[269]

Notti selvagge - Notti selvagge!
Fossi insieme a te
Le notti selvagge sarebbero
La nostra lussuria!
Futili - i venti -
Per un Cuore in porto -
Fatto con la Bussola -
Fatto con la Mappa!
Vogando nell'Eden -
Ah - il Mare!
Potessi anche solo ormeggiare - stanotte -
In te!
(mia traduzione)

martedì 29 marzo 2022

Il giorno del cosmo

Recuperato dal solito banchetto di libri usati, Il giorno del cosmo di Barry Malzberg promette di essere
una storia spaziale ma di uno spazio esso stesso "diverso e più profondo"
come recita la quarta di copertina.
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Il romanzo, però, vive una sorta di ambiguità di fondo. Da un lato i vari capitoli raccontano vicende in qualche modo legate una all'altra, ma lette nell'ordine in cui vengono proposte risultano slegate e il leggero filo rosso che le mette insieme può essere compreso solo leggendo tutte le 100 e più pagine di cui è costituito.
Anche il tono risulta oscillante: alcuni capitoli hanno un gusto umoristico, alcuni quasi ridanciano, altri invece eccessivamente seri. Il punto essenziale dell'opera di Malzberg, però, è quello di raccontare lo sviluppo dell'era spaziale a partire dalla conquista della Luna e fino alla conquista degli estremi più lontani del Sistema Solare.
Il romanzo venne pubblicato per la prima volta nel 1971 (in Italia su Urania nel 1979) e fino all'inizio di quell'anno il Programma Apollo aveva portato a termine una decina di missioni e tra il 1971 e il 1972 sarebbe giunto al termine con l'ultima missione del dicembre 1972. Ovviamente nessuno dei fatti storici reali, a parte il primo allunaggio, entrano a far parte del romanzo, ma da quell'evento iniziale Malzberg, saltando avanti e indietro nel tempo, descrive lo sviluppo dell'esplorazione spaziale fino al 2400 e poco oltre e, in questo modo, come fa tutta la fantascienza che si rispetti, racconta in realtà la società contemporanea, suggerendo come il genere umano sia in realtà destinato inevitabilmente a rovinare qualunque buona intenzione.

lunedì 28 marzo 2022

Topolino #3461: Terrore a Topolinia

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Questa settimana seguo il sommario partendo dalla cover story, Il mistero del museo degli orrori, essenzialmente per un motivo: avevo ragione! Su cosa? Non solo sul ritorno di Mortimer Hatequack, ma anche sull'uso del personaggio, ovvero come narratore di storie dell'orrore.
La storia, scritta da Marco Nucci per i disegni di Casty, è infatti il primo episodio della serie Lord Hatequack presenta... L'ora del terrore, che come anticipato nelle interviste uscite settimana scorsa, è ispirata un po' a Alfred Hitchcock presenta, un po' a Ai confini della realtà. Questa prima storia racconta di una strana e oscura avventura che si svolge all'interno del museo delle cere di Madame Topaud, versione disneyana dell'analogo museo delle cere di Madame Tussaud. Oltre allo stile narrativo, colpiscono anche i disegni di Casty, che non solo disegna il primo papero della sua carriera, ma continua con la sua linea grafica sempre più oscura inaugurata con il Macchia Nera sviluppato di recente proprio insieme con Nucci. Lo stesso Casty, poi, inserisce alcuni cameo di alcuni suoi personaggi, presenti come ombre tra i corridoi del museo, su tutti il grande Vito Doppioscherzo.
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E poi arriviamo al secondo episodio de I giorni del disonore di Alex Bertani, Marco Gervasio ed Emmanuele Baccinelli. E vi dico subito che le mie paure della settimana scorsa erano decisamente infondate. C'è da dire che, come mi aspettavo, in realtà l'arresto del primo episodio nascondeva un piano tra Sheriduck e Paperinik per permettere a quest'ultimo di ritrovare con più libertà La bella addormentata, che scopriamo essere nelle mani di Cuoridipetra Famedoro.
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sabato 26 marzo 2022

Ultramega: Kaiju contro la Terra

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I kaiju sono i mostri giganti della fantascienza cinematografica giapponese. Protagonisti dei così detti kaiju eiga, i film con mostri giganti, sono sostanzialmente di due tipi: di forma umanoide o mostri veri e propri dalle fattezze animalesche. Il più noto dei kaiju è Godzilla, anche se l'antesignano del genere è da considerarsi il King Kong del 1933 di Merian Cooper ed Ernest Schoedsack a partire da un soggetto del prolifico giallista Edgar Wallace.
Ad ogni buon conto i kaiju, da allora, hanno attecchito soprattutto in Giappone, che ha una ricca mitologia demoniaca, e hanno a loro volta influenzato quello stesso paese che ha ispirato l'inizio del genere, gli Stati Uniti. E non a caso proprio gli OAV di genere sono indicati come fonte di ispirazione principale da parte di James Harren, autore della saga degli Ultramega.

