domenica 7 luglio 2024

Topolino #3580: I misteri del mare

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Si conclude con La resa dei conti la saga in cinque episodi L'isola che non c'è di Giorgio Salati e Giampaolo Soldati. Quest'ultimo episodio risulta molto ben gestito sia come ritmo sia nella risoluzione degli ultimi elementi del mistero lasciati in sospeso. La sensazione, però, nel suo complesso è che l'uso dell'elettrodinamica quantistica per spiegare i misteriosi poteri che circondano l'isola sia stata un'aggiunta un po' forzata, un po' come dire: come posso spiegare in maniera palusibile tutto quello che ho in testa su questa isola misteriosa? Ecco! Usiamo quell'altra cosa altrettanto misteriosa che è l'elettrodinamica quantistica! (A proposito, chissà cosa è?! - una breve ma spero abbastanza chiara introduzione la trovate nella recensione del numero precedente).
Nel complesso la storia non mi è comunque dispiaciuta, nonostante i difetti rilevati in precedenza (gli episodi tre e quattro troppo densi di informazioni e uno scarso approfondimento dei personaggi: la fluidità della storia ne avrebbe giovato con un paio di episodi in più - parere questo che mi sembra vada un po' in controtendenza con la maggior parte di quelli che ho visto in giro), ma soprattutto ho apprezzato il Topolino di Salati, che è esattamente il Topolino che vorrei leggere più spesso, un personaggio dalla mente aperta e molto flessibile anche nel suo atteggiamento nei confronti dell'autorità (ogni riferimento al Topolino di Gervasio, completamente diverso da questo, non è per nulla casuale).
Dall'ultima storia del numero passiamo a quella d'apertura, Incarico finale, che sembra chiudere i conti con Gli allegri mestieri di Paperino di Tito Faraci ed Enrico Faccini (e che magari meriterà una raccolta in futuro, spero proprio in un Classico Disney). In questa divertente gag story vediamo Paperino in qualche modo vittima della tecnologia moderna, un po' come nel classico dell'animazione Modern Inventions. D'altra parte l'ambientazione è anche la stessa: una fiera della tecnologia!
Chiudo con Gli affari in condivisione di Giulio D'Antona e Giulia La Torre, sempre più a suo agio con i personaggi e con la costruzione moderna della pagina. La storia, che vede Paperone e Rockerduck costretti a condividere la scrivania in un coworking. Il finale non è così stupefacente, né per i lettori storici (che magari avranno pensato a Compagni di sventura di Alessandro Sisti e Stefano Intini), né, in fondo, per i lettori più giovani. Curioso, poi, come D'Antona abbia citato in una piccola serie di vignette il buon Faccini e la sua L'autocontrollo massacrante, recentemente ristampata su Classici Disney #541.
Il numero, in effetti, sarebbe completato da La determinazione di ferro di Madame Paperie, ma di questa spero ne potremo discutere domani!

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