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martedì 8 giugno 2021

Castlevania: e se i vampiri esistessero sul serio?

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Quella di Castelvania è una lunga saga vampirica videoludica iniziata nel lontano 1986. Non ho mai giocato a nessuno dei titoli della serie. Il tema vampirico, però, mi ha decisamente fatto avvicinare alla serie animata, pubblicata su Netflix a partire dal 2017 e strutturata su quattro stagioni, l'ultima uscita da poco.
La storia, almeno quella delle prime due stagioni, ruota intorno a Dracula e alla sua nichilistica sete di vendetta contro il genere umano, colpevole di aver bruciato sul rogo la moglie Lisa, una cosa del tipo Muoia Sansone con tutti i filistei.
Questa guerra di sterminio, che vede alcuni ignari alleati (nel senso che la maggior parte dei grandi vampiri che si schierano con Dracula non si rendono conto del desiderio di distruzione totale del re dei vampiri), ha anche i suoi bravi oppositori, ed è un trio apparentemente male assortito: il cacciatore di mostri Trevor Belmont, la maga Sypha Belnades e il figlio di Vlad e Lisa, Adrian, detto Alucard (Dracula al contrario).
La seire, scritta da Warren Ellis, è decisamente una delle migliori nel panorama delle serie animate su Netflix. La mano di Ellis è abbastanza evidente: battute ficcanti e dirette, grande dinamismo, un certo indulgere nello splatter, cosa abbastana scontata visto il gran numero di mostri che affiancano i vampiri, ma soprattutto uno sviluppo decisamente interessante da parte di tutti i personaggi principali della serie, che riservano sorprese non solo tra una stagione e l'altra, ma anche tra una puntata e l'altra. Questo continuo lavoro di approfondimenti sui personaggi, peraltro, permette di affezionarsi a loro, empatizzando con caratteri che sarebbero sostanzialmente distanti dal nostro sentire moderno.
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Con la quarta e ultima stagione si conclude anche il viaggio del terzetto di protagonisti, in una Transilvania ormai pacificata. La chiusura della stagione, rispetto alle 3 precedenti, è più che soddisfacente, nonostante lasci in sospeso, o comunque non approfondito, il percorso iniziato da Isaac, uno dei maestri forgiatori di mostri dell'inferno che lavoravano per Dracula. In effetti quest'ultimo è forse il personaggio che cresce e si evolve di più nel corso delle quattro stagioni insieme con Sypha. Trevor, invece, risulta abbastanza granitico nella sua caratterizzazione sin dalla sua prima apparizione ed esprime il suo grande potenziale solo nelle ultime puntate della quarta stagione.
Ellis dal punto di vista narrativo pone sulla strada di Trevor e compagni sfide sempre più complesse, ma al contempo fornisce una chiave di lettura interessante per tutti i suoi personaggi: a muoverli sono soprattutto due sentimenti, l'amore per qualcun alto, oppure una passione bruciante, di possesso e di consumo. In effetti devo ammettere che la lettura nichilista del Cavaliere più oscuro mi è stata suggerita proprio da Castelvania, prima dal Dracula sofferente per la perdita di Lisa delle prime due stagioni e poi dalla sempre più folle Carmilla delle ultime due.
Sembra ci sarà una quinta stagione per Castelvania, ovviamente se così sarà bisognerà attendere il 2022, ma, e questa è la cattiva notizia, Ellis potrebbe non essere più della partita

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