giovedì 24 marzo 2022

Breve storia del pi greco / parte 10

E come ogni anno ritorna la Breve storia del pi greco, giunta alla sua nona puntata. Rispetto alle due puntate precedenti, monotematiche, torniamo alla versione originaria. I contenuti sono quelli già usciti sul Carnevale della Matematica #158, con però un'aggiunta abbastanza corposa che troverete alla fine. Prima di passare ai contenuti veri e propri, però, eccovi qui sotto i link relativi al "sommario" della Breve storia (potete anche consultare una versione in pdf in aggiornamento): Nel calcolo delle cifre decimali del pi greco ha giocato un ruolo fondamentale nella fase di passaggio tra quello manuale e quello informatico il matematico britannico D.F. Ferguson.
Ferguson è, infatti, il detentore del record di cifre decimali corrette del pi greco determinate con il calcolo manuale: ben 620 ottenute nel 1946. L'anno dopo, nel 1947, dopo aver scoperto un errore nella 528.ma cifra decimale tra quelle calcolate da William Shanks nel 1853, portò le cifre decimali fino a 710 a gennaio e quindi a 808 a settembre(1). In quest'ultimo caso con l'assistenza di J.W. Wrench jr e usando la formula di Machin e, soprattutto, una calcolatrice(2).
Lo stesso Wrench, insieme con Levi B. Smith, sempre facendo uso di una calcolatrice, portò il record nel 1949 a 1120 cifre decimali(1).
Il record successivo, 2037 cifre determinate quello stesso anno, ci porta nell'era del calcolo informatico. A portare a compimento il risultato fu, infatti, il team guidato da G. W. Reitwiesner usando ENIAC, Electronic Numerical Integrator and Computer, il quarto computer elettronico e il primo personal computer propriamente detto. Un numero di Liouville, così chiamato dal matematico francese Joseph Liouville, è un numero reale con una proprietà particolare. Per ogni numero intero positivo \(n\), esiste una coppia di interi \((p,q)\), con \(q > 1\), tali che \[0 < \left|x-\frac{p}{q}\right| < \frac{1}{q^{n}}\] Nel 1844 lo stesso Liouville dimostrò che tutti i numeri di Liouville sono trascendentali, mostrando per la prima volta l'esistenza di tali numeri. E visto che (\pi) è un numero trascendentale, è abbastanza ovvio chiedersi se sia anche un numero di Liouville. La risposta arriva nel 1953 grazie al matematico tedesco Kurt Mahler(1). Ed è negativa.
E visto che ci sono, neanche \(e\), il numero di Nepero, è un numero di Liouville.

lunedì 21 marzo 2022

La cupola Schiaparelli

Breve descrizione della cupola Schiaparelli presso l'Osservatorio Astronomico di Brera dell'INAF, costruita su iniziativa di Giovanni Virginio Schiaparelli, all'epoca direttore dell'Osservatorio, e usato per osservare, tra le altre cose, la superficie del pianeta Marte.
Testo: Staff del Museo Astronomico di Brera, adattato da Claudia Mignone e Gianluigi Filippelli
Video: Laura Barbalini
Voce: Gianluigi Filippelli

domenica 20 marzo 2022

Topolino #3460: Work in progress

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L'idea del titolo della recensione mi serve più per comunicarvi che sono al lavoro a un nuovo video della serie Topolino Comics&Science che non pensavo di realizzare e che sta prendendo un po' più di tempo del previsto, visto che è più lungo dei due video matematici. A ispirarlo è stata Orientamento e segnalazione, storia di Marco Bosco (ancora lui!) per i disegni di Andrea Malgeri appartenente alla serie Sopravvivi con Indiana. La storia è dedicata ai sistemi con cui orientarsi sulla Terra. E nella storia c'è una vignetta a tema astronomico, per cui ecco l'idea del video. Spero di farlo uscire domani e, come già per i precedenti, ci sarà anche il post sul Cappellaio Matto. Se poi avete Telegram, iscrivetevi al canale Stomachion così da ricevere la notifica all'uscita del post.
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sabato 19 marzo 2022

