Il numero attualmente in edicola di
Topolino si caratterizza per l'inizio di una delle operazioni editoriali forse più articolate nella storia del settimanale: l'inizio delle due saghe
Musicalisota di
Giorgio Salati e
Nico Picone e
Calisota Summer Cup di
Marco Nucci e
Stefano Intini.
Proseguendo con la caratterizzazione distinta tra i tre nipotini introdotta un paio di anni fa da
Bruno Enna, le strade di Qui, Quo, Qua si dividono nuovamente, con quest'ultimo che parte per un
tour musicale con la sua
band, che ha recentemente cambiato nome passando da
Rintronati a
Bumpers. Dall'altro lato, invece, Qui e Quo intraprendono il nuovo torneo calcistico estivo per squadre giovanili del Calisota sempre supportati da Paperino come allenatore e Paperoga come preparatore dei portieri. Le due storie, che presentano leggeri riferimenti una con l'altra, procederanno su binari parallelli nel corso delle settimane successive, mostrando i rispettivi impegni dei nipotini separati fino alla conclusione a Paperopoli, quando i
Bumpers suoneranno in occasione del
Cornelius Day: ci sarà da capire solo se prima o dopo la finale della
Calisota Summer Cup (sospetto dopo).
Mentre Nucci sostanzialmente prepara il terreno per l'inizio del torneo presentando le squadre e la struttura della competizione (ma ci tornerò più avanti), Salati, dovendo portare avanti un programma più fitto propone sin dal primo episodio la prima data ufficiale del
tour, un concerto presso il teatro della (non troppo) ridente Moosburg. Nella storia lo sceneggiatore mette tutta la sua esperienza da musicista: la preparazione prima della partenza, l'eccitazione durante il viaggio, l'impegno di una
band autoprodotta per la promozione del suo stesso concerto, la tensione prima di salire sul palco. Salati inizia anche a caratterizzare i vari componenti della
band. Per fare ciò sfrutta sin da subito una pagina riassuntiva in cui mostra come ciascun componente si prepara ad affrontare il
tour, enfatizzando per alcuni il diverso ruolo che rivestono all'interno del gruppo dovuto allo specifico strumento suonato. Inoltre inizia anche un lavoro esplicito sui personaggi partendo da Angelica, la voce della
band.
Sul fronte calcistico Nucci propone una vera e propria rivoluzione: innanzitutto, dopo un doveroso riassunto del
Torneo delle cento porte, introduce un nuovo personaggio, Martin P. Hoppins, produttore di bombette e nuovo presidente del
Paperopoli, nelle cui giovanili sono confluiti i giocatori del
313 team, escluso Achille che ha seguito lo zio, ritornato in Scozia. E qui arriva il primo colpo di scena: il nuovo presidente licenzia gli allenatori e tutta la squadra di giovani calciatori per sostituirli con una squadra a suo dire più forte. I nostri, però, grazie a Paperoga, trovano un modo per iscrivere il
313 team al torneo: sarà interessante leggere come, nel seguito del torneo, il
313 giungerà alla finale contro il
Paperopoli, che, vista la formazione di quest'ultima squadra, sarà una vera e propria rivincita della finale del
Torneo delle cento porte.
Il numero, però, oltre che per la
storia celebrativa del compleanno di Paperino, si caratterizza anche per la conclusione de
La minaccia dal passato, storia in due parti di
Riccardo Pesce e
Giuseppe Facciotto. La storia, che partiva con delle premesse interessanti e un nuovo supercriminale, lo Scarabeo Mascherato, si scioglie un po' come neve al Sole nella seconda puntata, cosa che avviene spesso per molte storie su
Topolino. Paperinik, infatti, ferma molto velocemente il piano del criminale, la cui identità era cosa abbastanza scontata, rendendo la storia ancora più scontata dell'identità dello Scarabeo Mascherato. Considerando i possibili risvolti fantastici o mistici della storia, Pesce forse poteva provare a spingere un po' di più in questa direzione, anche a costo di realizzare una puntata in più e portando i criminali della vicenda a un passo dalla vittoria, e non a una tutto sommato veloce sconfitta. C'è da dire che lo sceneggiatore ha anche affrontato il personaggio mescolando le sue due caratterizzazioni storiche, quella più ironica, quasi parodica, che era emersa nel corso degli anni Novanta, prima dell'avvento di
PKNA, e quella
martiniana, tornata in voga grazie a
Marco Gervasio. Questo
mix è diventato, alla fine, il
focus della storia molto più del soggetto stesso, squisitamente supereroistico. Da vecchio lettore, soprattutto delle varie incarnazioni del mensile
Paperinik, non posso che chiedermi: come sarebbe stato sviluppato da un autore come
Lucio Leoni che risultava sempre molto efficace con questo genere di storie?
Per contro, invece, eccezionale e spettacolrare il lavoro di Facciotto, che non solo si districa molto bene tra le due anime di Paperinik presenti nella storia, ma che fornisce anche un'interpretazione ottimamente supereroistica dei momenti topici della storia.
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