La storia dei Tre porcellini è una vecchia fiaba europea in cui tre porcellini, fratelli, costruiscono tre case per abitarvi: i più piccoli delle case di paglia e legno, l'ultimo una in muratura. All'arrivo di un lupo famelico, i primi due sono costretti a rifugiarsi in casa dell'ultimo, più resistente rispetto al potente soffio del lupo cattivo.
Visto che la casa non accenna a cadere, il lupo ha dunque la brillante idea di scendere dal camino. Purtroppo per lui lo attende una pentola piena di minestra bollente (se non ricordo male).
La fiaba, ricorda la wiki, venne pubblicata per la prima volta nel 1843 da James Halliwell-Phillipps e, insieme a fiabe come Cappuccetto Rosso (portata al successo da gente come Perrault o i fratelli Grimm) e a Il lupo e i sette capretti dei Grimm, contribuì a diffondere la cattiva nomea del lupo.
non è, però, né della fiaba né della nomea del lupo di cui oggi voglio occuparmi, ma del cortometraggio disneyano distribuito nel 1933, Three Little Pigs, nel quale mi sono imbattuto mentre cercavo un po' di video per il post di ieri.
Il primo video in cui sono incappato è quello della versione con doppiaggio italiano originale, che presenta anche la versione originale dei disegni. Intorno al corto, infatti, sono sorte una serie di polemiche nei confronti dell'ultimo travestimento del Lupo Cattivo (il primo nome identificativo del personaggio quando i suoi fumetti giunsero in Italia), che riprende l'iconografia classica dell'ebreo imbroglione, ancora diffusa negli anni Trenta (e utilizzata anche in tempi più recenti).
Sull'esistenza di questa controversia si trova anche un video su youtube, mentre personalmente, prima di proseguire, vi propongo il video rivisto e corretto (in questo caso non si può parlare di censura, visto che ci furono modifiche dopo le polemiche) in originale:
Stomachion
giovedì 30 settembre 2010
La misteriosa storia dei Tre porcellini
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mercoledì 29 settembre 2010
Dalì e Disney a fumetti
In un certo senso Giorgio Cavazzano ritorna sul luogo del delitto e dopo La strada e Paperino e l'insolito remake, storia della riedizione cinematografica di Topolino giornalista, ripropone il Topolino in pantaloncini rossi, il Pippo in gilet e il Paperino con il becco lungo, ovvero il trio nelle fattezze delle origini, nella storia Topolino e il surreale viaggio nel Destino scritta da Roberto Gagnor per il maestro veneziano.
La storia, come ha scritto Daniele Astolfi su Lo Spazio Bianco, è ispirata al cortometraggio Destino, di cui avevo già discusso, un progetto di collaborazione tra Walt Disney e Salvador Dalì che non vide la luce fino a che, durante la lavorazione di Fantasia 2000, Roy Disney non si imbatté nei bozzetti preparatori e decise di trasformarli in un corto. Uscito nel 2003, come ho già scritto precedentemente, lo stile grafico è quello di serie come Aeon flux o Alexander, entrambe, ma soprattutto quest'ultima, decisamente molto surreali nell'impostazione sia narrativa sia grafica.
La storia, come ha scritto Daniele Astolfi su Lo Spazio Bianco, è ispirata al cortometraggio Destino, di cui avevo già discusso, un progetto di collaborazione tra Walt Disney e Salvador Dalì che non vide la luce fino a che, durante la lavorazione di Fantasia 2000, Roy Disney non si imbatté nei bozzetti preparatori e decise di trasformarli in un corto. Uscito nel 2003, come ho già scritto precedentemente, lo stile grafico è quello di serie come Aeon flux o Alexander, entrambe, ma soprattutto quest'ultima, decisamente molto surreali nell'impostazione sia narrativa sia grafica.
martedì 28 settembre 2010
La forza di gravità e l'esperimento di Cavendish
Dopo aver visto il bellissimo video proposto da Roberto su Sistemi di riferimento e relatività galileiana, mi imbatto nei video correlati di uno che parla dell'esperimento di Cavendish, quello fatto tra due masse piccole, in laboratorio, con una bilancia di torsione, per misurare la forza di gravità.
