sabato 22 luglio 2023

Un Sole di pongo

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Come avevo anticipato nella recensione del Topolino #3529, da metà settimana sono stato a Bologna per un nuovo incontro dal vivo della didattica e divulgazione INAF. L?ultimo si era svolto nell'ottobre del 2019, pochi mesi prima dell'emergenza Covid-19 e si erano toccati alcuni argomenti tra loro piuttosto vicini come il coding, il tinkering, gaming e gamification. In quell'occasione avevo scritto un post per ciascuna giornata, cosa che invece questa volta non ho avuto le forze di fare, essenzialmente per il caldo (che unito alla stanchezza mi ha tolto la voglia di scrivere ieri), che, sebbene non sia stato quasi insopportabile come a Milano (come, per esempio, in questo momento mentre vi sto scrivendo), si è fatto sentire abbastanza.
Sono stati toccati diversi argomenti, su tutti uno dei più interessanti quello dell'open science e dell'impatto delle licenze open access sulle interazioni con gli editori e con i diversi modelli di business che questi ultimi hanno introdotto. La parte in qualche modo innovativa dell'incontro di quest'anno è stata, però, la giornata centrale, dedicata a quattro laboratori/workshop, due al mattino e due al pomeriggio, proposti in sessioni parallele. E come era avvenuto nel 2019, anche quest'anno ho condotto uno di questi con la collaborazione di Rachele Toniolo, Caterina Boccato e Sandro Baardelli. In particolare il workshop si è concentrato su una discussione intorno a due attività presenti su astroEdu, una dedicata alle potenze di 10 e l'altra costruzione con il pongo di un Sole a strati. La discussione èstata piuttosto ricca e animata e si è concentrata, come in qualche modo prevedibile, soprattutto su quest'ultima. Molti gli spunti interessanti, di miglioramento non solo per le schede presenti su astroEdu, ma anche per il lavoro di tutti.
Qui sotto un brevissimo sunto degli intensi 10 minuti che sono stati necessari per produrre i Soli (e qualcuno è anche andato oltre!):

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