Questa settimana seguo il sommario partendo dalla cover story, Il mistero del museo degli orrori, essenzialmente per un motivo: avevo ragione! Su cosa? Non solo sul ritorno di Mortimer Hatequack, ma anche sull'uso del personaggio, ovvero come narratore di storie dell'orrore.
La storia, scritta da Marco Nucci per i disegni di Casty, è infatti il primo episodio della serie Lord Hatequack presenta... L'ora del terrore, che come anticipato nelle interviste uscite settimana scorsa, è ispirata un po' a Alfred Hitchcock presenta, un po' a Ai confini della realtà. Questa prima storia racconta di una strana e oscura avventura che si svolge all'interno del museo delle cere di Madame Topaud, versione disneyana dell'analogo museo delle cere di Madame Tussaud. Oltre allo stile narrativo, colpiscono anche i disegni di Casty, che non solo disegna il primo papero della sua carriera, ma continua con la sua linea grafica sempre più oscura inaugurata con il Macchia Nera sviluppato di recente proprio insieme con Nucci. Lo stesso Casty, poi, inserisce alcuni cameo di alcuni suoi personaggi, presenti come ombre tra i corridoi del museo, su tutti il grande Vito Doppioscherzo.
E poi arriviamo al secondo episodio de I giorni del disonore di Alex Bertani, Marco Gervasio ed Emmanuele Baccinelli. E vi dico subito che le mie paure della settimana scorsa erano decisamente infondate. C'è da dire che, come mi aspettavo, in realtà l'arresto del primo episodio nascondeva un piano tra Sheriduck e Paperinik per permettere a quest'ultimo di ritrovare con più libertà La bella addormentata, che scopriamo essere nelle mani di Cuoridipetra Famedoro.
Direi, nel complesso, che la mano di Bertani c'è e si sente. Vorrei, infatti, ricordare che l'attuale direttore di Topolino ha lavorato in Panini Comics, quindi conosce molto bene il mondo dei supereroi. Per cui non mi stupisce, ma ne sono piacevolmente e positivamewnte colpito, che l'intera vicenda sarebbe perfetta anche con Batman. E a tal proposito vi lascio alcuni spunti batmaniani: la prima parte può tranquillamente essere accostata a Criminali di Steven Grant e Mike Zeck, uscita su Legends of the Dark Knight ##69-70 (in Italia su Le leggende di Batman #10 della Play Press), anche questa una storia di stile carcerario; mentre la seconda parte può tranquillamente essere accostata a Family di Jim Hudnall e Brent Anderson, uscita su Legends #31 (in Italia su Le leggende #4 sempre della Play), di ambientazione esotica come il classico Batman di Dennis O'Neil.
La narrazione, poi, almeno personalmente, mi ricorda molto PKNA, in particolare in una scena l'approfondimento psicologico su Paperino di Bertani e Gervasio mi ha richiamato quello realizzato in poche vignette da Tito Faraci in Trauma. Quel mitico numero, poi, era disegnato da Lorenzo Pastrovicchio, autore di un altro pezzo di bravura come Manutenzione straordinaria dove ha lavorato egregiamente sul mantello. E lo stesso genere di lavoro sembra sia stato fatto anche in questo caso da Baccinelli, che spicca anche grazie a una composizione della pagina molto dinamica che alterna momenti realizzati con una griglia classica ad altri più supereroistici nella costruzione. Interessante poi notare come a un tratto che di base è carpiano, Baccinelli ha anche proposto alcuni personaggi collaterali di chiara ispirazione cavazzaniana, per non dire uderziana.
Direi che la collaborazione Bertani-Gervasio ha prodotto la storia migliore di Paperinik con Gervasio ai testi, ma al tempo stesso ha anche dimostrato che, forse, storie in stile pikappico potrebbero ancora trovare spazio su Topolino. Chissà se anche il direttore si è accorto di questa semplice constatazione.
Del resto del sommario resta, ormai, poco che mi piace riferire. Innanzitutto Il genio personale di Carlo Panaro per i disegni di Francesco Guerrini, storia che approfondisce Archimede Pitagorico, facendolo "giocare" con altri miliardari. Uno spunto decisamente interessante, in una storia che da sola mi potrebbe fornire materiale per almeno tre video distinti della mia serie/playlist Topolino Comics&Science. Che ovviamente non cito a caso, visto che la storia conclusiva dell'albo, I Bassotti e la guida sicura di Marco Bosco e Giampaolo Soldati, è una gradevole storia che ricade nella serie ufficiale e che si occupa delle auto a guida autonoma. E a cui ho dedicato un nuovo video!
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