Ebbene, anche quell'esperimento è delizioso, e allora perché non proporvelo, nonostante l'ora tarda?
sabato 25 settembre 2010
Precisione svizzera
Formagginix: Questa è una clessidra di precisione: fabbricazione elvetica. Ma bisogna che stiate attenti. Ogni volta che io griderò "cucù", sarà l'ora che tutti i clienti dell'albergo voltino le loro clessidre.
(da Asterix e gli Elvezi, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
(da Asterix e gli Elvezi, di Goscinny e Uderzo, dal volume Asterix e Obelix alla conquista del mondo, ed.Mondadori, trad.Luciana Marconcini)
venerdì 24 settembre 2010
L'apprendista stregone e le bobine di Tesla
Se il primo incontro tra Mickey... pardon David, interpretato da Jay Baruchel, e l'anello di Merlino ricorda quello tra Saphyra e Eragon nel primo, omonimo romanzo della serie, l'intero impianto della storia oscilla tra Harry Potter, Earthsea e molti dei canoni classici del fantasy. La vera novità è che il protagonista è un fisico, quindi possiede anche conoscenze scientifiche, come i protagonisti della saga di Darthmore della Zimmer-Bradley.
David, come detto, è un fisico e sta preparando una tesi sulle bobine di Tesla: a tale scopo ha ottenuto, grazie al suo relatore, l'uso di una stazione abbandonata della metropolitana, dove può condurre in tranquillità i suoi esperimenti sull'elettromagnetismo. Cosa sono, però, le bobine di Tesla?
Il grande Nikola Tesla, uno dei più brillanti inventori a cavallo tra il XIX e il XX secolo, dai molteplici interessi, associato da molti disinformatori scientifici a una gran varietà di progetti segretissimi e incredibili, ideò questi particolari e giganteschi trasformatori risonanti, in grado di generare dei veri e propri fulmini, proprio come quelli che scaturiscono dalle nuvole cariche di pioggia.
Si legge, poi, sulla wiki che...
Tesla usò queste bobine per condurre innovativi esperimenti sulla luce elettrica, fluorescenza, raggi X, fenomeni di corrente alternata ad alta frequenza, elettroterapia, trasmissione di segnali elettrici e di energia elettrica senza fili.Una delle prime descrizioni di una bobina di Tesla si trova in Induction Coils: How to make, use, and repair them:
Le bobine utilizzate da Nikola Tesla sono così numerose e varie che diventa un compito difficile descrivere un modo per costruirle che incontrerà i bisogni di coloro che domandano riguardo alle bobine di Tesla. L'American Electrician ne fornisce una descrizione dove un vaso di vetro, di 6 pollici x 8 pollici, è avvolto da 60-80 giri di un filo n. 18 B & S del filo, e il tutto è immerso in un recipiente contenente olio di lino o olio minerale.(1)
Per la figura 11 le specifiche sono le seguentiPiù avanti il libro descrive il così detto effetto Tesla:
La bobina secondaria, 300 giri di un filo magnetico coperto di seta, avvolto su un tubo o un'asta di gomma, e le estremità incassate in un tubo di vetro o di gomma. Questa è inserita nella primaria, che consiste di due bobine, ognuna di 20 giri di un filo di gomma n. 16 B & S, avvolti separatamente su un lungo tubo di gomma di meno di mezzo pollice di spessore. L'ultimo tubo deve essere sufficientemente grande da essere libero quando la bobina secondaria è inserita in esoa, e deve sporgere di almeno 2 pollici oltre le estremità della secondaria. Una divisione in gomma deve essere posta tra queste bobine primarie. Le quattro estremità delle ultime bobine sono collegate a due condensatori C C e a due palle scarica-cariche D D, i fili secondari saranno l'apparato espositivo.(2)
Gli effetti di risonanza ottenuti durante il funzionamento di una bobina di Tesla sono molto interessanti, e il loro studio ha condotto alla soluzione dei problemi di comunicazione tra due punti distanti senza l'uso di altri mezzi conduttivi se non l'atmosfera.(3)Come potete leggere, dunque, sono questi gli studi di Tesla che lo portarono in attrito con Marconi, anche se
Ma il principale utilizzo per cui le correnti di Tesla sono state presentate è l'illuminazione artificiale.(4)
mercoledì 22 settembre 2010
Gli appunti di uno science teller
Questa è una delle pagine di appunti che ho scritto mentre mi leggevo il materiale rilasciato dal CMS e che ha prodotto come risultato Gli effetti collaterali del CMS. Le altre foto, tutte su tumblr, potete trovarle qui, qui, qui e qui.
