Stomachion
lunedì 31 marzo 2014
2048
Ricordate 10? Il gameplay del gioco, opportunamente modificato e adattato, è stato successivamente applicato ad altri giochi numerici come Threes di Asher Vollmer o 1024 dei Veewo Studio. In entrambi i casi si gioca con le potenze, del 3 e del 2 rispettivamente. In particolare il secondo si vince raggiungendo $1024$, che è $2^{10}$.
Nel mondo dei videogiochi, però, i cloni vincono sempre ed ecco che 1024 genera un po' di suoi cloni tutti con il titolo di 2048, che poi è $2^{11}$. In effetti della miriade di 2048 i genitori sembrerebbero essere in due, uno francese e l'altro italiano, realizzato dal diciannovenne Gabriele Cirulli. Il gameplay è abbastanza semplice: utilizzando le frecce bisogna spostare i numeri su un quadrato $4 \times 4$. Essi si uniranno solo se sono identici, raddoppiando così la potenza di $2$ rappresentata. Il gioco l'ho scoperto grazie a uno degli innumerevoli cloni, 2048 Flash, che accredita a Gabriele la creazione originale. E' qui che sono riuscito a vincere la partita, semplicemente avendo l'accortezza di lasciare la potenza maggiore nel primo quadratino della plancia di gioco:
Nel mondo dei videogiochi, però, i cloni vincono sempre ed ecco che 1024 genera un po' di suoi cloni tutti con il titolo di 2048, che poi è $2^{11}$. In effetti della miriade di 2048 i genitori sembrerebbero essere in due, uno francese e l'altro italiano, realizzato dal diciannovenne Gabriele Cirulli. Il gameplay è abbastanza semplice: utilizzando le frecce bisogna spostare i numeri su un quadrato $4 \times 4$. Essi si uniranno solo se sono identici, raddoppiando così la potenza di $2$ rappresentata. Il gioco l'ho scoperto grazie a uno degli innumerevoli cloni, 2048 Flash, che accredita a Gabriele la creazione originale. E' qui che sono riuscito a vincere la partita, semplicemente avendo l'accortezza di lasciare la potenza maggiore nel primo quadratino della plancia di gioco:
venerdì 28 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
mercoledì 26 marzo 2014
Memorie di un sognatore abusivo
Ci si rende conto solo leggendo di quanto il titolo del libro che potrebbe sembrare un po' fantasioso rispetti invece perfettamente ciò che si legge tra le pagine, perché in questo libro ci sono proprio le memorie di un sognatore abusivo.
Ci troviamo nel 2035, e i tempi sono davvero molto moderni, con tecnologie che ora faremmo fatica a immaginare. Però ci sono alcune cose che non sono cambiate tanto rispetto ai giorni nostri, e riguarda la politica, con i suoi annessi e connessi. Tutti che promettono di migliorare, aumentare, risistemare all'avvicinarsi delle elezioni, ma in realtà non dicono niente di nuovo, niente di meglio, perché nei fatti nulla cambia. E non cambia nemmeno la tassa sui sogni, di cui nessuno parla ma rende la vita del protagonista (e non solo la sua) abbastanza impegnativa. Lui sogna, sogna molto, e questo lo porta ad avere debiti, perché non riesce a star dietro alle onerose tasse che deve pagare sui suoi sogni. Però una soluzione c'è, ma deve aspettare che sia questa soluzione ad andare da lui, perché si tratta di una soluzione poco legale, per le leggi in corso.
Un bel libro, avvincente, con un finale per niente scontato, o almeno io ne avevo immaginato uno completamente diverso, forse perché il finale del libro si avvicina un po' troppo alla nostra realtà.
Libro da leggere, ma con le dovute precauzioni.
