La storia d'apertura, Il ferro di Orlando, vede il ritorno sulle pagine di Topolino del buon Topalbano. Creato da Francesco Artibani e Giorgio Cavazzano ne La promessa del gatto pubblicata su Topolino #2994, è ispirato al commissario Montalbano, la più nota creazione di Andrea Camilleri.
La storia, sempre screitta da Artibani ma disegnata da Giampaolo Soldati, vede Montalbano ospite del commissariato di Topolinia in un progetto di scambio culturale con Vigatta, la città fittizia che a sua volta omaggia l'altrettanto fittizia Vigata. In particolare in questo programma di gemellaggio, arrivano a Topolinia una mostra sull'arte e la cultura siciliane, inclusi i mitici pupi siciliani, che come intuibile dalla cover di Ivan Bigarella giocheranno un ruolo centrale nella trama, e quindi uno spettacolo teatrale, Il bottaio di Boston. Quest'ultimo è un riferimento camilleriano al romanzo storico Il birrario di Preston.
Il romanzo, che ha lo stesso titolo di un'opera lirica di Luigi Ricci, prende le mosse da eventi storici realmente accaduti in quel di Caltanissetta nel 1875, quando il prefetto dell'epoca volle a tutti i costi far rappresentare quest'opera nella serata di inaugurazione del teatro lirico della città. La storia (che in realtà devo ancora leggere: sto spulciando sulla voce su it.wiki), vede, in effetti, la presenza di un incendio al teatro, proprio come raccontato da Topalbano ai suoi colleghi topolinesi.
La vicenda, che si conclude in Sicilia, ha un gusto squisitamente camilleriano, a dimostrazione di quanto bene Artibani abbia assimilato la lezione del maestro siciliano, ma integra nell'azione anche l'ispettore Irk, ideato da Tito Faraci, a dimostrazione di quanto questo nuovo personaggio stia entrando velocemente nelle storie degli autori disneyani. Tra l'altro proprio questa storia fa emergere, ancora una volta, la flessibilità di Topolino come detective, il che lo rende in qualche modo un perfetto sodale di Topalbano, che contrasta in maniera netta con la rigidità del Topolino di altri autori: il Topolino di Artibani, ma anche quello di Faraci, non si fa nessun problema a portare avanti indagini al limite della legalità, sfruttando la sua libertà di essere civile. E' questa una caratterizzazione efficace e che fa emergere l'umanità del personaggio, come ben esemplificato dalla battuta con cui Topolino chiude la storia.
A sommario troviamo anche Stuff Recoverer, nuova storia della serie Paperoga's New Professions di Marco Bosco e Francesco Guerrini. In questo caso i due autori mettono Paperoga di fronte a un compito che nemmeno lui potrebbe sbagliare. Apparentemente! Il povero Filo, come intuibile, ne pagherà, letteralmente, le conseguenze!
Bosco è presente a sommario con una seconda storia, disegnata da Soldati, ma di questa ne scriverò sul Cappellaio Matto: è anche in fase di sistemazione un video a essa dedicato, per cui potete intuire che è una storia a tema scientifico!
Brevi citazioni finali per le altre due storie presenti. Le GM e lo spirito alpino, di Alessandro Sisti e Simona Capovilla, ha un'ambientazione alpina, a Cuneo, ha un inizio un po' confusionario. Inoltre, per quanto siamo di fronte a una storia divertente e che ha il pregio di raccontare quelle zone incontaminate (o quasi) d'Italia, ha un finale decisamente scontato, quasi telefonato.
313 x 42 (l'ho scritta in termini matematici, ma non è così indicata nel sommario) di Massimo Valentini e Marco Palazzi è in un certo senso il sequel di una storia quasi omonima uscita sul #3542 e che avevo bellamente ignorato. Siamo di fronte a una storia divertente che mostra un Paperino letteralmente preda dei parenti, sia in modi diretti, sia in modi indiretti. Eccezionale il buon Malachia, che commenta in maniera puntualmente sarcastica i vari passaggi della storia.
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