Superman: Le molte facce di John Byrne

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Il 14.mo volume della ristampa tascabile del Superman era John Byrne è abbastanza significativo poiché presenta in un unico albo quattro differenti facce narrative del fumettista canadese. Abbiamo infatti la fantascienza, la politica, il romance e l'horror. Inoltre le prime due storie presentano ancora delle connessioni con il crossover Millennium, in quel periodo avviato verso la sua conclusione. In particolare il Superman #14 gioca un ruolo importante all'interno del crossover, tanto che nel corso della sua prima pubblicazione italiana, sul seminale Justice League della Play Press (l'albo che raccolse le avventure della mitica JLA di Giffern e De Matteis), questo fu uno dei pochi tie-in a venire pubblicati a fianco della miniserie principale.
La storia è abbastanza semplice e racconta dell'inseguimento del Gran Maestro dei Menhunter da parte di Superman e Lanterna Verde. Il robot malvagio è alla ricerca dei Guardiani dell'Universo e delle loro equivalenti femminili, le Zamaron, rifugiatisi in una dimensione parallela per raccogliere le energie e preparare una nuova era per l'universo. Byrne, dunque, rompendo un po' con la struttura con cui aveva impostato Superman e Acrtion Comics, propone il tie-in con Millennium su Superman.
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Nella storia Byrne propone alcune trovate interessanti, anche sotto un'ottica scientifica. Innanzitutto mescola un po' le carte giocando con la non perfetta comprensione della fisica di frontiera da parte del lettore citando la meccanica quantistica e lasciando intendere al lettore che Superman e Lanterna Verde si trovano in una dimensione dove quest'ultima ha un'influenza anche a livello macroscopico. Per dare un senso di spaesamento, Byrne crea immagini psichedeliche, ma soprattutto dissemina il percorso dei due supereroi di una serie di poligoni regolari con un numero di lati crescente.
Altro punto scientificamente interessante è, poi, la trappola congegnata dal Gran Maestro contro Superman. In questo caso il robot intrappola il supereroe sotto una gran quantità di macerie, al cui centro si trova un marchingegno in grado di generare un campo gravitazionale. Questo spinge Superman a scavare letteralmente in tondo, almeno fino a che non si rende conto della cosa. A quel punto è facile per un supereroe in grado di compiere un volo suborbitale sfuggire al campo gravitazionale artificiale, che non potrebbe in ogni caso essere paragonato con quello di un pianeta.
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Anche la seconda storia dell'albo, Punti di vista, è legata a Millennium, ma non è fondamentale per il crossover, e così Byrne la sfrutta per in qualche modo chiudere i conti con il Superman di Wolfman. La storia, infatti, esce su Adventures #437 disegnata da Jerry Ordway, e si occupa di Gangbuster. L'eroe urbano introdotto proprio da Wolfman sfida Contractor, l'ennesimo criminale armato da Luthor per mettere in difficoltà Superman. La storia non finisce bene per nessuno dei due, però gli elementi interessanti dell'albo sono altri.
Innanzitutto la struttura della storia, che propone in pratica due storie che si sviluppano su strisce orizzontali, una sopra l'altra. Questo permette di confrontare la versione che fornisce Luthor della storia, in cui Superman sostituisce Gangbuster, confermando qualora ce ne fosse bisogno l'ossessione del miliardiario nei confronti del kriptoniano, e la versione di Lois Laine, raccontata nel suo articolo per il Daily Planet. E soprattutto quest'ultima versione presenta alcuni elementi decisamente molto interessanti. Da una parte abbiamo Contractor, che assalta un cinema per rapire Lois con il solo scopo di attirare Superman allo scoperto. Dall'altra abbiamo gli abitanti di Metropolis, che soprattutto con l'arrivo di Ganbuster, trovano il coraggio di resistere a Contractor e aiutare l'eroe a tenere testa contro il criminale.
E' una storia di fine anni Ottanta, però se ci vedete un qualche parallellismo con l'invasione dell'Ucraina dei nostri giorni, non siete gli unici.
Il resto del numero è, come si suol dire, una sorta di esercizio di stile. Su Action Comics #597 Byrne propone un confronto tra Lois e Lana Lang in quel di Smallville. Da un lato l'ispirazione, come ben mostrato dalla copertina, è quella delle storie di genere romance, dall'altro il fumettista canadese cerca sia di ribadire l'importanza di Lois nella vita di Clark Kent, e quindi di Superman, sia di complicare la storia tra i due.
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Dal punto di vista grafico l'albo sembra studiato per omaggiare Kurt Schaffenberger, come ricorda lo stesso Giorgio Lavagna nei redazionali. Non solo la copertina richiama esplicitamente il tratto di Scahhenberger, ma anche all'interno il tratto di Byrne sembra avvicinarsi alla linea dell'epoca, forse anche per merito dell'inchiostratore Leonard Starr.
Infine con Ali su Superman #15 arriva l'horror, ma non solo. Byrne, infatti, approfondisce un po' di più la storia di Maggie Sawyer, raccontandoci del suo matrimonio fallito e della figlia che è scappata per raggiungerla a Metropolis. La ricerca della figlia di Maggie da parte di Superman si incrocia con un nuovo criminale in città, l'orrorifico Skyhook, che cerca, guarda un po', di controllare i bambini di Metropolis. Altro elemento interessante è come Byrne lasci intuire, senza dirlo esplicitamente, che il cuore di Maggie Sawyer ora è occupato da una donna, portando avanti con il suo tipico garbo un argomento che in altri modi avrebbe semplicemente creato scandalo senza fornire al lettore quella sensazione di normalità che invece è presente nella scena byrniana. Dal punto di vista estetico, infine, la combinazione di Byrne con Karl Kesel sembra un tipico albo di Spawn, forse un po' meno oscuro. Anzi, mi correggo: è un albo di Spawn a ricordare i fumetti horror di Byrne!

