L'idea del titolo della recensione mi serve più per comunicarvi che sono al lavoro a un nuovo video della serie Topolino Comics&Science che non pensavo di realizzare e che sta prendendo un po' più di tempo del previsto, visto che è più lungo dei due video matematici. A ispirarlo è stata Orientamento e segnalazione, storia di Marco Bosco (ancora lui!) per i disegni di Andrea Malgeri appartenente alla serie Sopravvivi con Indiana. La storia è dedicata ai sistemi con cui orientarsi sulla Terra. E nella storia c'è una vignetta a tema astronomico, per cui ecco l'idea del video. Spero di farlo uscire domani e, come già per i precedenti, ci sarà anche il post sul Cappellaio Matto. Se poi avete Telegram, iscrivetevi al canale Stomachion così da ricevere la notifica all'uscita del post.
Passiamo, ora, alla cover story, prima parte de I giorni del disonore, nuova storia del Paperinik di Marco Gervasio che per l'occasione si avvale alla scrittura dell'assistenza del direttore Alex Bertani e per i disegni di Emanuelle Baccinelli.
La storia inizia facendo in pratica crollare un personaggio che tutto sommato non era male, il tenente Sheriduck. Quest'ultimo, infatti, con la complicità di Red Duckan, tende una trappola a Paperinik. Facendo riferimento ai Topolino ##3429-30, Duckan minaccia Nonna Papera di riprendersi la sua fattoria e questo spinge Paperinik a intervenire, andando all'hotel di Duckan per chiarire la faccenda. Ad attenderlo, però, c'è la polizia che lo arresta. Quest'ultima, in particolare Sheriduck, non fa una gran figura: non solo usa il classico mezzuccio per incastrare l'eroe, ma sfrutta proprio una delle sue caratteristiche, andare contro le ingiustizie.
Così Paperinik finisce dietro le sbarre, dove incontra anche due dei suoi più ostici avversari, Inquinator e soprattutto Spectrus. Questo primo episodio, dunque, ricade nel filone del noir carcerario e in questo la storia ne giova indubbiamente, visto che l'ambientazione è decisamente inusuale per il personaggio. Questo rende questa prima parte di gran lunga la storia migliore di Gervasio con Paperinik. Quello che ci aspetta nel seguito della storia rischia di riportare tutto al solito tran tran. Incrociamo le dita.
Un ritorno, quasi un secondo esordio, è invece quello di Giovanni Di Gregorio che dopo 12 anni si ripresenta ai lettori di Topolino con una storia in costume, Pa-pering e la pergamena di giada, disegnata da Marco Mazzarello. Ambientata nell'antica Cina feudale, è narrata con uno stile un po' favolistico che non guasta. Inoltre risulta piacevole e divertente grazie ad alcune running gag che, però, invece di ripetersi pedissequamente una con l'altra, presentano delle leggere variazioni a ogni occasione.
Alla fine niente di eccezionale, ma nel complesso in linea con il livello del resto del sommario, se non leggermente superiore. Un colpo per due di Massimiliano Valentini e Ottavio Panaro è probabilmente molto più di pancia grazie alla presenza deleteria di Sgrinfia, mentre La scelta del cercatore di Augusto Macchetto e Stefano Intini, storia con la quale si chiude il numero, è la tipica storia con un soggetto interessante, ma narrata con una apparente superficialità, mettendo insieme sequenze che sembrano slegate una con l'altra.
Non tutti i numeri riescono al top, ma in fondo per una rivista settimanale la cosa è più che comprensibile.
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