Ben prima di essere un film di Guillermo del Toro, La forma dell'acqua, almeno per noi italiani, è un romanzo di Andrea Camilleri, quello che ha segnato l'esordio letterario di Montalbano, per intenderci. All'interno delle vicende, uno dei protagonisti afferma un principio basilare che identifica l'acqua e tutti i fluidi newtoniani: l'acqua assume la forma del contenitore che la contiene. Sebbene tale affermazione potrebbe non essere completamente esatta(1), almeno a livello molecolare, lo è nella vita di tutti i giorni. Sarebbe, però, possibile riuscire a dare all'acqua qualunque forma si vuole?
Per rendere l'acqua, $H_2 O$, più malleabile, la si potrebbe sostituire con un liquido non newtoniano. In questo caso andrebbe messa in soluzione con il salicilato di sodio, $NaSal$, e l'esadediltrimetilammonio bromuro, abbreviato in CTAB, noto anche come $C_{16}H_{33}N(CH_3)_3Br$, che è idrofobico. Questa soluzione, però, non permette di modificare la forma dell'acqua usuale, come invece avviene nell'avvincente storia di Casty. Per ottenere tale obiettivo può venire in aiuto la nanotecnologia, ad esempio grazie a particolari nanotubi(2). Questo vuol dire che, riuscendo a modificare i nanotubi all'interno dell'acqua, è possibile modificare la forma dell'acqua stessa, proprio come fa Aquadombra nella storia di Casty.
La storia stessa, che vede la presenza come comprimario di Eta Beta, ha un ritmo incessante e propone un nuovo cattivo in qualche modo ricalcato su Vito Doppioscherzo, ma molto più inquietante, almeno per quel che si è visto in questo primo episodio. Aquadombra, infatti, utilizzando dei servi fatti completamente d'acqua, sta eseguendo una serie di rapine spettacolari in città, cui ovviamente Topolino cerca di porre un freno. Prima di capire la vera identità dietro questo nuovo nome, Topolino e Basettoni vagliano gli altri due criminali. Il primo è, ovviamente, Macchia Nera, che però sta scontando 816 anni ad Alcatraz, cosa che sappiamo non essere vera, il che suggerirebbe che la storia non è esattamente in continuity con le altre avventure castyane. Il secondo è ovviamente Gambadilegno, ma viene liquidato da Topolino con la battuta:
E poi, con la sua testolina, non sarebbe in grado!che in qualche modo sconfessa un po' il lavoro di Casty sul personaggio, visto che in effetti il suo Gambadilegno sarebbe perfettamente in grado di concepire un piano del genere, una volta ottenuta la tecnologia necessaria.
Non è da escludere che il buon Gamba non ottenga un ruolo più importante nel seguito della vicenda, ma per ora non si può far altro che attendere il prossimo numero, notando nel mentre che la nuova affascinante comprimaria della storia rientra nei gusti di Eta Beta, di fatto spostando l'attenzione da Topolino, che perde così parte del suo particolare fascino, come accennato in altre storie di Casty.
Questa interessante premessa viene magistralmente sviluppata da Alessandro Sisti in una storia in qualche modo pezziniana dove gli eccessi del turismo si mescolano con il nuovo piano dei Bassotti che, inevitabilmente, cercano di sfruttare a loro vantaggio una situazione che, all'inizio, era solo di ostacolo.
Come al solito ottimi i disegni di Alessandro Perina, che così impreziosisce una storia già di per se gradevole e divertente.
Il finale è, però, abbastanza scontato, anche se la scelta è legittimata dalla morale dell'avventura, che diventa il messaggio centrale della storia di Venerus: costruire un rapporto più rispettoso con l'ambiente che ci circonda, perché dal suo equilibrio dipende anche la nostra sopravvivenza.
I punti negativi sono, però, due: da un lato le molte gag che coinvolgono i tre nipotini, che non sembrano nemmeno dei generali delle GM, ma dei piccoli Paperino imbranati quanto lo zio; dall'altro la storia risulta un po' confusionaria e pesante alla lettura, tanto da far aspettare con ansia e un pizzico di sollievo l'arrivo del finale, per quanto scontato. Lo stesso Lucci, con il suo tratto efficacemente umoristico, non semplifica per nulla la situazione, enfatizzando i difetti della storia anziché attenuarli.
Non esattamente il modo migliore per festeggiare l'Earth Day 2019.
- Un team di ricercatori italiani, nel 2013, ha scoperto l'esistenza di due distinte strutture locali dell'acqua, la cui importanza dipende dalla temperatura del liquido. Il che potrebbe spiegare il comportamento dell'acqua che, allo stato solido, presenta una densità inferiore rispetto allo stato liquido.
Taschin, A., Bartolini, P., Eramo, R., Righini, R., & Torre, R. (2013). Evidence of two distinct local structures of water from ambient to supercooled conditions. Nature communications, 4, 2401. doi:10.1038/ncomms3401 ↩ - Shayeganfar, F., Beheshtian, J., & Shahsavari, R. (2018). First-Principles Study of Water Nanotubes Captured Inside Carbon/Boron Nitride Nanotubes. Langmuir, 34(37), 11176-11187. doi:10.1021/acs.langmuir.8b00856 ↩
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