venerdì 18 marzo 2022

Benvenuti in una nuova dimensione

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E così arriviamo al 31 ottobre del 1998, data di uscita del terzo album degli Ayreon, Into the electric Castle. Dopo Actual Fantasy Arjen Anthony Lucassen torna a scrivere un concept album come sottolineato anche dal sottotitolo dell'album, A space opera.
La storia, ambientata nell'universo narrativo creato in The final experiment, vede otto anime che vengono accolte da una voce distaccata, quasi metallica, in un luogo senza tempo e senza spazio.
Già qui si potrebbe discutere se la dicitura è un modo poetico di indicare il mondo dove sostano le anime prima di incarnarsi o, semplicemente, la situazione in cui si trovava l'universo prima dell'espansione causata dal Big Bang. In effetti, secondo la gravitazione a loop in quello stato non esiste alcuna distinzione, almeno glibalmente, tra le usuali dimensioni spaziali e quella temporale. Può succedere che localmente il tempo punti in una direzione, mentre giusto a poche lunghezze di Planck da lì ci sia una zona dove il tempo punti nella direzione che lì accanto coincide con la direzione \(x\). Il punto centrale è che, fino a che non inizia l'espansione, non ha alcun senso parlare di un tempo nell'universo. E', ovviamente, discutibile se abbia senso parlarne anche oggi, di un tempo globale nell'universo, ma al momento quel che sembra è che sia proprio così.
Torniamo, però, ai nostri otto protagonisti. Dopo una breve introduzione, la voce che si definisce the vocal manifestation of your eternal dreams affida loro un compito: raggiungere un castello elettrico:

giovedì 17 marzo 2022

Il Signore dei Maghi

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Era da diversi anni che non trovavo l'occasione per leggere Il Signore dei Maghi, romanzo fantasy di Lawrence Watt-Evans, scrittore statunitense di genere fantasy e fantascientifico. Mentre in quest'ultimo caso ha realizzato soprattutto le così dette novelizzazioni (o comunque romanzi appartenenti a universi narrativi nati per altri media), nel fantasy è da considerarsi un creatore di mondi, proprio come questo romanzo, che risulta il primo de La saga degli Eletti.
Il romanzo è ambientato a Barokan, un regno dominato dalla magia che, come si scopre man mano che procede la lettura, è solo una porzione di un mondo ancora più vasto. La struttura di Barokan è al tempo stesso semplice e complessa. A capo di tutto c'è il Signore dei Maghi, che grazie a una serie di incantesimi, è in grado di controllare il tempo atmosferico e ha il potere di uccidere i maghi che ritiene malvagi (e in generale tutti coloro che ritiene comportarsi in maniera criminale). Questi viene eletto dal Consiglio degli Immortali, ovvero il club di tutti i maghi presenti a Barokan (da questo Consiglio sono esclusi i sacerdoti dei singoli villaggi e città, che invece conoscono semplicemente i riti per ingraziarsi gli elementali del luogo, denominati ler). Infine ci sono otto Eletti, il cui compito è decidere se un Signore dei Maghi è impazzito diventando un Signore delle Tenebre e quindi operare i passi necessari per costringerlo ad abdicare oppure a ucciderlo.

mercoledì 16 marzo 2022

Riratti: Caroline Herschel

Quella degli Herschel è stata una delle famiglie più importanti nella storia dell'astronomia. I più noti sono stati sicuramente William Herschel e il figlio John. Meno noti il figlio di quest'ultimo, Alexander Stewart e soprattutto la sorella di William, Caroline Lucretia Herschel.
Isaac Herschel e Anna Ilse Moritzen, i genitori di Caroline e William, ebbero 6 figli, 4 maschi e due femmine. Isaac era un musicista: suonava l'oboe nella banda di Hanover, la città dove Caroline nacque il 16 marzo del 1750. Oltre alla musica, si interessava anche alla filosofia e all'astronomia e lavorò duro per dare un'instruzione a tutti i suoi 6 figli, ma aveva un oppositore interno, se così possiamo dire. La moglie Anna Ilse, infatti, non era d'accordo con queste idee del marito, soprattutto relativamente all'educazione delle figlie. C'è da dire che accettò di mala voglia anche gli sforzi per fornire un'educazione ai figli.
Nonostante ciò l'influenza del padre nella formazione e negli interessi di Caroline furono fondamentali: è la stessa astronoma a ricordare che il padre la portò
(...) in strada durante una notte gelida e limpida per farmi conoscere molte delle bellissime costellazioni, dopo aver osservato una cometa che era all'epoca visibile.
E fu proprio lo studio delle comete il campo per cui oggi ricordiamo Caroline Herschel!
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martedì 15 marzo 2022

