Poter veicolare le inquietudini del periodo tramite una recensione è indubbiamente molto utile, soprattutto quando l'umore oscilla tra l'ottimismo e il pessimismo in funzione delle piccole notizie che riescono a trapelare dal fronte russo-ucraino. Il principale timore in tutta questa storia, però, è legato alla reazione dei governi europei. Già si percepisce un'atmosfera non esattamente accomodante, anche perché iniziano a venire diffuse circolari riguardo l'attenzione da prestare in progetti in cui sono coinvolti gli scienziati russi. E' una situazione ancora più estrema persino di quanto successo durante la Guerra Fredda, quando invece gli scambi, ufficiali o sotto banco, sono comunque proseguiti. E questa in un certo senso è solo la punta dell'iceberg cui in maniera più o meno diretta sono entrato in contatto. Se poi aggiungiamo tutte le voci su come i russi vengono trattati non tanto dai cittadini quanto dalle istituzioni europee, si capisce che forse i nostri governanti stanno affrontando la questione con il piglio sbagliato.
Poi, però, penso che questo atteggiamento sia in qualche modo inevitabile, e fa parte della struttura stessa della democrazia, secondo cui alla fin fine i responsabili degli errori dei governanti sono i cittadini, che con il voto li hanno messi in quel posto. E d'altra parte negli ultimi due anni abbiamo sentito dire da più parti che il problema della pandemia era tutto sulle spalle dei comportamenti individuali. E allora, se ci siamo stancati di sentirci dire una sciocchezza del genere, per quale cavolo di motivo non dovrebbe essere altrettanto sciocco ritenere un russo, anche uno che appoggia Putin, responsabile delle scelte di quest'ultimo?
Hai ragione, ci siamo infilati in una linea di pensiero (comoda per il potere, diciamo) da cui non si esce a comando. Colpevolizzare i singoli è la cosa più semplice ma ha molte controindicazioni, e le stiamo appunto sperimentando. Ci vuole un bel lavoro di pensiero, critico, libero. Ora più che mai.
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