Ci troviamo nel 2035, e i tempi sono davvero molto moderni, con tecnologie che ora faremmo fatica a immaginare. Però ci sono alcune cose che non sono cambiate tanto rispetto ai giorni nostri, e riguarda la politica, con i suoi annessi e connessi. Tutti che promettono di migliorare, aumentare, risistemare all'avvicinarsi delle elezioni, ma in realtà non dicono niente di nuovo, niente di meglio, perché nei fatti nulla cambia. E non cambia nemmeno la tassa sui sogni, di cui nessuno parla ma rende la vita del protagonista (e non solo la sua) abbastanza impegnativa. Lui sogna, sogna molto, e questo lo porta ad avere debiti, perché non riesce a star dietro alle onerose tasse che deve pagare sui suoi sogni. Però una soluzione c'è, ma deve aspettare che sia questa soluzione ad andare da lui, perché si tratta di una soluzione poco legale, per le leggi in corso.
Un bel libro, avvincente, con un finale per niente scontato, o almeno io ne avevo immaginato uno completamente diverso, forse perché il finale del libro si avvicina un po' troppo alla nostra realtà.
Libro da leggere, ma con le dovute precauzioni.
sabato 22 marzo 2014
Ayrton
E' un pilota per cui ho avuto odio e adorazione. Prima perché sconfiggeva quasi a mani basse Mansell, che mi stava simpatico (il baffo come quello di mio padre) e poi riuscendo a vincere il Gran Premio di Montecarlo senza darsi mai per vinto in un'annata in cui era impossibile anche solo non arrivare doppiati.
Ieri è stato il compleanno di Ayrton Senna: Google gli ha regalato un doodle (via zetterstrom) e la McLaren l'ha ricordato con una bella serie di tweet:
Ieri è stato il compleanno di Ayrton Senna: Google gli ha regalato un doodle (via zetterstrom) e la McLaren l'ha ricordato con una bella serie di tweet:
mercoledì 19 marzo 2014
Extraordinary people
Questo libro mi è stato regalato da una persona conosciuta tramite facebook, una delle poche persone che seppur conosciute prima virtualmente non hanno affatto deluso le mie aspettative, e che sono davvero felice di aver incontrato.
Ritornando al libro... non è un romanzo, non è una novella, nemmeno un giallo o un noir, si tratta di storie vere, di testimonianze di vita vissuta. Sono donne e uomini che hanno vissuto in prima persona i disagi e le difficoltà che spesso la società pone di fronte a chi invece ha più bisogno, e che hanno combattuto e stanno ancora combattendo le loro battaglie, che sono anche nostre, affrontando ostacoli per niente facili.
Il libro si svolge principalmente su quattro filoni: disabilità, con tutti gli annessi e connessi, a partire dalla famiglia per continuare in un iter burocratico sempre più difficile e sconosciuto per finire con la nostra stessa inciviltà; collegamento Argentina e Italia, l'emigrazione 'forzata' da un paese all'altro e la perdita di persone care che hanno vissuto per aiutare gli altri; Casale Monferrato e l'amianto, con le sue preoccupazioni, le sue morti e le sue malattie causate proprio dall'amianto e la voglia di agire e reagire; Catania e il centro antiviolenza, con i suoi racconti e le difficoltà incontrate negli anni per continuare ad esistere ed essere presenti.
Un libro che apre gli occhi ad un mondo nuovo, che così nuovo non è; un libro che fa capire che esistono persone davvero extraordinarie. Ma soprattutto mi ha fatto capire che ognuno di noi può essere una persona extraordinaria.
Ritornando al libro... non è un romanzo, non è una novella, nemmeno un giallo o un noir, si tratta di storie vere, di testimonianze di vita vissuta. Sono donne e uomini che hanno vissuto in prima persona i disagi e le difficoltà che spesso la società pone di fronte a chi invece ha più bisogno, e che hanno combattuto e stanno ancora combattendo le loro battaglie, che sono anche nostre, affrontando ostacoli per niente facili.
