venerdì 26 febbraio 2010

Haiku

More about HaikuL'haiku è una composizione poetica sintetica, in tre versi, classicamente dalla struttura 5/7/5 (numero di sillabe di ciascun verso), nata in Giappone. Come racconta nell'introduzione Leonardo Vittorio Arena, l'haiku nasce dal waka, composizione in 5 versi dalla struttura 5/7/5/7/7, attraverso il renga, una variazione del secondo composta da due mani differenti.
Esempio di renga è la composizione poetica presenta da Popinga in Contraintes matematiche e poesia, dove costringe Masaoka Shiki e Yosa Buson a comporre Fuori a fumare:
Basso sopra i binari
il volo dell'anatra selvatica.
Notte di luna velata:
qualcuno è fermo
tra i peri del giardino
Certo il gioco è fatto con le versioni italiane, ma fa il suo bell'effetto!
Tornando però agli haiku, di cui avevo iniziato a parlare grazie al possente Hulk, sono tutti delle piccole perle, per sintesi e bellezza, almeno basandomi sulla semplice traduzione italiana (della cui correttezza posso solo fidarmi). Uno degli aspetti interessanti dell'haiku è la sua immediatezza da una parte, e questo è l'aspetto evidente, ma anche la sua lunga gestazione, come scrive Arena nell'introduzione. In fondo l'essenza dell'haiku è cogliere la sensazione del momento: una volta che questa è colta, non c'è alcun motivo per non raffinarla.
Ovviamente, e qui sta la bellezza dell'haiku, chiunque può cimentarsi, e così anche io ci provo. Il primo tentativo è per ora soft (è probabile che anche futuri tentativi saranno di questo genere), e si limita alla rielaborazione di una delle mie poesie, in questo caso Luce, pubblicata anta anni fa su una raccolta dall'originalissimo titolo di Raggi di Sole. Per renderla simile a un haiku mi sono limitato semplicemente a una ridisposizione dei versi:
Il volto accarezzato
da un raggio di sole
nel buio della notte.
Questo tipo di composizione non sembra adattarsi molto al mondo occidentale, anche se una delle mie poetesse preferite, Emily Dickinson, aveva decisamente una sensibilità molto vicina a quella dei compositori nipponici. Giusto per chiudere (per il momento) il discorso e dare qualche esempio, vi presento alcuni haiku scelti dal libricino curato da Arena.
Iniziamo con Shiki:
mi ha mandato via,
ci siamo lasciati, e io, solo,
all'ombra degli alberi.
Altrettanto semplice e efficace è Issa:
senza di te,
in verità, i boschi
son troppo ampi!
Come non condividerne le parole? E d'altra parte anche Buson ci allieta con una immagine che ha un che di infantile e delicato:
Come in un sogno,
vorrei tenere in mano
la farfalla!
Alla prossima (che non so quando sarà) con nuovi haiku.

Vi ricordo che di Giappone si è parlato anche in Sumimasen Deshita.
Inoltre anche i Rudi parlano del Giappone e di come propongono i loro problemi matematici, i sangaku.
Buon divertimento!

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