Il primo matematico a cui il premio è stato conferito è stato Jean-Pierre Serre nel 2003 per i contributi fondamentali a topologia, geometria algebrica e teoria dei numeri.
Negli anni successivi il premio venne assegnato a un matematico, a volte due alla volta, come per esempio nel 2015 quando venne assegnato a John Nash e Louis Nirenberg (ma non per la teoria dei giochi!). Fino a che, nel 2019, non venne assegnato a Karen Uhlenbeck, matematica statunitense, prima e fino a ora unica donna a ottenere questo ormai prestigioso premio,
Per i suoi risultati pionieristici nel campo delle equazioni differenziali alle derivate parziali, nella teoria di gauge e dei sistemi integrabili, e per l'impatto fondamentale del suo lavoro sull'analisi, sulla geometria e sulla fisica matematica.Un risultato di un certo penso se consideriamo che da piccola la figlia di Arnold Keskulla, ingegnere, e Carolyn Windeler Keskulla era fortemente interessata ai libri e alla lettura.
Quando ero bambina leggevo molto, e leggevo ogni cosa. Andavo in biblioteca e poi restavo in piedi tutta la notte per leggere. Ero solita leggere sotto i banchi di scuola. (...) Vivevamo in campagnia e non c'era molto altro da fare. Ero particolarmente interessata nel leggere di scienza. Avevo circa 12 anni quando mio padre mi portò a casa un libro di Fred Hoyle sull'astrofisica. Lo trovai molto interessante. Ricordo un piccolo libro brossurato dal titolo One, Two, Three, (and, in?) Infinity di George Gamow, e ricordo l'eccitazione nel comprendere quell'argomento molto sofisticato per cui c'erano due tipi differenti di infinito.Karen, all'epoca ancora Keskulla, si iscrisse all'università del Michigan intenzionata a studiare fisica, ma un po' per la scarsa efficacia delle esercitazioni in fisica, un po' per aver scoperto dell'esistenza di corsi di matematica molto interessanti, alla fine decise di passare in matematica, ottenendo in questa disciplina il bachelorato (laurea di primo livello) nel 1964.
Nel 1965, dopo essersi spostata a New York presso il Courant Institute per proseguire gli studi in matematica, si sposò con il biofisico Olke Uhlenbeck, figlio del fisico teorico George Uhlenbeck. E fu proprio per seguire il marito che si spostò ad Harvard per poi spostarsi alla Brandeis University dove ottenne un master (laurea di secondo livello) nel 1966. Sempre alla Brandeis ottenne il dottorato nel 1968 sotto la supervisione di Richard Palais, che lavorava nel campo della geometria differenziale.
Per i primi anni dopo il dottorato, dopo aver lavorato presso il MIT, cambiò un altro paio di volte posto di lavoro: le difficoltà nella ricerca di una posizione stabile erano complicate dalla legge che impediva di assumere nella stessa università due coniugi. Alla fine nel 1971 ottenne il posto presso l'Università dell'Illinois a Urbana–Champaign.
Nel 1976, mentre si stava separando da Olke Uhlenbeck, cambiò nuovamente per trasferirsi a Chicago, sempre presso l'Università dell'Illinois, dove, tra gli altri conobbe (e divenne amica) Shing-Tung Yau. Qualche anno più tardi, nel 1983, cambiò istituzione accademica, pur rimandendo a Chicago, e quindi nel 1988 si trasferì a Austin, presso l'Università del Texas: nel frattempo si era rispostata con il matematico Robert Williams.
Nel corso della sua carriera ha lavorato in diversi campi, come la geometria analitica, studiando le equazioni differenziali usando la geometria differeinziale, la teoria di gauge, la geometria dello spaziotempo (e questo nonostante ritenesse la relatività generale troppo dura), la topologia con in particolare le applicazioni alla meccanica quantistica e i sistemi integrabili.
In particolare nel campo della teoria di gauge lavorò sulle equazioni di Yang-Mills-Higgs, ottenendo alcuni risultati che furono fondamentali nel lavoro di Simon Donaldson sugli istantoni che gli permisero di ottenere la medaglia Fields nel 1986. E no, gli istantoni non sono particelle, ma soluzioni alle equazioni del moto della teoria dei campi classica che, in un certo senso, si comportano come se fossero particelle (ovviamente questa è una versione semplificata della faccenda).
La Uhlenbeck si è anche impegnata in attività non esclusivamente di ricerca. Nel 1991 ha infatti cofondato insieme con Herbert Clemens e Dan Freed il Park City Mathematics Institute con l'obiettivo di
fornire un'opportunità di sviluppo educativo e professionale coinvolgente per diverse comunità parallele provenienti dall'ambito più ampio della professione matematica.Ha inoltre cofondato il Women and Mathematics Program presso l'Institute for Advanced Study
con l'obiettivo di reclutare e trattenere sempre più donne in matematica.Per il fisico teorico britannico Jim Al-Khalili, la Uhlenbeck ha rivestito un ruolo chiave nella promozione di una carriera matematica presso i giovani e in particolare presso le donne.
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