Il libro si svolge principalmente su quattro filoni: disabilità, con tutti gli annessi e connessi, a partire dalla famiglia per continuare in un iter burocratico sempre più difficile e sconosciuto per finire con la nostra stessa inciviltà; collegamento Argentina e Italia, l'emigrazione 'forzata' da un paese all'altro e la perdita di persone care che hanno vissuto per aiutare gli altri; Casale Monferrato e l'amianto, con le sue preoccupazioni, le sue morti e le sue malattie causate proprio dall'amianto e la voglia di agire e reagire; Catania e il centro antiviolenza, con i suoi racconti e le difficoltà incontrate negli anni per continuare ad esistere ed essere presenti.
Un libro che apre gli occhi ad un mondo nuovo, che così nuovo non è; un libro che fa capire che esistono persone davvero extraordinarie. Ma soprattutto mi ha fatto capire che ognuno di noi può essere una persona extraordinaria.
martedì 18 marzo 2014
20 anni
Un altro vi parlerebbe di questi vent'anni, dei ricordi e della musica. Un altro vi parlerebbe di quanto è invecchiato, o di quanto era brutta l'adolescenza. Queste cose non mi riescono poi tanto bene, e allora preferisco farvi ascoltare:
lunedì 17 marzo 2014
E quindi?
Non siete emozionati? Non la sentite viva dentro di voi l'emozione che proverete ogni volta, a partire da oggi, da questa notte, guardando il cielo stellato? Non la sentite quell'emozione sull'universo, così grande e immenso eppure abbastanza piccolo da poter essere in qualche modo compreso dalla nostra mente? E non la sentite l'emozione che un'idea talmente azzardata da sembrare assurda si stia rivelando tremendamente vera? L'emozione che l'idea di universo che ci eravamo fatti è al tempo stesso sorprendente e precisa? Dobbiamo immaginare un lago, assolutamente piatto, in una giornata senza alcun alito di vento, senza che alcuna corrente sotto la superficie scorra in un qualche modo a noi noto o ignoto. Ecco, in una giornata come questa, in un lago come questo, ecco che all'improvviso un'onda perturba la superficie e si propaga, seguita da un'altra onda e da un'altra ancora, e la loro velocità di espansione aumenta, accelera, per un certo istante di tempo addirittura in maniera esponenziale. E per quell'attimo di creazione apparentemente dal nulla, per quell'attimo che dura giusto il tempo di un battito di ciglia, un attimo che tecnicamente viene chiamato fluttuazione del vuoto quantistico (che in quanto quantistico è decisamente meno vuoto dell'insieme vuoto), ecco che noi oggi siamo qui a contemplare il cielo di notte, il cielo stellato, pronti ad emozionarci per la grandiosità e la bellezza dell'universo.
Non la sentite, dunque, quell'emozione?
No?
...
(ho come l'impressione che domani sarà una delle giornate più deprimenti dell'ultimo periodo)
L'immagine del lago piatto e tranquillo è presa da Cedric Villani
Non la sentite, dunque, quell'emozione?
No?
...
(ho come l'impressione che domani sarà una delle giornate più deprimenti dell'ultimo periodo)
L'immagine del lago piatto e tranquillo è presa da Cedric Villani
domenica 16 marzo 2014
Un anno di noi
Giusto un anno fa sei entrata in casa. Non so se sei centenaria oppure avevi pochi mesi di vita quando ti presi con me, so che l'amore è nato e cresciuto nel tempo, grazie alla tua forza e costanza. Per me oggi compi un anno, un anno pieno di soddisfazioni, di amore e di passione.
Grazie Guida Galattica!
Grazie Guida Galattica!
sabato 15 marzo 2014
Breve storia del pi greco - parte 2
Come l'anno scorso, anche quest'anno ecco l'estrazione delle notizie pi greche per far loro posto in un articolo a parte, consono per l'aggregazione. Ovviamente il Carnevale della Matematica #71 dedicato al pi day è sempre a disposizione per la consultazione.
Warped di Mike Cavna via Bamdad's Math Comics
Una volta introdotto nella matematica il $\pi$, uno dei problemi a margine per la determinazione delle sue cifre fu, evidentemente, comprenderne la sua natura, ovvero che genere di numero esso sia. La classificazione è abbastanza nota e semplice per tutti: avendo come base di partenza i numeri naturali (gli interi positivi e negativi), si possono definire i numeri razionali, ovvero quelli generati dal rapporto di due numeri naturali. Ciascun numero razionale può quindi essere espresso nella forma $\frac{a}{b}$, con $a$, $b$, naturali e $b$ non nullo.
