lunedì 29 aprile 2024

Il canto di Calliope

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La versione originale, o quanto meno una sua traduzone fedele, di poemi epici come l'Iliade o l'Odissea, attribuiti a Omero, di solito non la legge mai nessuno. Tra scuola e altri media veniamo introdotti in questa ricca e fantastica materia tramite delle riduzioni, cinematografiche, a fumetti, letterarie. In quest'ultimo caso una di quelle che mi ha colpito più di tutte è stata Omero, Iliade di Alessandro Baricco, che venne a presentare anche all'Università della Calabria. In quell'occasione lo scrittore anticipò qualcosa che avrei apprezzato solo dopo la lettura della sua trasposizione: aveva fatto la scelta ben precisa di togliere dal racconto gli dei come presenze reali. Erano presenti nelle preghiere dei protagonisti, ma non più partecipi delle vicende degli esseri umani.
Una scelta del genere era stata fatta qualche anno prima da Eric Shanower che nel 1998 iniziò a pubblicare Age of Bronze, fumetto ancora non concluso in cui l'autore prova a raccontare in termini realistici le vicende intorno alla guerra di Troia.
E in qualche modo anche Il canto di Calliope di Natalie Haynes, nonostante l'autrice non abbia cancellato la voce degli dei, che quindi tornano a essere protagonisti della storia, cerca di raccontare in modo realistico la storia, ma adottando un punto di vista completamente nuovo, quello delle donne. La storia, in questo modo, non perde assolutamente nulla e anzi guadagna in sensibilità e partecipazione. I personaggi femminili risultano vividi e realistici, e di riflesso anche quelli maschili. Ed è anche abbastanza curioso come la caratterizzazione scelta per molti di questi personaggi dalla Haynes combaci molto bene con quella più realistica di Shanower.
Tra i personaggi divini, poi, mi ha colpito in particolare Calliope, che mi ha ricordato la Calliope di Neil Gaiman in Sandman, anche se l'autrice non ha indicato alcun riferimento specifico a questa opera.

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