lunedì 22 luglio 2024

Topolino #3582: Una mitologica estate in giallo

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E' quello che si pensa, e che forse si avrà, guardando la copertina che pubblicizza Topolino in giallo, serie vacanziera di Marco Bosco la cui prima tappa, La tappa di Philbury, vede ai disegni Roberto Vian.
La storia è un interessante intreccio tra un mistero che si perde agli inizi del XX secolo, un gruppo di moderni urbexer, urban explorer, e un museo di porcellane. Bosco, inoltre, stupisce il lettore tirando fuori il colpevole del giallo, il cui movente era abbastanza semplice da intuire, in modo incredibilmente realistico per questo genere di storie.
L'ultima pagina, poi, crea attesa per la prossima tappa delle vacanze on the road di Topolino e Minni, che però non sarà la prossima settimana.
Ad aprire il numero, invece, un'altra storia dal gusto estivo, Il doppio segreto del faro, della serie I misteri di Paperopoli. Questa volta Bruno Sarda, affiancato da Federico Franzò, da voce al faro di Paperopoli, integrando il personaggio del corsaro Greenbottle che abbiamo conosciuto nelle prime avventure per mare di Malcolm de Paperoni. La storia, di veloce lettura, si rivela alla fine una doppia caccia al tesoro.
Miti paperi
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Su questo numero, infine, torna La grande mitologia papera di Luca Barbieri con Paperin Prometeo e il segreto del fuoco, disegnata da Giampaolo Soldati, e prima parte di un mito doppio che prosegue con Il vaso di Paperetta Pandora, disegnata da Emmanuele Baccinelli, e pubblicata su Paper Mitologia #3, insieme con la storia già citata.
Le due avventure sono infatti ispirate a due miti collegati, quello di Prometeo e del fuoco degli dei portato in dono agli uomini, e quello del vaso dei vizi aperto in maniera improvvida da Pandora, la donna meccanica costruita da Efesto e sposata da Epimeteo, fratello di Prometeo, nella speranza, forse, che la pena assegnata al fratello maggiore per via del dono del fuoco venisse mitigata.
I miti originali vengono in qualche modo rispettati, a parte alcuni cambiamenti, che però hanno effetti differenti.
Nel caso di Paperin Prometeo, con l'idea di mantenere il carattere di Paperino, si perde il senso del protagonista, un ribelle contro l'ordine costituito dagli dei, e del mito stesso, quello del fuoco non solo come fonte di calore ma come scintilla del sapere (cosa solo parzialmente recuperata grazie a un personaggio anonimo interpretato da Pico de Paperis), che per fortuna viene recuperato nella sua interezza grazie alle due pagine di approfondimento presenti su Topolino #3582.
Pandora, invece, perde la sua origine da automa, ma la cosa non inficia l'essenza del mito, e anzi Barbieri fonde la versione largamente nota del mito, con Pandora che apre il vaso, con quella in cui è Epimeteo a romperlo.
Interessante, poi, l'uso della musa all'inizio della storia, che ricorda molto il ruolo dell'omonima musa ne Il canto di Calliope di Natalie Haynes.
Infine il ruolo degli dei, che appaiono più saggi di quel che sono nel mito: di fatto Prometeo viene torturato da Zeus, che poi fa in modo che Pandora apra il vaso per dare al genere umano, che senza Prometeo avrebbe cancellato dalla faccia del pianeta, i mali contenuti nel vaso stesso. Insomma: non esattamente un comportamento edificante, come invece quello mostrato nelle due storie disneyane.
Delle ristampe su Paper Mitologia #3, interessante Le bambole di Efesto di Nino Russo e Anna Marabelli, che si ricollega ai due miti di Prometeo e Pandora, anche se non in maniera diretta. Nel caso di questa storica storia, uscita originarimente sul Topolino #2053, Efesto costruisce tre automi-assistenti in luogo dei due tradizionalmente realizzati nella mitologia classica. Per fortuna c'è anche in questo caao un bell'articolo di approfondimento di Alessandro Sisti che aiuta il lettore a districarsi con la materia mitica.

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