Il primo a dimostrare la natura irrazionale di $\pi$ fu Johann Heinrich Lambert nel 1761 in Mémoire sur quelques propriétés remarquables des quantités transcendantes circulaires et logarithmiques: che in termini moderni può essere scritta come segue: \[\tan(x) = \cfrac{x}{1 - \cfrac{x^2}{3 - \cfrac{x^2}{5 - \cfrac{x^2}{7 - {}\ddots}}}}\] Lambert dimostrò che se $x$ è non nullo e razionale, allora questa espressione deve essere irrazionale. E poiché $\tan (\pi /4) = 1$, segue che $\pi$ è irrazionale.
Una semplificazione di questa dimostrazione è stata proposta da Laczkovich nel 1997, mentre Li Zhou, nel 2009, ne ha proposto una variazione che fa uso del calcolo integrale.
In particolare la seconda dimostrazione dell'irrazionalità di $\tan x$ e quindi di $\pi$ prende ispirazione dalla dimostrazione del 1873 che Charles Hermite lasciò in due lettere a Paul Gordan e Carl Borchardt. Una semplificazione di questa dimostrazione, che utilizza la tecnica della riduzione per assurdo, è stata proposta da Mary Cartwright, così come divulgato da Harold Jeffreys in Scientific interference del 1973.
Un'ultima dimostrazione dell'irrazionalità di $\pi$, che sta tra l'altro in una paginetta, è data da Ivan Niven nel 1946. La trascendenza di $\pi$, invece, così come quella di $e$, è una diretta conseguenza del teorema di Lindemann-Weierstrass che afferma che, dati $\alpha_1$, $\cdots$, $\alpha_n$ numeri algebrici linearmente indipendenti nel campo dei numeri razionali, allora $e^{\alpha_1}$, $\cdots$, $e^{\alpha_n}$ sono algebricamente indipendenti sui razionali, dove per numero algebrico si intende un numero che è soluzione di una equazione polinomiale a coefficienti razionali.
Nel 1882 Lindemann, utilizzando proprio questo teorema, dimostrò che $e$ è trascendentale, e quindi, utilizzando l'identità di Eulero, si può dimostrare anche la trascendenza di $\pi$.
Warped di Mike Cavna via Bamdad's Math Comics
Il primo a dimostrare la natura irrazionale di $\pi$ fu Johann Heinrich Lambert nel 1761 in Mémoire sur quelques propriétés remarquables des quantités transcendantes circulaires et logarithmiques: che in termini moderni può essere scritta come segue: \[\tan(x) = \cfrac{x}{1 - \cfrac{x^2}{3 - \cfrac{x^2}{5 - \cfrac{x^2}{7 - {}\ddots}}}}\] Lambert dimostrò che se $x$ è non nullo e razionale, allora questa espressione deve essere irrazionale. E poiché $\tan (\pi /4) = 1$, segue che $\pi$ è irrazionale.
Una semplificazione di questa dimostrazione è stata proposta da Laczkovich nel 1997, mentre Li Zhou, nel 2009, ne ha proposto una variazione che fa uso del calcolo integrale.
In particolare la seconda dimostrazione dell'irrazionalità di $\tan x$ e quindi di $\pi$ prende ispirazione dalla dimostrazione del 1873 che Charles Hermite lasciò in due lettere a Paul Gordan e Carl Borchardt. Una semplificazione di questa dimostrazione, che utilizza la tecnica della riduzione per assurdo, è stata proposta da Mary Cartwright, così come divulgato da Harold Jeffreys in Scientific interference del 1973.