Ed eccovi il sunto dell'articolo, che ho anche pubblicato su (Cattiva) Scienza in TV:
Ed eccovi il sunto dell'articolo, che ho anche pubblicato su (Cattiva) Scienza in TV:
Mentre all'estero si parla di possibilità di nuova fisica aperta dai primi risultati della collaborazione CMS, in Italia si indulge sui termini Big Bang e plasma primordiale.
In effetti si dovrebbe parlare di "molto rumore per (quasi) nulla", visto che i risultati di CMS divulgati ieri da Tonelli e Roland sono preliminari e basati sulle prime elaborazioni provenienti dalle osservazioni fatte a metà luglio.
Ciò che la collaborazione ha visto in queste prime elaborazioni sono dei risultati interessanti mai osservati nelle collisioni protone-protone, quelle studiate da CMS, e che mostrano leggeri segnali alle alte energie (7 TeV).
Saranno necessarie nuove elaborazioni e studi più approfonditi per capire se siamo di fronte a nuova fisica o a un effetto non considerato a queste energie delle interazioni a noi note.
Fumettisti contro l'AIDS
Il fumetto è un'industria, una sotto cultura, un campo. Il fumetto educativo non è nulla di tutto questo. E' flessibile, è arte popolare che è costantemente reinventata da diverse persone che lavorano in isolamento le une dalle altre. Come cartoonist educativo, sono stato al corrente per anni di questa mancanza di comunicazione. Randy Scott della Michigan, il più importante bibliotecario di fumetti, mi ha inviato una lista di fumetti sull'AIDS che sono inclusi nell'Educational Materials Database del National AIDS Information Clearinghouse. Ero stupito. A giugno del 1990 la loro lista includeva 46 titoli da quasi tre dozzine di fonti. Dopo anni di ricerche, avevo scovato solo 15 di questi titoli.Questo è l'abstract di AIDS Educational Comics, articolo scientifico del cartoonist Leonard Rifas che ho tradotto per l'articolo-news Fumetti contro l'AIDS: una campagna AIDOS rivolta a tutti i cartoonist, iniziativa lodevole, agli sgoccioli, e da segnalare prontamente.
Per l'occasione ho estratto la copertina di Bloodstream Follies, fumetto del 1989 di Douglas Simonson e Pat Sasaki, uno dei fumetti sull'AIDS e l'omosessualità esaminati nell'articolo di Rifas.
mercoledì 15 settembre 2010
Incredibile!
Ero alla Feltrinelli del Duomo. Per perdere tempo in attesa di andare alla presentazione della mostra Di pane e di stelle stavo ascoltando qualche cosa degli Avenged Sevenfold, quando mi cade l'occhio sul vicino banchetto del punk e sulla copertina che vedete in apertura di post. Il cd sichiama Hurley, come il noto protagonista di Lost, quello che alla fine della serie finisce meglio di tutti, e il gruppo che gli dedica l'intero suo lavoro sono i Weezer.
Ovviamente per purgarci tutti dall'incredibile notizia, ci sentiamo la titletrack Nightmare dall'ultimo cd degli Avenged:
Ovviamente per purgarci tutti dall'incredibile notizia, ci sentiamo la titletrack Nightmare dall'ultimo cd degli Avenged:
martedì 14 settembre 2010
Grazie MovableType
Un grazie particolare a MovableType, il sistema di bloggin utilizzato da Blogosfere, per avermi fatto perdere il lavoro della mattinata: grazie al fatto che non c'è il salvataggio automatico in bozza, come il Blogspot, con Firefox che questa mattina si è incredibilmente piantato (sarà colpa delle mille milia schede aperte?) ho dovuto ripiegare su Giovanni Bignami.
