C'è questa serie di grotte sotterranee in una dei tanti posti sperduti degli Stati Uniti. Mentre è alla ricerca delle tracce di due escursionisti perdutisi probabilmente in quelle zone negli anni Settanta del XX secolo, il professore di archeologia Hopper scopre all'interno di una di queste un cowboy che sembra immobile. Con l'idea di ritornare nella grotta per capire cosa succede in quelle grotte, torna in città per prendere l'attrezzatura necessaria. Due giorni dopo il professore non è ancora tornato, e allora i suoi due studenti, neo laureati, Taylor e Jackie decidono di andare nelle grotte a cercarlo. Insieme con loro sono costretti a portarsi dietro anche Cara, Veeves e Furby.
Il segreto di quelle grotte è già presente nel titolo del film, Time trap del 2017 diretto da Ben Foster e Mark Dennis: in quelle grotte si trova una zona in cui il tempo scorre in maniera differente rispetto al resto del pianeta. In particolare più lentamente. Questa premessa permette di far interagire esseri umani provenienti da differenti linee temporali, come uomini preistorici, i ragazzi del "presente", gli uomini provenienti dal futuro. Il problema del film, che comunque si sviluppa con un ritmo e una tensione sempre crescenti man mano che i ragazzi si rendono conto di ciò che sta succedendo, è che chiarisce pochi elementi, lasciando allo spettatore il compito di "riempire gli spazi", di capire cosa sia successo all'esterno della grotta dopo tutte le migliaia di anni passate. Certo le immagini mostrate, anche nel finale, aiutano, ma la possibilità di una maggiore spiegazione, che in un certo senso avrebbe aperto la storia anche verso uno sviluppo successivo, un po' è mancata.
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