Un'ultima dimostrazione dell'irrazionalità di $\pi$, che sta tra l'altro in una paginetta, è data da Ivan Niven nel 1946. La trascendenza di $\pi$, invece, così come quella di $e$, è una diretta conseguenza del teorema di Lindemann-Weierstrass che afferma che, dati $\alpha_1$, $\cdots$, $\alpha_n$ numeri algebrici linearmente indipendenti nel campo dei numeri razionali, allora $e^{\alpha_1}$, $\cdots$, $e^{\alpha_n}$ sono algebricamente indipendenti sui razionali, dove per numero algebrico si intende un numero che è soluzione di una equazione polinomiale a coefficienti razionali.
Nel 1882 Lindemann, utilizzando proprio questo teorema, dimostrò che $e$ è trascendentale, e quindi, utilizzando l'identità di Eulero, si può dimostrare anche la trascendenza di $\pi$.
venerdì 14 marzo 2014
Carnevale della Matematica #71
Ed è di nuovo tempo di festeggiare, a quattro settimane esatte dal Carnevale n.70 ecco arrivare puntuale il 71, che è poi il 20.mo numero primo della lista. Il suo primo gemello è il 73, dove per primi gemelli si intendono due numeri primi la cui distanza è 2. Il nostro 71 però è anche un primo permutabile, visto che anche il 17 è un numero primo!
A questo punto, però, d'obbligo un paio di parole sui primi di Chen: un numero primo $p$ è detto primo di Chen se $p+2$ è primo o se è un prodotto di numeri primi. Esempio: 71 è un primo di Chen perché il più piccolo nella coppia di primi gemelli (71, 73); 7 è primo di Chen perché $9 = 7+2 = 3 \cdot 3$.
E' poi un numero ettagonale centrato, ovvero un numero definito come \[\frac{7 n^2 -7n + 2}{2}\] e che può essere rappresentato proprio con un ottagono, il cui centro è costituito da 1, che è quindi il primo numero ettagonale centrato (il 71 è il 5.o della serie).
Infine il mostruoso polinomio qui sotto, la cui unica soluzione è la costante di Conway, è di grado 71!
E con quest'ultima curiosità entriamo nel vivo del Carnevale, dedicato, come intuibile a tutti, proprio al mitico numero archimedeo. Iniziamo con Cristina Sperlari, una maestra delle scuole primarie con tanta passione per la matematica e che ha aperto un bellissimo blog, Il piccolo Friedrich, che
\[71 - 1 = 1 * 2 * 5 * 7\]
\[71 + 1 = 3 * 4 * 6\]
Il 71, poi, è imparentato anche con tutti i numeri primi che lo precedono: se infatti li sommiamo tutti (71 escluso) otteniamo 568, che è l'ottavo numero nella tabellina del 71. Se proseguiamo nella lettura delle sue proprietà scopriamo poi che il 71 è anche l'ultimo di 15 numeri primi supersingolari, ovvero una classe particolare di numeri primi associata a una classe particolare di funzioni ellittiche (quelle del tipo del teorema di Fermat, giusto per intenderci), dette supersingolari.
\[71 = \frac{4! + 4.4}{.4}\]
E il fatto realmente singolare, a questo punto, è che il 71 è anche un primo di Chen, come il 59 e il 47, i numeri delle precedenti edizioni del Carnevale targato Pi Day. E tutti e tre fanno anche parte del quadrato magico $3 \times 3$ di Rudolf Ondrejka (in particolare appartengono a una delle due diagonali) e costituito solo da numeri primi di Chen:
17 | 89 | 71 |
113 | 59 | 5 |
47 | 29 | 101 |
\[71^2 = 7! + 1\]
Come dal box precedente, il 71, insieme con il 7, è una coppia di Brown, dove per coppia di Brown si intendono due numeri naturali $n$, $m$ tali che $n^2 = m! + 1$. E', inoltre, un primo di Esenstein (vedi il Carnevale #47 per definizione o aggiungere box più sotto) e un primo di Pillai (http://en.wikipedia.org/wiki/Pillai_prime) e fa parte della sequenza di Euclid-Mullin, definita come
\[a_n = \prod_{i < n} a_i + 1\]
dove il primo elemento della serie è 2.E' poi un numero ettagonale centrato, ovvero un numero definito come \[\frac{7 n^2 -7n + 2}{2}\] e che può essere rappresentato proprio con un ottagono, il cui centro è costituito da 1, che è quindi il primo numero ettagonale centrato (il 71 è il 5.o della serie).