Pazienza...
Pazienza...
lunedì 13 settembre 2010
Siegel, Shuster e un altro saluto!
Giusto all'inizio di settembre Luca Boschi propone una bella storia su una casa in quel di Cleveland, in Ohio, legata al duo Siegel e Shuster, i creatori di Superman.
Nell'ultimo periodo della sua carriera, dopo che i problemi legali di Siegel con la DC Comics lo avevano provato anche psicologicamente, accettò l'offerta di Mario Gentilini di scrivere storie per il Topolino italiano. Siegel, che aveva scritto un paio di storie sulle Giovani Marmotte per la Western, l'editore disneyano d'oltreoceano, accettò, e non fu un caso se buona parte delle sue storie furono di impianto ecologico e videro proprio le GM come protagoniste.
Su Siegel non mi dilungo più di tanto, però, rimandandovi a quanto avevo scritto a suo tempo per Lo Spazio Bianco. Il saluto, invece, va a Luca Boschi stesso, che ha segnalato il post in cui riprendevo un video e un suo articolo su Astarte di Pazienza: per non so quale motivo, non riesco a commentare sul suo blog e quindi ho pensato di scrivere un post per l'occasione, nella speranza che gli capiti di leggerlo!
Nell'ultimo periodo della sua carriera, dopo che i problemi legali di Siegel con la DC Comics lo avevano provato anche psicologicamente, accettò l'offerta di Mario Gentilini di scrivere storie per il Topolino italiano. Siegel, che aveva scritto un paio di storie sulle Giovani Marmotte per la Western, l'editore disneyano d'oltreoceano, accettò, e non fu un caso se buona parte delle sue storie furono di impianto ecologico e videro proprio le GM come protagoniste.
Su Siegel non mi dilungo più di tanto, però, rimandandovi a quanto avevo scritto a suo tempo per Lo Spazio Bianco. Il saluto, invece, va a Luca Boschi stesso, che ha segnalato il post in cui riprendevo un video e un suo articolo su Astarte di Pazienza: per non so quale motivo, non riesco a commentare sul suo blog e quindi ho pensato di scrivere un post per l'occasione, nella speranza che gli capiti di leggerlo!
sabato 11 settembre 2010
Ah Pook
L'ho scoperto grazie a Matteo Stefanelli: William Burroughs, quello di Pasto nudo per i non iniziati, ha scritto un romanzo a fumetti per i disegni di Malcom McNeill. In tutti questi anni, dopo che i due autori avevano a più riprese provato a far uscire l'opera, senza trovare un editore disposto a rischiare, il romanzo, Ah Pook Is Here, verrà finalmente dato alle stampe dalla Fantagraphics l'anno prossimo.
E in Italia? Vedo solo due editori che potrebbero pubblicarlo: Magic Press e Planeta De Agostini.
Intanto, in attesa del suo arrivo, una serie di immagini preparatorie: e una considerazione finale prima di passare a un video basato proprio sullo script burroughsiano: come critico fumettista, valutando autori come Moore o Morrison direi che ho sempre commesso un errore/dimenticanza, ovvero non considerare l'influenza dell'autore beatz statunitense, che in effetti è grande e decisamente pesante e evidente.
E ora la particolarissima animazione:
E in Italia? Vedo solo due editori che potrebbero pubblicarlo: Magic Press e Planeta De Agostini.
Intanto, in attesa del suo arrivo, una serie di immagini preparatorie: e una considerazione finale prima di passare a un video basato proprio sullo script burroughsiano: come critico fumettista, valutando autori come Moore o Morrison direi che ho sempre commesso un errore/dimenticanza, ovvero non considerare l'influenza dell'autore beatz statunitense, che in effetti è grande e decisamente pesante e evidente.
E ora la particolarissima animazione:
venerdì 10 settembre 2010
Installazioni_ LaTeX
Sono arrivati MikTeX e Crimson Editor. Sto rimettendo tutto a posto, piano piano, e questa è la mia soluzione preferita per il LaTeX su Windows.
Vi suggerisco di provarlo: è ottimo per documenti scientifici, e non solo!
