Cercando un po' tra i nati del 2 giugno sono rimasto colpito da Ubaldo Baribieri, matematico e fisico italiano nato a Lecce nel 1874 da famiglia emiliana.
Il ragazzo, finiti gli studi secondari, si arruolò nell'Accademia d'artiglieria e genio dalla quale uscì col grado di tenente del genio nel 1897. L'interesse per la matematica, però, lo spinse ad abbandonare la carriera militare e così si laureò nel 1900 presso l'università di Roma, dove ottenne il ruolo di assistente alla cattedra di geodesia e geometria pratica della scuola d'applicazione d'ingegneria di Roma. Nel 1907 si trasferì presso l'università di Genova, dove rimase per il resto della sua vita, sempre presso la cattedra di geodesia.
Il suo principale interesse nel campo della ricerca era, dunque, la misura della Terra, attività che aveva coinvolto diversi matematici e fisici in tutta Europa, spesso in giro per i loro paesi a misurare meridiane e altre grandezze terrestri. I suoi interessi, però, erano molto più vari: applicò la geometria differenziale per rappresentare la superficie della Terra; eseguì misure geometriche e trigonometriche della superficie; calcolò il coefficiente di rifrazione terrestre. In generale spaziava tra studi teorici e ricerche sul campo. E in particolare è proprio su uno di questi ultimi che deve il suo contributo principale: lo studio delle deviazioni locali della gravità.
In particolare tra il 1908 e il 1930 consusse una serie di misure nella regione intorno al meridiano di Mondovì: la sua idea era quella di proseguire e migliorare le misure realizzate tra il 1760 e il 1774 da Giovanni Battista Beccaria. Le sue conclusioni portarono a rilevare una forte anomalia gravitazionale a nordovest di Alessandria, diventando così il primo a mostrare come il campo gravitazionale sulla superficie non è esattamente uniforme.
I suoi risultati furono criticati, ma come sappiamo oggi, aveva ragione!
Vedi anche l'enciclopedia Treccani
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