Infine il mostruoso polinomio qui sotto, la cui unica soluzione è la costante di Conway, è di grado 71!
Altre curiosità sul 71 su Prime curios!
Il 71, però, è anche il numero atomico del lutezio, ma ha anche un'altra interessante proprietà, visto che oggi, 14 marzo 2014, è il Pi Day: nella tabellina del $\pi$, il multiplo $71 \cdot \pi$ è il più vicino di tutti a un numero primo (che poi è il 223)!E con quest'ultima curiosità entriamo nel vivo del Carnevale, dedicato, come intuibile a tutti, proprio al mitico numero archimedeo. Iniziamo con Cristina Sperlari, una maestra delle scuole primarie con tanta passione per la matematica e che ha aperto un bellissimo blog, Il piccolo Friedrich, che
(...) si propone di far conoscere la festa della matematica (o pi-day), di divulgarne i significati, di documentare le esperienze svolte e di sottolineare la valenza di un evento come questo. La festa della matematica, infatti, può davvero essere un'occasione di divertimento e di scoperta della vera matematica per i bambini, ma anche di ripensamento delle modalità didattiche con cui si affronta questa disciplina per gli insegnanti.Per questa edizione del Carnevale, dedicata al Pi Day, Cristina manda Happy pi day to you!:
è un po' un racconto sintetico di che cos'è il pi-day, perché si celebra, quale significato ha per gli insegnanti e gli studenti e come è stato festeggiato negli anni passati in alcune scuole primarie di Cremona e Milano. L'articolo vuole poi dare dei suggerimenti di attività da svolgere con i bambini della primaria in occasione del pi day (o, più in generale, esperienze di matematica "non comuni"). Le attività proposte sono suddivise a seconda del livello e delle abilità dei bambini e hanno ciascuna un argomento particolare e delle modalità di svolgimento esperienziali.
I link in fondo all'articolo si vanno poi a collegare ad altri post, che raccontano nei dettagli ciascuna attività.
martedì 11 marzo 2014
Prendi i soldi dell'Europa (e fuggi?)
Il ministro Stefania Giannini si confronta per la prima volta con il mondo accademico nell'Aula Magna dell'Università di Padova (resoconto su UNINEWS24). Il testo integrale dell'intervento è comunque disponibile on-line (pdf), però girano anche commenti di persone che hanno assistito dal vivo e che rappresentano delle semplificazioni e delle aggiunte a un discorso comunque abbastanza chiaro (e non molto confortante). Riassumo i punti qui sotto:
- In Italia non ci sono atenei pubblici e privati ma statali e non-statali (in risposta alle molteplici stoccate nell'intervento della rappresentante degli studenti).
- E' inaccettabile la situazione del diritto allo studio.
- Pur consapevole del sottofinanziamento e sottodimensionamento del sistema universitario italiano, non è in grado di garantire un aumento del FFO in futuro.
- Le risorse bisogna cercarle in Europa, o più esplicitamente, prendiamo i soldi europei, soprattutto quelli finalizzati a progetti per fare avvicinare i giovani alle imprese (corollario del job act).
- L'abilitazione scientifica nazionale ha molti problemi, grazie anche all'operato delle commissioni. Prevede di modificarla (anche se non ha ancora tutte le idee chiare sul come) in qualcosa di più semplice e rapido.
- La gestione del reclutamento attraverso i punti organico non risponde alle esigenze del sistema.
- Prestiti d'onore: non ci saranno per pagare le tasse, ma serviranno solo se gli studenti vogliono iscriversi agli atenei di eccellenza, come quello di Padova.