Vi suggerisco di provarlo: è ottimo per documenti scientifici, e non solo!
giovedì 9 settembre 2010
E un saluto speciale
Non potevo inserirla nei saluti di ieri, e così ecco un saluto a parte, quello a Frieda, che si è dimessa soltanto da amministratore di Wikipedia (che quindi qualcosa ha inevitabilmente perso), mentre per il resto è ancora in sella!
Anzi, a leggerla bene, è superimpegnata!
Comunque, al di là di questo, in effetti, come scrive Erica, un'epoca si è chiusa, anche se forse, a ben vedere, quell'epoca si era chiusa ormai da tempo. Forse c'è qualche vecchio wikipediano (mi sto autotirando le orecchie!) che dovrebbe tornare a girare per quei lidi...
Anzi, a leggerla bene, è superimpegnata!
Comunque, al di là di questo, in effetti, come scrive Erica, un'epoca si è chiusa, anche se forse, a ben vedere, quell'epoca si era chiusa ormai da tempo. Forse c'è qualche vecchio wikipediano (mi sto autotirando le orecchie!) che dovrebbe tornare a girare per quei lidi...
E l'ANSA parlò di noi
Questa immagine è stata pubblicata su Gravità Zero: l'Ansa si è accorta della nostra iniziativa, (Cattiva) Scienza in TV.
Per ora attendo prima di segnalare la notizia sul blog scientifico, e il motivo è semplice: aspetto che Blogosfere, dalla sua home ne parli, sperando che si accorga che ci sono tre suoi blogger tra i soci fondatori. Se va come dico io, e fossimo negli Stati Uniti, molto probabilmente tre persone avrebbero un contratto migliore oppure passerebbero alla concorrenza.
Purtroppo non siamo negli Stati Uniti e quindi una parte di me spera che l'altra si sbagli fortemente...
Buona notte
Per ora attendo prima di segnalare la notizia sul blog scientifico, e il motivo è semplice: aspetto che Blogosfere, dalla sua home ne parli, sperando che si accorga che ci sono tre suoi blogger tra i soci fondatori. Se va come dico io, e fossimo negli Stati Uniti, molto probabilmente tre persone avrebbero un contratto migliore oppure passerebbero alla concorrenza.
Purtroppo non siamo negli Stati Uniti e quindi una parte di me spera che l'altra si sbagli fortemente...
Buona notte
mercoledì 8 settembre 2010
Quattro saluti (più o meno)
Innanzitutto un paio di saluti a Joe Guitar, alias Giuseppe Deliso, e a Carla, che sono più o meno di recente passati a lasciare commenti e saluti. E poi, visto che ho recuperato finalmente la lettura di alcuni commenti lasciati per strada, un altro saluti a Gifh, il padrone di casa de Il chimico impertinente, che sta provando a realizzare un censimento dei blog scientifici italiani. Nell'elenco è finito, oltre a SciBack, anche questo piccolo blog, dove la matematica, soprattutto, ma ogni tanto anche la fisica, non sono state sfrattate nonostante l'impegno blogosferico.
Mi ha fatto, soprattutto, molto piacere il commento di risposta di Gifh a quello che gli ho lasciato, e che ho deciso di condividere con i lettori di DropSea:
Colgo, quindi, l'occasione per proporvi Moon dei Microdisney, duo irlandese classificato come alternative rock, ma che fanno comunque della musica gradevole e interessante. L'ho conosciuto grazie a Popinga, che mi aveva inviato ormai all'inizio dell'anno, come appendice ai suoi contributi al 3.o Carnevale della Fisica, The Liberal Love, che però non sono riuscito a trovare su youtube, e così ecco che ho dovuto scegliere qualcosa di diverso, e mi son detto, perché non qualcosa di legato con la luna, il satellite che illumina le nostre notti?
Buon ascolto!
Mi ha fatto, soprattutto, molto piacere il commento di risposta di Gifh a quello che gli ho lasciato, e che ho deciso di condividere con i lettori di DropSea:
Grazie a te per il tuo commento, cercherò di seguire i tuoi consigli.Ovviamente, nonostante i complimenti e l'impegno, anche su Stipaturi (pur se saltuario, quest'ultimo), non mancherà la musica, quella che mi piace e, perché no, quella che gli amici e i lettori saltuari avranno voglia di suggerire.
