martedì 4 giugno 2024

Topolino #3575: L'amicizia

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Con un colpo di pigrizia che non avevo da tempo, ho saltato gli ultimi due giorni di uscite del blog, per cui provo a recuperare con questa recensione "mattutina" del Topolino #3575, ancora in edicola in molte parti d'Italia (in altre c'è già quello successivo).
Ad aprire le danze di questa (spero breve) recensione è il terzo e ultimo episodio de La corona di Tirnan, nuova avventura dei ragazzi di Area 15 realizzata da Giovanni De Feo e Alessandro Pastrovicchio. Come abbiamo visto nel numero precedente, la storia racconta di una partita a un gioco di ruolo. I due autori si sono divertiti a raccontare questo mondo particolare e hanno soprattutto provato a immergere il lettore attraverso l'espediente della storia a bivi, però hanno tenuto appositamente per l'ultimo episodio i momenti in qualche modo più drammatici. Come infatti succederebbe nella vita reale, quel pizzico di caso dovuto ai dadi può portare a situazioni che minano la forza e l'unità del gruppo di giocatori. Però a risolvere la crisi e riunire insieme il gruppo c'è l'amicizia, il motore che permette loro di affrontare non solo le sfide all'interno del gioco, ma anche quelle fuori dal gioco, in un ribaltamento della situazione in cui mentre all'inzio è il gioco a entrare nella vita, diventa poi una specie di guida per affrontare la vita al meglio. Ovviamente insieme!
L'oro trasmigrante, disegnata da Giampaolo Soldati, è forse la storia di Bruno Enna di quest'anno che mi ha convinto di più, anche se per bellezza la parodia di Holmes resta la migliore. La storia racconta dell'ennesima spedizione di Paperone con parenti dietro alla ricerca dell'oro. Due gli ospiti d'eccezione: Pico de Paperis e Archimede Pitagorico, che si uniscono per proseguire gli studi sulla biodiversità che avevano intrapreso. A tal proposito è divertente, ma che da anche l'idea di quanto sia anacronistico Paperone, la battuta di quest'ultimo, Un contratto? Nel senso che lo pagano?, quando scopre che il Centro Ricerche del Calisota ha stipulato, appunto, un contratto con Archimede. L'obiettivo è, appunto, studiare la biodiversità, che viene raccontata in un articolo della settimana precedente (si potrebbe qui discutere del modo in cui viene assemblato il sommario, ma soprassiedo).
Enna è molto bravo a inserire gli inserti di spiegazione integrandoli all'interno della vicenda, e alla fine strappa una risata sincera al vecchio lettore, suggerendo che forse Paperone ha imparato il valore della biodiversità. Per spiegarvi perché questa battuta fa ridere dovrei spiegarvi il senso del trasmigrante di ciminiana memoria nel titolo, ma dovrei anche fornirvi uno spoiler. Vi basti pensare che, per il vecchio lettore, le azioni di Paperone nel finale, solo raccontate nel dialogo con i nipoti, sono in maniera lampante mosse dal desiderio di godere della vista dell'oro.
Chiudo con la storia d'apertura, La squadra!, della serie Cavezza gestita da Giuseppe Zironi. Autore che apprezzo molto come disegnatore, spesso però succede che come sceneggiatore trovo un po' privo di mordente, un po' come questo nuovo episodio in cui Orazio va alla ricerca della sua squadra di riparatori eccezionali. Tra passaggi sbrigativi e altri un po' forzati si ha la sensazione che forse una maggiore cura, soprattutto un maggior numero di pagine, avrebbe giovato decisamente alla storia. Forse una sua suddivisione in più parti, escludendo l'idea di chiudere la squadra in un unico episodio, sarebbe stata la scelta migliore.

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