domenica 29 maggio 2022

Topolino #3470: Matematica. Finalmente!

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Era atteso per il pi day 2022, ma è stato rinviato a data da destinarsi. E' quella data è finalmente giunta con Topolino #3470. Il sommario del Topolibro dedicato alla matematica (perché p di questo che sto "parlando") è costituito da quattro belle storie, tre delle quali di Francesco Artibani, visto che uscirono all'epoca con il bollino di Topolino Comics&Science, e la quarta, la seconda del sommario, di Pietro Zemelo, quel La biblioteca infinita che, come La biblioteca di Babele di Jorge Luois Borges, unisce letteratura e matematica. Visto che di quest'ultima, disegnata da Luca Usai, non ho mai scritto nulla, ho pensato bene di usare questa recensione per raccontare qualcosa della stessa (è anche un modo per prepararmi per un possibile video dedicato a La biblioteca infinita!).
La storia, che ha in qualche modo anche un'ispirazione da Umbero Eco, racconta della ricerca da parte di un criminale, Armandez, della porta per raggiungere la biblioteca infinita. Ad opporglisi troviamo Topolino ed Eta Beta insieme con il librario Jorge, chiaro omaggio a Borges. L'aspetto matematico più evidente su cui si basa la storia viene sottolineato nell'introduzione alla stessa da Alberto Saracco: la combinatoria. La biblioteca infinita è, infatti, costituita da tutti i possibli libri che possono essere scritti con le lettere dell'alfabeto. Di qualunque alfabeto, ovviamente. Un modo per vedere la faccenda è, comunque, quello che famoso problema delle scimmie dotate di macchina da scrivere: riusciranno a riprodurre una delle opere di William Shackespeare? Ci accontentiamo anche di un sonetto. Bhe! La cosa alla fine dipende da quante scimmie metti al lavoro e dal tempo che concedi loro. E deve essere un bel po' di tempo!
Poi, ovviamente, c'è la questione dello spazio della biblioteca stessa, un concetto che è al tempo stesso molto simile all'albergo infinito di David Hilbert e a un tesseratto. Il paradosso dell'albergo infinito afferma che se abbiamo un albergo con un numero infinito di stanze tutte occupate, è sempre possibile accomodare nuovi ospiti, qualunque sia il loro numero, anche infinito, a patto che questo numero sia... numerabile! Il problema principale, ad ogni modo, è quello di far sì che ad ogni arrivo di nuovi ospiti gli spostamenti di quelli già presenti nell'albergo siano minimi (non infiniti, per dire).
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L'ultimo aspetto matematico interessante della storia risiede nella struttura geometrica della biblioteca infinita: una serie infinita di stanze a pianta esagonale. In questo caso entriamo nel campo della così detta tassellazione esagonale, ovvero della suddivisione di un piano in esagoni.
La scelta di questa pianta discende direttamente dalla congettura a nido d'ape, secondo cui la tassellatura esagonale è il modo migliore per dividere una superficie in regioni di area uguale con il perimetro minimo totale. Inoltre il modo più denso di disporre dei cerchi in due dimensioni coincide con una piastrellatura esagonale, che possiamo ottenere a partire dai punti di tangenza dei cerchi stessi.
Come evidente dal nome, la congettura a nido d'ape non è ancora stata dimostrata e si può solo congetturare che tale proprietà discenda dal fatto che gli esagoni hanno angolo interno di 120°. Questo vuol dire che bastano 3 esagoni regolari accostati uno all'altro per completare un angolo giro (360°). Ovviamente non è l'unica figura regolare con questa proprietà, e questo rende quella di poco fa come un'osservazione e non una dimostrazione.
Arrivati qui, andiamo a vedere, invece, il sommario del numero di Topolino in edicola.
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La prima storia che troviamo è la seconda parte de L'alba di Fantomius. Come già evidente dal titolo, questa non era l'ultima avventura di Fantomius. Mi aspetto che prima o poi questa arriverà, ma per ora è, probabilmente, ancora lunga la strada del ritiro del ladro gentiluomo. Ad ogni modo in questo secondo episodio Marco Gervasio non si concentra tanto sulla liberazione di Dolly Paprika, che infatti prende poche pagine, quanto sul piano per riabilitare Lord Quackett e i suoi compagni. Il finale, ad ogni modo, pone le basi per sviluppi futuri decisamente interessanti. Personalmente incrocio le dita sperando che il viaggio nel tempo di Fantomius abbia creato una realtà alternativa, perché questo vorrebbe realmente dire che le probabilità di vedere la fine delle avventure di Fantomius (una delle poche cose di Gervasio che mi piacciono) sono piuttosto basse.
La cover story, invece, è la penultima del sommario, Paperino e l'auto smemorata, storia che rientra nel novero del già citato Topolino Comics&Science. Scritta, come tutte le altre di questa nuova stagione, da Marco Bosco, viene disegnata da un ottimo Giampaolo Soldati, che spicca per un'ottima gestione dei personaggi, in particolare Paperino. La storia, che ruota intorno al concetto scientifico delle leghe a memoria di forma, vede Paperino combinare uno scherzo al cugino Paperoga. La cosa, però, a un certo punto gli si ritorcerà contro.
Non mi dilungo oltre, anche perché il video in uscita, si spera, domani sarà dedicato proprio a questa storia.
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Le ultime due segnalazioni veloci le dedico a In punta di piedi di Gaja Arrighini e Marco Mazzarello. E' una nuova storia dedicata a Roberto Bolle, che ritorna nella sua versione papera, e che nell'intervista abbinata parla della sua iniziativa OnDance. Ad ogni modo, per quanto la storia sia gradevole e scorrevole, quasi gagnoriana nello sviluppo, resta un po' deludente un po' perché il tema, onestamente, non mi attira moltissimo, un po' perché ricade all'interno del cappello di Area 15, che ha creato delle aspettative più alte di quelle che la storia ha mostrato di possedere. Si potrebbe sintetizzare in questo modo: una storia dal grande potenziale inespresso.
Il numero si chiude con Vito Stabile e Andrea Malgeri che propongono una nuova storia a bivi, Pippo alla ricerca del numero zero. In questo caso la struttura dei bivi è abbastanza semplice e poco intricata, anche se la principale biforcazione è quella legata al bivio iniziale. A un certo punto c'è persino un... trivio! Nel complesso una storia divertente, ma forse non così stuzzicante come altre storie a bivi.

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