Comunque credo che il tuo blog è sicuramente più "in topic" di altri, purtroppo discriminare per me rappresenta un corposo problema, anche etico...
Colgo, quindi, l'occasione per proporvi Moon dei Microdisney, duo irlandese classificato come alternative rock, ma che fanno comunque della musica gradevole e interessante. L'ho conosciuto grazie a Popinga, che mi aveva inviato ormai all'inizio dell'anno, come appendice ai suoi contributi al 3.o Carnevale della Fisica, The Liberal Love, che però non sono riuscito a trovare su youtube, e così ecco che ho dovuto scegliere qualcosa di diverso, e mi son detto, perché non qualcosa di legato con la luna, il satellite che illumina le nostre notti?
Buon ascolto!
martedì 7 settembre 2010
Orbital Sunrise
The Expedition 24 crew on the International Space Station photographed this image of polar mesospheric clouds illuminated by an orbital sunrise. Polar mesospheric, or noctilucent ("night shining"), clouds usually are seen at twilight, following the setting of the sun below the horizon and darkening of Earth's surface. Occasionally the station's orbital track becomes nearly parallel to Earth's day/night terminator for a time, allowing the clouds to be visible to the crew at times other than the usual twilight because of the station's altitude. This photograph shows polar mesospheric clouds illuminated by the rising, rather than setting, sun at center right. Low clouds on the horizon appear yellow and orange, while higher clouds and aerosols are illuminated a brilliant white. Polar mesospheric clouds appear as light blue ribbons extending across the top of the image. The station was located over the Greek island of Kos in the Aegean Sea (near the southwestern coastline of Turkey) when the image was taken at approximately midnight local time. The orbital complex was tracking northeastward, nearly parallel to the terminator, making it possible to observe an apparent "sunrise" located almost due north. A similar unusual alignment of the ISS orbit track, terminator position and seasonal position of Earth's orbit around the sun allowed for this striking imagery of over the Southern Hemisphere.Image Credit: NASA
lunedì 6 settembre 2010
Mindtraveller
I recently found the Falconer, a Swedish power metal band. The song that I present today is Mindtraveller, from their first cd, Falconer (2001). I also link a live version.
Enjoy!
Enjoy!
domenica 5 settembre 2010
#Ubuntu 10.4.1
Ho installato il nuovo Ubuntu sul nuovo portatile: al momento direi eccezionale e tutto funziona alla perfezione. Fatti anche gli aggiornamenti con una certa rapidità e installati i primi programmi di utilità. Nei prossimi giorni aggiungerò, sia a Windows sia a Ubuntu i programmi che più mi saranno utili e spero presto di tornare completamente operativo e con una marcia in più (almeno finché dura!).
A presto e buona domenica a tutti!
A presto e buona domenica a tutti!
sabato 4 settembre 2010
Esami di settembre
In attesa di andare al Fermento ad ascoltare i Cherry Pie, questa sera, e mangiare anche una pizza, of course, le giornate di giovedì e venerdì sono state dedicate agli esami di riparazione di settembre.
Chiamato dalla scuola con cui ho chiuso lo scorso anno scolastico, giovedì ho praticamente fatto il cane da guardia, pur se qualche domanda, i miei studenti, almeno per quella giornata, l'hanno fatta (era inevitabile).
Venerdì, poi, gli scrutini, dove sono dovuto andare di corsa visto non che ero in ritardo, ma che mi avevano dato un orario errato! Già succede anche questo, ma d'altra parte con tutti gli insegnanti e le classi da gestire, prima o poi a qualcuno doveva capitare di avere le informazioni sbagliate... Pazienza!
Fortuna volle che il tram passò quasi immediatamente, così il ritardo è stato decisamente contenuto.
