mercoledì 20 novembre 2024

Matematica, lezione 38: Letteratura

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Dopo il trittico di volumi piuttosto complicati, di cui Matematica e filosofia è stato una degna conclusione, non avevo molte aspettative relativamente a Matematica e letteratura, ma per fortuna il volume è finito in mano a Roberto Zanasi (un po' a sorpresa, visto che mi aspettavo Marco Fulvio Barozzi), che ha proposto una versione riveduta e corretta della sua serie su Dante Alighieri e la Divina Commedia presente sul suo blog, con riferimenti ulteriori a Jorge Louis Borges, Dino Buzzati (mi sono occupato di una variazione relativistica del racconto citato, un po' di tempo fa) e Herman Melville.
A fronte di una ricchezza di spunti e informazioni molto interessanti, in particolare quelle legate alle ipersfere e al Paradiso, sono tornati anche i refusi, per lo più di battitura, anche se uno è al limite dell'errore matematico, ma, e questo è il grosso guaio, anche uno piuttosto grosso. A un certo punto, infatti, Roberto scrive:
Possiamo costruire la radice quadra di 3? Sì, prendiamo un segmento lungo 3, costruiamo un quadrato, consideriamo la sua diagonale (lunga \(\sqrt{3}\)) (...)
e direi che posso fermarmi qui con la citazione, visto che la diagonale di un quadrato di lato 3 è lunga \(3 \sqrt{2}\), mentre per costruire la \(\sqrt{3}\) e tutte le radici successive potete fare riferimento alla corrispondente dimostrazione senza parole.
Un errore inaspettato, considerando l'autore del testo.
Archiviato questo incidente di percorso all'interno di un testo che per il resto è, come scritto, molto interessante, il resto del volume viene completato dai giochi matematici di Maurizio Codogno tutti incentrati su dimostrazioni grafiche (bella idea!) e dalla solita biografia matematica di Sara Zucchini che con Renato Caccioppolli torna a occuparsi di matematici maschi. Come di molti matematici italiani, anche di Caccioppolli sapevo molto poco, forse un po' più che di altri questo perché avevo ritagliato, credo nel 1992 dopo l'uscita del film di Mario Martone, Morte di un matematico napoletano, una pagina intera o quasi che la Gazzetta del Sud aveva dedicato a questo grande protagonista della matematica partenopea i cui risultati furono la base di partenza per la successiva dimostrazione del 19.mo problema di Hilbert, successivamente dimostrato indipendentemente l'uno dall'altro da Ennio De Giorgi e John Nash.

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