giovedì 16 settembre 2021

Come sopravvivere all'invasione dei mostri

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C'è questo asteroide, Agatha 616, che si sta dirigendo di gran carriera contro la Terra. E' abbastanza grosso da causare l'estinzione della vita sul pianeta, e così le varie nazioni dell'umanità realizzano missili da sparare contro l'asteroide. Il problema è che le sostanze chimiche usate per i razzi (probabilmente per il propellente) sono ricadute sulla superficie del pianeta (questo evidentemente perché l'esplosione e la distruzione dell'asteroide è avvenuta in prossimità della Terra), causando una serie di mutazioni negli animali a sange freddo. Un aumento delle dimensioni, un aumento delle armi letali, con una rapida discesa di tutti i mammiferi, uomo incluso, lungo la catena alimentare. E non hanno aiutato neanche le potenti armi a disposizione degli esseri umani, visto che questi esseri mutati risultavano resistenti a un bel po' di queste armi. E così il 95% della popolazione si è estinta e il restante 5% si è rifugiata sottoterra.
E' qui che iniziano le avventure di Joel Dawson (Dylan O'Brien), film di mostri diretto da Michael Matthews, che, dopo alcuni anni di relativa sicurezza, alla ricerca di un sogno d'amore si metterà in gioco sulla superficie, incontrando alcuni sopravvissuti e persino un cane.
La storia è narrata in prima persona, quindi per tutto il film siamo abbastanza sicuri che Joel riesce a sopravvivere. Ovviamente è tutto il resto a risultare ignoto. E' un film divertente e brillante, non senza scene di tensione e momenti di adrenalina pura. Il pensiero, personalmente, mi è andato alle storie di mostri presenti in Cinema Purgatorio, un po' per la varietà di strane creature ideate dagli ideatori di mostri, un po' per via dei disegni e delle animazioni presenti nel prologo (nonché i disegni del quaderno che sta realizzando Joel nel corso dei suoi viaggi), realizzato dalla Picturemill e dal team di animatori guidato da Dustin Reno (devo ammettere che all'inizio pensavo avesse collaborato Sam Kieth, visto che il tratto un po' me lo ricordava).
Ad ogni modo, come potrete immaginare, Agatha 616 non esiste, ma esiste invece 616 Elly, scoperto il 17 ottobre del 1906 da August Kopff, e che speriamo se ne resti buono buono lì dove si trova.

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