- Le Università devono poter competere con gli altri atenei del mondo reclutando subito e con stipendi adeguati i giovani ricercatori che hanno vinto progetti europei. Quindi al momento sembra al momento l'unico criterio per reclutare.
lunedì 10 marzo 2014
Prepariamoci ai #MIA14
Per il 2014 i Macchianera Italian Awards provano a rinnovarsi, almeno per quel che riguarda i post migliori dell'anno, proponendo una pagina apposita su quarantadue.it (che non devo spiegarvi da dove viene, vero?), un sito di condivisione di link basato sul codice di reddit dove mi sono prontamente iscritto (ovviamente ulaulaman). Nei prossimi giorni mi attrezzerò aggiungendo ai post che riterrò validi lo script di segnalazione, che andò ad aggiungere manualmente a quelli di prossima pubblicazione. Ciò non toglie che, volendo, potrete sempre segnalare post che a vostro giudizio sono altrettanto validi per concorrere in tale categoria. Per quel che mi riguarda, se il tempo e la volontà mi sosterranno, segnalerò opportunamente post e articoli che riterrò degni di attenzione.
domenica 9 marzo 2014
Paperiade: la dama magica
Cantami, o diva di una dama che era stata rapita, ma che non era poi una dama, nel senso umano del termine, ma una mitica dama magica, in grado di moltiplicare il chicco di riso che viene posto sul primo dei suoi quadretti (un po' come la leggendaria scacchiera):
sabato 8 marzo 2014
Capelli
Solo per tranquillizzarvi, anche io come molte donne oggi, 8 marzo, sono andata dal parrucchiere. Il mio parrucchiere di fiducia abita con me e sa usare la macchinetta per capelli benissimo!
Guardare per credere!
Guardare per credere!
8 marzo 2014
Oggi, 8 marzo, giorno conosciuto soprattutto come 'festa' delle donne. In realtà si tratta della giornata internazionale della donna, che suona meglio a mio parere, perché non c'è proprio niente da festeggiare.
Ora, non mi sono mai definita una femminista, perché peccando di qualunquismo da italiano medio (quale sono) non ho mai capito a fondo cosa vuol dire femminismo. Lo so, c'è la spiegazione su wikipedia, ma a me non basta. Vorrei vedere il femminismo fuori, tra la gente, tra le donne. Ed è osservando la gente che mi chiedo a quanto siano serviti gli anni di lotta, il femminismo, le suffraggette, se al giorno di oggi non facciamo che svenderci.
Per me sarà un sabato come un altro, tra spesa, brioche e panini fatti in casa, uscita con l'amica (e se viene a mancare questa ci sarà un bel taglio di capelli 'casalingo') e cena con il fratello.
#TeneteviLeMimose voglio essere prima di tutto una persona e anche una donna tutti giorni, non solo oggi.
#TeneteviLeMimose voglio essere libera di decidere la mia vita e del mio corpo.
#TeneteviLeMimose voglio essere me stessa sempre.
Ora, non mi sono mai definita una femminista, perché peccando di qualunquismo da italiano medio (quale sono) non ho mai capito a fondo cosa vuol dire femminismo. Lo so, c'è la spiegazione su wikipedia, ma a me non basta. Vorrei vedere il femminismo fuori, tra la gente, tra le donne. Ed è osservando la gente che mi chiedo a quanto siano serviti gli anni di lotta, il femminismo, le suffraggette, se al giorno di oggi non facciamo che svenderci.
Per me sarà un sabato come un altro, tra spesa, brioche e panini fatti in casa, uscita con l'amica (e se viene a mancare questa ci sarà un bel taglio di capelli 'casalingo') e cena con il fratello.
#TeneteviLeMimose voglio essere prima di tutto una persona e anche una donna tutti giorni, non solo oggi.
#TeneteviLeMimose voglio essere libera di decidere la mia vita e del mio corpo.