The Batman: Un eroe in evoluzione

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Quando venne annunciato che Joel Schumacher avrebbe girato un nuovo film di Batman, feci i salti di gioia. Avevo appena visto Il cliente e dunque le mie aspettative per una pellicola di stampo investigativo con un personaggio che faceva delle investigazioni uno dei suoi elementi fondamentali erano piuttosto alte. Poi il risultato furono Batman forever e Batman e Robin e pazienza, come si sul dire.
I trailer di The Batman, o semplicemente Batman, invece, promettevano qualcosa di decisamente molto interessante e sin da subito, anche semplicemente da quel poco che si poteva intuire, una pellicola che cercava di mettere insieme gli aspetti più ossessivi e violenti del personaggio proprio con la sua caratteristica principe: le investigazioni. La cosa, però, non era così scontata visto il curriculum del regista, Matt Reeves, ben lontano dal genere crime: delle 9 pellicole cui Reeves ha collaborato, solo due, Trappola sulle montagne rocciose e The yards, ricadevano nel genere. E non erano nemmeno state girate da Reeves. Eppure l'esperienza alla scrittura di queste due pellicole e quella alla regia di Cloverfield direi che si sono viste tutte in questo nuovo film batmaniano.
E la prima scena con Batman che entra in campo ha un che di milleriano: un gruppo di giovani con la faccia dipinta alla moda del Joker (il che sembra un collegamento con l'omonima pellicola, cosa che però si dimostra non esattamente corretta, se non nello spirito) scendendo dalla metropolitana assaltano un passante. A quel punto, dalle ombre, emerge Batman che li mena uno a uno. Tranne l'ultimo che fugge, dopo aver peraltro provato ad avvertire il vigilante del tentativo di spararlo da parte di un suo sodale. La cosa interessante è l'interprete di questo ragazzo, Jay Lycurgo, è entrato nel cast della terza stagione di Titans (ve ne scriverò presto, spero!) nel ruolo di Tim Drake.
Lasciando questo cameo da parte, è ancora più interessante come si entra subito in tema con uno degli elementi del personaggio: la violenza delle azioni, motivata dalla battuta che Batman fornisce all'ultimo dei joker-boy:
Io sono vendetta.

lunedì 14 marzo 2022

Carnevale della Matematica #158

E' stato un mese decisamente complicato, e siamo stati un po' distratti. Immagino che sia successo anche ad altri. - Piotr Silverbaums
Ed è di nuovo pi day, ma la situazione rispetto allo scorso anno si è, usando un eufemismo, un po' complicata. Per cui mi sono interrogato spesso sulla necessità non solo di ospitare un Carnevale della Matematica (peraltro dopo essermi preso l'impegno), ma persino un Carnevale associato con un giorno così importante e fausto come il pi day, che ricordo è anche la Giornata Internazionale della Matematica. Però, come scrivero all'inizio del mese, penso che sia importante celebrare quelle piccole cose che rendono la vita interessante, perché servono per tenerci lontani, anche solo per un po', dai cattivi pensieri.
Ed è dunque con questo spirito che do il via al Carnevale della Matematica #158 iniziando proprio dalle proprietà del numero ordinale che identifica l'edizione del 14 marzo 2022.
I suoi divisori, egli stesso incluso, sono 4: 1, 2, 79, 158. Escludendo invece il 158 dalla lista e sommando i divisori otteniamo 82 che è minore di 158 e questo lo rende un numero difettivo.
E' un numero semiprimo, poiché è il prodotto di due numeri primi, nello specifico 2 e 79. Si può essere semiprimi anche se i due numeri primi sono identici, come ad esempio avviene con 4. E' anche un numero omirpimes. A differenza di quanto potrebbe suggerire il nome, questi numeri non sono palindromi, ma, più semplicemente, se invertiamo l'ordine delle cifre otteniamo un altro numero semiprimo. Nello specifico del 158 è l'851, che è il prodotto di 23 e 37, entrambi numeri primi. E' un numero nontotiente, per la cui definizione vi rimando al Carnevale #117 e un numero congruente. Inoltre fa parte della terna pitagorica:
(158, 6240, 6242)
Infine, motivo per cui sono stato parco con le altre definizioni, è un numero di Perrin.
I numeri di Perrin sono definiti a partire dai seguenti valori \[P(0) = 3\] \[P(1) = 0\] \[P(2) = 2\] Da qui in poi la definizione è invece data da \[P(n) = P(n-2) + P(n-3)\] Ovviamente i numeri di Perrin sono i risultati di questa operazione e i primi numeri della sequenza sono
3, 0, 2, 3, 2, 5, 5, 7, 10, 12, 17, 22, 29, 39, ...
Potete verificare l'appartenenza del 158 alla sequenza su The on-line encyclopedia of integer sequences.
La sequenza, a quanto pare, era stata menzionata nel 1876 da Édouard Lucas, ma prende il nome dal matematico François Olivier Raoul Perrin che aveva fornito il primo riferimento esplicito nel 1899.
Cito, così di passaggio visto che mi sembra interessante, che la sequenza di Perrin può essere determinata anche usando le matrici: \[\begin{pmatrix} 0 & 1 & 0 \\ 0 & 0 & 1 \\ 1 & 1 & 0 \end{pmatrix}^n \begin{pmatrix} 3 \\ 0 \\ 2 \end{pmatrix} = \begin{pmatrix} P\left(n\right) \\ P\left(n+1\right) \\ P\left(n+2\right) \end{pmatrix}\] Passiamo ora ai carnevalisti e a quello che ci hanno preparato per questa edizione! Iniziamo con Annalisa Santi e Il pi greco celato nel quadro di Tobia Ravà:

