Dopo l'episodio dedicato alla matematica, tornano Le pillole di Pico di Marco Bosco con sei pagine dedicate al pi greco, nota anche come costante di Archimede. Sempre disegnata da Giulia La Torre, la storia fornisce al lettore tutta una serie di curiosità sul numero che è anche il simbolo della matematica. D'altra parte il 14 marzo è sia il pi day sia la Giornata Internazionale della Matematica.
La storia, per quanto breve, è ricca di spunti: si inizia con la definizione del pi greco come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e quella del suo diametro, fino a una breve storia delle prime misure di questa costante. Le prime storicamente accertate risalgono ai babilonesi e agli egiziani, ma quella del mondo antico che più si avvicina al valore a noi oggi noto è quella di Archimede.
La storia fa poi un salto ai tempi moderni, passando per una citazione di passaggio all'origine del nome della costante, anche se in questo caso Bosco non cita Leonhard Euler, il matematico svizzero che viene indicato come il propositore del simbolo oggi adottato per la costante.
I tempi moderni sono quelli del calcolo computerizzato, e vengono mostrati con Rockerduck che cerca di battere con il suo centro di calcolo quello di Paperone per numero di cifre decimali del \(\pi\). Ovviamente senza successo!
A oggi il record di cirfre decimali del pi greco è di 62831853071796 (oltre 62800 trilioni xi cifre!) detenuto da un team di ricerca svizzero e ottenuto il 14 agosto del 2021 dopo 108 giorni di calcolo!
Il finale della storia, senza scendere nel dettaglio, stuzzica il lettore con le applicazioni del pi greco. Sono tutte applicazioni che, in realtà, sono legate a formule matematiche al cui interno è presente la costante.
La storia, poi, si conclude con un party all'aperto, quello per il pi day, che tra poche ore festeggeremo proprio su questo blog con il Carnevale della Matematica: Stay tuned!
Ovviamente il Topolino di questa settimana non è solo matematica e pi greco, a iniziare dalla cover story, Misteri in campagna, sempre scritta da Bosco, ma con i disegni di un ottimo Mattia Surroz che esibisce un tratto alla Comicup rotondo e pulito con qualche evidente influenza in particolare nei personaggi di contorno da Emanuele Barison. Veniamo alla storia: è il classico giallo alla Bosco, e d'altra parte è incluso nella serie boschiana di Topolino in giallo. Il problema, questa volta, è che lo scrittore non lascia al lettore alcun indizio reale per poter anticipare Topolino nella scoperta dei colpevoli. Ad essere propriamente pignoli uno dei due colpevoli della storia era anche il primo dei miei sospettati, ma sono un lettore e un amante del genere, quindi direi che non faccio testo. La storia, ad ogni modo, è piacevole e risente, come la maggior parte dei gialli di Bosco, dell'influenza de La signora in giallo, anche se indubbiamente, rispetto a storie di qualche anno fa, il ruolo sempre più importante di Minni nelle indagini di Topolino risulta una piacevole e interessante novità (o recupero, visto che un ruolo uguale aveva rivestito in alcune, rare storie degli anni Novanta del XX secolo).
Quella che, invece, può essere considerata come la storia migliore del numero, almeno relativamente a quelle lunghe, è I sapori in trasferta, una divertente e veloce avventura di Alessandro Sisti per i disegni di un Massimo Fecchi sempre più presente su Topolino. Sisti, poi, sembra essere riuscito a scrivere una storia perfettamente tagliata su Fecchi stesso, spedendo Paperino in giro per il mondo a cucinare per i dipendenti di Paperone: un'impresa apparentemente improba in cui il sentore di disastro sembra vicino a ogni pagina. Qui, però, ecco la piacevole novità, almeno relativamente alla maggior parte delle storie prodotte in Italia con Paperino: la situazione viene brillantemente ribaltata proprio da Paperino e poi migliorata da Paperone! A questo c'è da ricordare l'espediente da narrazione circolare, visto che la storia finisce là dove era iniziata.
Il numero si chiude con il prologo a Road to world cup di Marco Nucci e Stefano Intini che ci avvicinano alle atmosfere calcistiche cui Nucci ormai ci ha abituato. La squadra allenata da Paperino e Paperoga, infatti, deve iniziare il percorso di qualificazione ai campionati del mondo giovanili, e ancora una volta la strada che Nucci ha preparato per loro è in salita. E', però, anche evidente da questo prologo che Nucci è finalmente pronto a scavare nel personaggio di Paperino. E visti gli esiti con altre operazioni del genere condotte dallo sceneggiatore, l'attesa per leggere il seguito è già alta!
In questo senso l'unica cosa negativa è la presentazione della nuova saga con il contagocce, visto che per leggere il seguito di questo prologo dovremo attendere ancora qualche settimana, e la cosa, personalmente, mi sembra una limitazione per gustare la storia nel suo complesso nel modo migliore possibile. Ce ne faremo una ragione, sperando che le alte aspettative verranno ripagate.
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