Il caldo oggi a Milano ci è arrivato così, all'improvviso. Bello tosto. Per fortuna nella nostra società abbiamo l'energia necessaria per dei buoni sistemi di refrigerazione, come ad esempio i frigoriferi. Esistono posti nel mondo, ad esempio molti villaggi in Africa, dove l'energia elettrica non è ancora arrivata, per cui il problema della conservazione degli alimenti senza il nostro frigorifero elettrico è abbastanza pressante.
Negli anni Novanta del XX secolo, però, Mohamed Bah Abba, docente presso il Politecnico dello Stato di Jigawa a Dutse, riprendendo idee e principi presenti già nell'antichità, come ad esempio negli zeer degli antichi egizi: un frigorifero di terracotta.
Questo dispositivo è sostanzialmente costituito da due vasi di terracotta posti uno all'interno dell'altro, separati da uno strato di sabbia che viene bagnata due volte al giorno. All'interno del vaso più piccolo vengono, invece, conservati gli alimenti (frutta e verdura) e poi coperti da un panno bagnato. In questo modo l'evaporazione dell'acqua all'interno della sabbia genera un flusso che allontana il calore dall'interno del vaso più piccolo, arrivando ad abbassare la temperatura anche fino a 4° o poco più.
In questo modo Abba riuscì a conservare delle melanzane per ben 27 giorni, pomodori e peperoni per ben 3 settimane, mentre gli spinaci sono arrivati fino a 12 giorni!
Purtroppo in quest'era di energia elettrica siamo abituati a pensare che "tecnologia" sia connesso proprio con l'elettricità, ma in realtà persino la sedia su cui sono seduto in questo momento mentre scrivo queste righe è tecnologia, solo che la diamo per scontata, o almeno un po' più scontata del computer, dello smartphone, del tablet che state usando per leggere queste righe.
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