domenica 13 marzo 2022

Topolino #3459: Una torta da Pico

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Dopo l'episodio dedicato alla matematica, tornano Le pillole di Pico di Marco Bosco con sei pagine dedicate al pi greco, nota anche come costante di Archimede. Sempre disegnata da Giulia La Torre, la storia fornisce al lettore tutta una serie di curiosità sul numero che è anche il simbolo della matematica. D'altra parte il 14 marzo è sia il pi day sia la Giornata Internazionale della Matematica.
La storia, per quanto breve, è ricca di spunti: si inizia con la definizione del pi greco come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e quella del suo diametro, fino a una breve storia delle prime misure di questa costante. Le prime storicamente accertate risalgono ai babilonesi e agli egiziani, ma quella del mondo antico che più si avvicina al valore a noi oggi noto è quella di Archimede.
La storia fa poi un salto ai tempi moderni, passando per una citazione di passaggio all'origine del nome della costante, anche se in questo caso Bosco non cita Leonhard Euler, il matematico svizzero che viene indicato come il propositore del simbolo oggi adottato per la costante.
I tempi moderni sono quelli del calcolo computerizzato, e vengono mostrati con Rockerduck che cerca di battere con il suo centro di calcolo quello di Paperone per numero di cifre decimali del \(\pi\). Ovviamente senza successo!
A oggi il record di cirfre decimali del pi greco è di 62831853071796 (oltre 62800 trilioni xi cifre!) detenuto da un team di ricerca svizzero e ottenuto il 14 agosto del 2021 dopo 108 giorni di calcolo!
Il finale della storia, senza scendere nel dettaglio, stuzzica il lettore con le applicazioni del pi greco. Sono tutte applicazioni che, in realtà, sono legate a formule matematiche al cui interno è presente la costante.
La storia, poi, si conclude con un party all'aperto, quello per il pi day, che tra poche ore festeggeremo proprio su questo blog con il Carnevale della Matematica: Stay tuned!
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sabato 12 marzo 2022

Man-Bat: In attesa dell'estinzione umana

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Il personaggio di Man-Bat, ideato da Frank Robbins e Neal Adams su Detective Comics #400 del giugno 1970, ha sempre avuto un'interpretazione tormentata e, periodicamente, gli hanno dedicato delle miniserie. Nel corso della sua vita editoriale è finito in mano a diversi autori, tra questi Jamie Delano e John Bolton nel 1995 lo hanno reso coprotagonista di una storia di stampo ecologista, con risvolti inquietantemente attuali.
Innanzitutto partiamo dal coinvolgimento di Batman: viene messo sulle tracce di una pericolosissima sostanza tossica in grado di far partire un contagio che porterebbe in poco tempo all'estinzione del genere umano. Questa pericolosissima sostanza è finita in mano più o meno per sbaglio a una giovane attivista di un movimento ecologista che ha cercato di liberare gli animali in un laboratorio nel deserto, senza immaginare cosa si stesse sperimentando tra quelle mura. La storia, quindi, presenta una serie di temi decisamente molto interessanti, che spaziano dall'ecologismo all'etica degli esperimenti di laboratorio senza dimenticare il ruolo ricoperto dl genere umano sulla Terra, che per bocca di Kirk Langstrom non è ritenuto esattamente edificante.

giovedì 10 marzo 2022

Un circuito d'oro

Se prendiamo due resistenze in un circutio, possiamo calcolare il valore della resistenza equivalente in funzione del fatto se le due resistenze sono in serie \[R_{tot} = R_1 + R_2\] o in parallelo \[R_{tot} = \frac{R_1 R_2}{R_1 + R_2}\] Prendiamo ora un circuito costituito da un numero infinito di resistenze sistemate come segue:
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martedì 8 marzo 2022