#TeneteviLeMimose voglio essere me stessa sempre.
venerdì 7 marzo 2014
Dieci donne
Nove storie, anzi dieci, le cui protagoniste sono donne di ogni età e di ogni ceto sociale. Nove donne che si ritrovano per la prima volta insieme, nella stessa stanza e che hanno in comune la loro psicoterapeuta. Fino a quel momento ognuna ha raccontato la sua storia solo davanti la psicoterapeuta, adesso si ritrovano le une di fronte le altre ad aprirsi e raccontarsi.
Un libro tutto al femminile, dove ogni donna racconta la propria storia. Sono racconti che commuovono, rallegrano, fanno riflettere, racconti di donne, sole, forti, con la voglia di andare avanti nonostante tutto.
E poi c'è anche la decima storia, la storia della psicoterapeuta, raccontata però dalla sua fedele assistente. Storia bella e commovente, come tutte le altre.
Dieci storie, dieci donne, dieci racconti da leggere e vivere, ritrovare un pezzetto di noi in ognuna di queste storie, o addirittura rivedersi e riviversi in una delle loro vite.
Un libro tutto al femminile, dove ogni donna racconta la propria storia. Sono racconti che commuovono, rallegrano, fanno riflettere, racconti di donne, sole, forti, con la voglia di andare avanti nonostante tutto.
E poi c'è anche la decima storia, la storia della psicoterapeuta, raccontata però dalla sua fedele assistente. Storia bella e commovente, come tutte le altre.
Dieci storie, dieci donne, dieci racconti da leggere e vivere, ritrovare un pezzetto di noi in ognuna di queste storie, o addirittura rivedersi e riviversi in una delle loro vite.
giovedì 6 marzo 2014
mercoledì 5 marzo 2014
martedì 4 marzo 2014
domenica 2 marzo 2014
3d logic
Come accennato ne Il problema dei servizi, 3d logic e 3d logic 2 sono giochi di logica dove bisogna collegare i punti dello stesso colore coprendo dei percorsi stabiliti che non si devono intrecciare, pena l'interruzione di un altro percorso. Nel caso specifico dei due giochi proposti da Alex Matveev, i punti e i percorsi si sviluppano su tre facce di un cubo, e a differenza di altri giochi del genere, non è necessario colorare tutte le superfici visibili del cubo, ma si possono lasciare anche alcune delle mini-facce trasparenti.
sabato 1 marzo 2014
Dell'arrostir formaggio nel caminetto
Post aggiornato dopo la prima pubblicazione
Scrive Virginia Wolf, durante l'incontro tra Orlando e Nick Greene, poeta, che questi è forse l'ultimo a osare arrostire il formaggio nel gran caminetto all'italiana.
E qui partono i ricordi, di domeniche mattina buie e nuvolose, con il freddo e la pioggia che cade dal cielo, tutti intorno al caminetto a riscaldarsi e ad arrostire salsiccia.
O magari un pezzo di formaggio, quello stagionato, il caciocavallo, magari con un pezzo di pane sul ginocchio dove poi posare il formaggio prima che si sciolga troppo.
E intanto i riflessi delle fiamme sul volto di mio padre o di mia madre mentre preparano quella che era (e ancora oggi per loro è) lo spuntino di una domenica mattina. Anche di pioggia, come quella di oggi qui al nord.
E anche con i ricordi si unisce l'Italia...
Scrive Virginia Wolf, durante l'incontro tra Orlando e Nick Greene, poeta, che questi è forse l'ultimo a osare arrostire il formaggio nel gran caminetto all'italiana.
E qui partono i ricordi, di domeniche mattina buie e nuvolose, con il freddo e la pioggia che cade dal cielo, tutti intorno al caminetto a riscaldarsi e ad arrostire salsiccia.
O magari un pezzo di formaggio, quello stagionato, il caciocavallo, magari con un pezzo di pane sul ginocchio dove poi posare il formaggio prima che si sciolga troppo.
E intanto i riflessi delle fiamme sul volto di mio padre o di mia madre mentre preparano quella che era (e ancora oggi per loro è) lo spuntino di una domenica mattina. Anche di pioggia, come quella di oggi qui al nord.
E anche con i ricordi si unisce l'Italia...
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