Al di là delle promozioni o delle bocciature (molti promossi, qualcuno bocciato, visto che non aveva studiato), interessanti alcuni discorsi nell'aula insegnanti, dove ho sostato in attesa dell'ultimo scrutinio:
Preoccupazione riguardo la nuova situazione scolastica (ad esempio ci sono 13 - o forse 18... non ricordo, ora il numero preciso - titolari in esubero!), con alcuni che già parlano di pensione, mentre altri mi chiedono:
A tal proposito è bellissima la scena della consegna delle comunicazioni ufficiali delle cattedre agli insegnanti: l'addetta della segreteria, infatti, ogni tanto alzava la testa dalle sue carte e guardava in giro, quasi a cercare di capire a chi assegnare una cattedra piuttosto che un'altra. In effetti stava semplicemente cercando l'insegnante il cui nominativo era segnato su quella comunicazione.
E ora, in attesa dei Cherry Pie questa sera, dell'inizio del mio stage presso l'Osservatorio di Brera o di una nuova supplenza, dedichiamoci alla musica e al rock con interpretazione live dell'animale con La macchina, un rock-blues bello e divertente che ha scritto proprio il nostro:
Chiamato dalla scuola con cui ho chiuso lo scorso anno scolastico, giovedì ho praticamente fatto il cane da guardia, pur se qualche domanda, i miei studenti, almeno per quella giornata, l'hanno fatta (era inevitabile).
Venerdì, poi, gli scrutini, dove sono dovuto andare di corsa visto non che ero in ritardo, ma che mi avevano dato un orario errato! Già succede anche questo, ma d'altra parte con tutti gli insegnanti e le classi da gestire, prima o poi a qualcuno doveva capitare di avere le informazioni sbagliate... Pazienza!
Fortuna volle che il tram passò quasi immediatamente, così il ritardo è stato decisamente contenuto.
Al di là delle promozioni o delle bocciature (molti promossi, qualcuno bocciato, visto che non aveva studiato), interessanti alcuni discorsi nell'aula insegnanti, dove ho sostato in attesa dell'ultimo scrutinio:
Preoccupazione riguardo la nuova situazione scolastica (ad esempio ci sono 13 - o forse 18... non ricordo, ora il numero preciso - titolari in esubero!), con alcuni che già parlano di pensione, mentre altri mi chiedono:
Quest'anno dove sei?E io che rispondo:
Non lo so!In fondo come insegnante di terza fascia non posso saperlo prima dell'inizio della scuola.
A tal proposito è bellissima la scena della consegna delle comunicazioni ufficiali delle cattedre agli insegnanti: l'addetta della segreteria, infatti, ogni tanto alzava la testa dalle sue carte e guardava in giro, quasi a cercare di capire a chi assegnare una cattedra piuttosto che un'altra. In effetti stava semplicemente cercando l'insegnante il cui nominativo era segnato su quella comunicazione.
E ora, in attesa dei Cherry Pie questa sera, dell'inizio del mio stage presso l'Osservatorio di Brera o di una nuova supplenza, dedichiamoci alla musica e al rock con interpretazione live dell'animale con La macchina, un rock-blues bello e divertente che ha scritto proprio il nostro:
venerdì 3 settembre 2010
Svegliatevi italiani
Alessandro Mannarino è un bravo cantante, una sorta di Brunori Sas, per chi Brunori lo conosce. E questa è la versione di Svegliatevi italiani, pezzo contenuto in Bar della rabbia, il primo cd del bluesman italiano, proposta a Parla con me, la trasmissione di successo di Serena Dandini.
In effetti, a voler essere proprio pignoli, questo Svegliatevi italiani è un blues di quelli tosti (il video che vi propongo, invece, è una versione più veloce, quasi dance), anche se non mancano gli elementi della musica tradizionale italiana, quella folk.
Ovviamente non mi dilungo più di tanto e vi propongo direttamente il video, da cui, volendo, potete cercare le versioni album dell'artista e gli altri pezzi dell'album:
In effetti, a voler essere proprio pignoli, questo Svegliatevi italiani è un blues di quelli tosti (il video che vi propongo, invece, è una versione più veloce, quasi dance), anche se non mancano gli elementi della musica tradizionale italiana, quella folk.
Ovviamente non mi dilungo più di tanto e vi propongo direttamente il video, da cui, volendo, potete cercare le versioni album dell'artista e gli altri pezzi dell'album:
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