Il trattato di Versailles

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I Sabaton sono una band svedese di genere epic metal. Fondati nel 1999, hanno esordito con il famoso Primo Victoria del 2005, in cui la band espone subito il suo principale interesse: le grandi battaglie della storia. E' in effetti un interesse piuttosto particolare, e anche il loro approccio è particolare, visto che oltre al punto di vista neutrale, i Sabaton si permettono di raccontare la battaglia con la "voce narrante" di una delle due parti, che sia quella vincente o sconfitta ha poca importanza. Da ciò emerge chiara l'idea di raccontare la guerra soprattutto dal punto di vista di chi le battaglie le combatte sul campo. Non è tanto un'esaltazione della guerra, quanto del coraggio dei soldati.
E quasi per chiarire qualunque fraintendimento, il singolo di apertura dell'album d'esordio, che peraltro da il titolo all'album stesso, Primo Victoria, si occupa dello sbarco in Normandia durante la seconda guerra mondiale dal punto di vista dell'esercito statunitense.
Da pochi giorni, invece, il 4 marzo del 2022 per la precisione, è uscito il loro decimo album, The War To End All Wars, un concept album che prosegue il discorso iniziato con il precedente, The Great War, in cui la band ha deciso di raccontare i fatti relativi alla prima guerra mondiale.

domenica 6 marzo 2022

Topolino #3458: La matematica

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Dopo il video dedicato all'Aquila di Zeus, oggi esce un secondo video dedicato a La matematica, storia della serie Le pillole di Pico scritta da Marco Bosco per il disegni di Giulia La Torre.
La storia è sostanzialmente di genere didascalico, proponendo al lettore una serie di curiosità, più che di nozioni, che tracciano in maniera piuttosto rapida la storia della matematica. Questa è in pratica la disciplina che studia quantità, numeri, spazio. La curiosità, però, sta nel fatto che il termine greco da cui deriva ha, tra i suoi significati, quello di "incline ad apprendere", dandoci così l'idea dell'importanza della disciplina per gli antichi greci.
E in realtà questa importanza Bosco riesce a trasmetterla al lettore, visto che mostra molti campi in cui la matematica trova applicazioni pratiche, come il commercio, la navigazione, l'agricoltura. Ovviamente vengono citati di passaggio, senza approfondimenti, anche aspetti più astratti come la geometria, il calcolo algebrico e infinitesimale, il ragionamento deduttivo, tutte cose che in qualche modo, e con le opportune semplificazioni, entrano a far parte del bagaglio di conoscenze di tutti. In questo caso la differenza sta nel modo in cui vediamo le cose. E Topolino può aiutare sicuramente a dare una visione meno astratta e astrusa di una disciplina così importante.
E questo perché... La matematica è tutta intorno a noi!
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sabato 5 marzo 2022

I rompicapi di Alice: I cubi di Langford

In realtà l'articolo volevo scriverlo per ieri, ma alla fine, vinto dalla stanchezza e non dallo sconforto di questo periodo, ho optato per pubblicarlo oggi.
Il figlio del matematico scozzese Dudley Langford stava giocando con alcuni cubi colorati. A un certo punto il bambino si trovò con una combinazione particolare di sei cubi costituita da due di colore giallo, due di colore blu e due di colore rosso. La combinazione era quella qui sotto:
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Dopo averci pensato su un po', Langford giunse alla conclusione che quella era l'unica disposizione di quei cubi con quella particolare proprietà. Se non la riuscite a vedere, sostituiamo ai cubi le carte. In questo caso ho utilizzato le carte napoletane disegnate da Blasco Pisapia per Topolino:

giovedì 3 marzo 2022

I guardiani della giustizia: distopici supereroi

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E' raro che scriva una recensione, che sia di un libro, un fumetto, una serie televisiva o un film in tempi così vicini alla visione, ma con The guardians of Justice, o I guardiani della giustizia. Partiamo dall'inizio: dopo aver visto il manifesto di presentazione, classifico la serie, uscita l'1 marzo, come l'ennesimo prodotto che vuole cavalcare la mania supereroistica di questi anni. Quando, però, leggo la trama di presentazione e l'anno di ambientazione, il 1987, cambio completamente prospettiva, e inizio a vederla. E con 7 episodi totali di lunghezza media intorno ai 30 minuti (qualcuno di più, qualcuno di meno) 3 giorni sono più che sufficienti per portare a conclusione la visione. Ma cosa c'entra, direte voi, l'anno? Perché proprio quel 1987 dovrebbe averti convinto a vedere la serie?
La risposta è semplice: Wathcmen è ambientato tra il 1986 e il 1987.
Inoltre la serie di Alan Moore e Dave Gibbons inizia con la morte di un supereroe, Edward Blake, il Comico, e allo stesso modo Guardians inizia con la morte di un supereroe. Mentre, però, nel caso di Watchmen si tratta dell'omicidio di un eroe senza poteri, nel caso della serie ideata da Adi Shankar (lo stesso dietro Castelvania) è invece il suicidio in diretta televisiva del più grande di tutti i supereroi della Terra, Marvelous Man. E quest'ultimo è un alieno, originario del pianeta Caltron (forse un riferimento alla Charlton Comics, i cui personaggi ispirarono Moore per la creazione dei protagonisti di Watchmen), per quanto identico esteriormente a un essere umano.
Il punto di riferimento per i Guardians di Shankar è dunque il DC Universe e in particolare proprio Watchmen. E in un certo senso ne respira anche lo spirito, visto che la serie è ricca di riferimenti pop sia fumettistici sia televisivi sia videoludici. E' inevitabile, infatti, paragonare un certo stile recitativo a quello della serie di Batman degli anni Sessanta, mentre le ampie porzioni animate che arricchiscono la narrazione riprendono vari stili presenti nel corso degli ultimi quarantanni, da quelli dei classici cartoni alla Hanna&Barbera, agli anime nipponici, senza dimenticare i pupazzi o gli effetti in stile Tron. Le cose più interessanti che la serie ha da dire, però, stanno tutte nella storia.

