venerdì 1 novembre 2024

Matematica, lezione 35: Giochi combinatori

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Il 35.mo volume della collana Matematica presenta un paio di sorprese in negativo. La prima la si scopre subito: la collana è stata estesa fino al 50.mo volume. La seconda non è che continuo a essere ignorato come papabile autore della collana stessa (e d'altra parte il libro che mi sarebbe interessato scrivere è già uscito), ma sulla qualità del volume, cosa che, visti gli autori, i Rudi Mathematici, decisamente non ti aspetti.
Il tema che il trio di divulgatori è chiamato a sviluppare, quello dei giochi combinatori, non è sicuramente semplice, ma, a parer mio, viene affrontato in una maniera eccessivamente formale e con un errore di fondo cui si ovvia con una specie di appendice. I giochi che vengono proposti dagli autori, infatti, non vengono descritti nel momento in cui sono presentati e sono, invece, raccolti in questa appendice, insieme con altri giochi non citati o non approfonditi. Onestamente, pur se questa scelta dell'appendice è apprezzabile, avrei comunque speso delle righe per presentare i giochi stessi, mentre ho trovato eccessivamente pesante l'uso continuo del formalismo della teoria dei giochi combinatoria, chiedendomi per tutto il tempo della lettura se non ci fosse un modo per rendere l'argomento più accessibile, senza rinunciare a mostrare, anche solo in poche pagine, il formalismo della teoria. Tra l'altro in questo modo il libro non riesce a far passare la complessità degli scacchi, che pure viene di passaggio citata, ma lascia al lettore la sensazione che giochi più semplici siano incredibilmente complessi. La cosa non è così lontana dal vero, ma la sensazione è che tutta questa complessità sia dovuta più alle (piuttosto pesanti) notazioni utilizzate che non a una vera complessità insita nei giochi stessi.
In sintesi: un'occasione sprecata.
In questo caso sono decisamente acqua fresca, e ben più chiarificatori, i giochi matematici di Maurizio Codogno, che si aggiungono a una biografia piuttosto particolare, sempre redatta da Sara Zucchini, quella del matematico inesistente Nicolas Bourbaki, nato un po' per gioco un po' con l'idea di costruire una descrizione quanto più completa possibile della matematica all'interno delle aule della École Normale Supérieure di Parigi. Per farvi un'idea di questa storia, potete leggere un bel post di Marco Fulvio Barozzi.

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