mercoledì 2 marzo 2022

Sciocchezze - parte 2

Non sono cose che fa piacere leggere. O scrivere. Ma sono vere. E sono parte del problema.
Questa guerra fa paura perché a portarla avanti è la Russia, una delle ex-superpotenze, come scrivevo ieri. Questa guerra fa paura perché è fatta contro gente che veste come noi. Che prova a vivere come noi. E non contro gente vestita in maniera diversa, come potrebbe essere un paese islamico, per esempio. Questa guerra fa paura perché la Russia ha i missili nucleari, che Putin minaccia di spedire contro l'Europa. Questa guerra fa paura perché i nostri governanti cercano di vendercela come necessaria. Come un modo per difendere i valori dell'occidente. Un po' come gli storici ci hanno venduto la battaglia delle Termopili, che alla fin fine non fu nemmeno così fondamentale per quella guerra lì contro i persiani, che gli ateniesi avrebbero vinto comunque. Ateniesi che erano quelli che si stavano difendendo, non dimentichiamolo. Questa guerra fa paura perché personalmente non ho ancora capito a che gioco sta giocando Zelenski, che ora vuole trattare con la Russia e ora istiga l'Unione Europea a intervenire, ora chiede la mediazione della Cina. Non è che a giocare a più tavoli trovi su uno la carta vincente: il rischio è che la situazione precipiti in fretta prima che la carta vincente esca dal mazzo. E la paura è che vada a finire proprio così. Questa guerra fa paura perché i governanti europei potrebbero non accontentarsi di mandare armi all'Ucraina, in un delirio di onnipotenza collettivo che pareggerebbe quello di Putin (e poi tanto mica sono loro che rischiano, con aerei privati già pronti a portarli via). Questa guerra fa paura perché in fondo a Cina e Stati Uniti non gliene frega un bel niente se Russia e Unione Europea si autodistruggono. Tanto arriveranno loro a prestare soldi a strozzo per ricostruire dalle macerie.
Vorrei tornare a scrivere di cose che mi piacciono. Scienza. Fumetti. Libri. Musica. Senza sentirmi come l'orchestra del Titanic che suonava fino all'ultimo istante possibile. O forse dovrei fare proprio come loro, perché in fondo quello era uno sprazzo di normalità, un modo per restare loro e mantenere i passeggeri calmi nonostante tutto.

martedì 1 marzo 2022

Sciocchezze

Poter veicolare le inquietudini del periodo tramite una recensione è indubbiamente molto utile, soprattutto quando l'umore oscilla tra l'ottimismo e il pessimismo in funzione delle piccole notizie che riescono a trapelare dal fronte russo-ucraino. Il principale timore in tutta questa storia, però, è legato alla reazione dei governi europei. Già si percepisce un'atmosfera non esattamente accomodante, anche perché iniziano a venire diffuse circolari riguardo l'attenzione da prestare in progetti in cui sono coinvolti gli scienziati russi. E' una situazione ancora più estrema persino di quanto successo durante la Guerra Fredda, quando invece gli scambi, ufficiali o sotto banco, sono comunque proseguiti. E questa in un certo senso è solo la punta dell'iceberg cui in maniera più o meno diretta sono entrato in contatto. Se poi aggiungiamo tutte le voci su come i russi vengono trattati non tanto dai cittadini quanto dalle istituzioni europee, si capisce che forse i nostri governanti stanno affrontando la questione con il piglio sbagliato.
Poi, però, penso che questo atteggiamento sia in qualche modo inevitabile, e fa parte della struttura stessa della democrazia, secondo cui alla fin fine i responsabili degli errori dei governanti sono i cittadini, che con il voto li hanno messi in quel posto. E d'altra parte negli ultimi due anni abbiamo sentito dire da più parti che il problema della pandemia era tutto sulle spalle dei comportamenti individuali. E allora, se ci siamo stancati di sentirci dire una sciocchezza del genere, per quale cavolo di motivo non dovrebbe essere altrettanto sciocco ritenere un russo, anche uno che appoggia Putin, responsabile delle scelte di quest'ultimo?