martedì 30 novembre 2021

L'ex avvocato

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Al livello più basso del sistema carcerario statunitense ci sono degli istituti partcolari. Strutturati come dei campus universitari, non hanno mura, o torrette, o guardie "di confine". L'atmosfera è generalmente rilassata, ma essendo comunque un carcere chiunque valichi i confini dell'istituto diventa automaticamente un evaso.
Questo genere di istituti è destinato ai crimini "minori", generalmente quelli amministrativi, per cui i carcerati hanno poca voglia e poco interesse a evadere: il rischio, una volta presi, è quello di finire in un carcere di livello superiore dove la maggior parte dei "colletti bianchi" resisterebbe ben poco.
E' proprio in un carcere di questo genere, a Frostburg (dove lo scrittore garantisce non esistere alcuna struttura del genere) che inizia L'ex avvocato di John Grisham.
Grisham, a sua volta ex avvocato, è oggi considerato il maestro del procedurale, il sottogenere del giallo che si concentra sul mondo legale. E a questo genere non sfugge nemmeno L'ex avvocato, romanzo che potremmo suddividere in tre parti.
Protagonista è Malcolm Bannister, condannato per una storia di tangenti. In realtà Bannister aveva semplicemente accettato il cliente sbagliato e nemmeno collaborare con l'FBI gli ha garantito di evitare il processo. Durante il quale non è riuscito a dimostrare la sua innocenza.

lunedì 29 novembre 2021

Necropolis: La città dei morti

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E' un horror particolare, claustrofobico Necropolis di John Erick Dowdle. Narra la storia di una giovane archeologa sulle tracce della pietra filosofale. La ricerca, che la mette sulla strada di Nicolas Flamel, la cui fama di alchimista venne diffusa solo dopo la sua morte. E ovviamente associata proprio alla mitica pietra in grado di trasmutare qualunque metallo in oro. Non era, però, il suo unico potere, visto che sempre la leggenda narra fosse in grado di guarire tutte le ferite oltre a essere elemento essenziale nella realizzazione dell'elisir di lunga vita.
Tutto questo viene riassunto molto bene nella pellicola, strutturata sostanzialmente in tre parti: la prima ambientata in oriente, in Iran in particolare, dove troviamo la protagonista, Scarlett Marlowe, interpretata da Perdita Weeks, alla ricerca delle tracce della pietra. Quindi eccola in Francia a inseguire tracce nella biografia di Flamel, cosa che la porta, insieme a un paio di collaboratori, a esaminare la pietra tombale del presunto alchimista. E infine eccola a fare un giro nella necropoli parigina guidata da un gruppo di speleologi urbani.
E' in questa terza parte, la più lunga, che si concentra tutta la parte horror della pellicola, realizzata come un incubo claustrofobico e girata in soggettiva (anche se con il trucco del passaggio della soggettiva da un personaggio all'altro grazie a telecamerine personali). In pratica gli autori realizzano una sorta di viaggio iniziatico che porta i protagonisti a fare i conti con loro stessi e con ciò di cui si vergognano maggiormente, con l'obiettivo di migliorare per poter uscire dal labirinto mortale in cui sono andati a ficcarsi.
Nel complesso un bell'horror teso e inquietante, molto ben supportato dall'ottima fotografia di Léo Hinstin.

domenica 28 novembre 2021

Topolino #3444: Un giro lungo quanto il mondo

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E si concludono le avventure di Paperin Pigafetta Oltre i confini del mondo con il quarto capitolo, Terra. La storia, realizzata da Pietro Zemelo per i disegni di Paolo Mottura, ci ha raccontato per 4 settimane e in versione disneyana una delle più grandi imprese nella storia dell'uomo: la circumnavigazione della Terra.
Partita il 10 agosto del 1519 da Siviglia, la spedizione ritornò in Spagna il 6 settembre del 1522 al porto di Sanlúcar de Barrameda, per poi giungere nuovamente a Siviglia due giorni dopo. A rientrare dopo questo viaggio lungo 3 anni fu una sola nave, la Victoria comandata da Juan Sebastián Elcano e con appena 18 marinari sopravvissuti, tra cui il cronista dell'impresa, il vicentino Antonio Pigafetta. All'appello mancava anche Ferdinando Magellano, morto il 27 aprile del 1521 a Mactan nel corso di una vera e propria azione di guerra: l'esploratore era infatti intenzionato a convertire con la forza gli abitanti di quell'isola del Pacifico.

sabato 27 novembre 2021

Vampires

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Raccolta in due corposi volumi dalla J-Pop all'interno della Osamusho Collection, Vampires è un manga di genere gotico-horror del maestro Osamu Tezuka che, con una interessante scelta metafumettistica, si inserisce tra i protagonisti minori della storia.
Il principale protagonista, Toppei, giunge a Tokyo per diventare allievo proprio di Tezuka. Abbastanza rapidamente quest'ultimo scopre che in realtà il giovane è un mutaforma. E non è nemmeno l'unico al mondo.
Inizia così una vera e propria discesa nell'orrore che conduce Tezuka a scoprire l'esistenza di un complotto da parte di questi vampiri per prendere il controllo del mondo, sostituendosi agli umani. In realtà il piano presenta tutta una serie di dettagli che Tezuka (l'autore, in questo caso, e non il personaggio fumettistico) svela man mano che la vicenda procede. Questa viene, poi, complicata dall'arrivo sulla scena di Rock, un trafficone che cerca di sfruttare la situazione a suo vantaggio.

venerdì 26 novembre 2021

Scritte sui muri

Il muro più famoso di tutti è, indubbiamente, quello cantato dai Pink Floyd alla fine del 1979 in The Wall, 11.mo album in studio della loro produzione. La traccia più famosa di quell'album è indubbiamente Another Brick in the Wall, in particolare la parte due, il cui video ufficiale, se la memoria non mi inganna, venne persino mandato in onda in televisione in un programma per ragazzi. In sintesi era una canzone di denuncia contro un sistema scolastico troppo rigido e abusivo.
Nel 2021, però, sono usciti altri due muri, per certi versi entrambi significativi per i tempi che corrono.
Let the Bad Times Roll è il decimo album in studio degli Offspring, band statunitense punk guidata da Dexter Holland, che tra le altre cose si è laureato in biologia molecolare, ottenendo anche il dottorato nel 2017, dopo aver interrotto la carriera scientifica per seguire l'attività musicale. Magari in una puntata futura affronterò anche la ricerca con cui Holland ha ottenuto il dottorato, così come avevo fatto con Brian May. Torniamo però a Let the Bad Times Roll. La terza traccia, Behind Your Walls affronta il tema del dolore, ma dal testo è evidente che il dolore su cui si concentra il gruppo è quello psicologico, quello che ti spinge a erigere un muro intorno a te per isolarti dal resto del mondo.
E poi, a settembre, esce Senjutsu, 17.mo album in studio degli Iron Maiden, che erano già stati protagonisti di questa rubrica l'anno scorso.

mercoledì 24 novembre 2021

Le grandi domande della vita: Un Mercurio sorprendente

Dopo l'edizione speciale dedicata a EduINAF de Le grandi domande della vita, non ho più riproposto la serie di articoli sporadici usciti di là anche qui. Visto che generalmente quei contributi non li rilancio su twitter, mi sembra cosa buona e giusta riprendere l'usanza, partendo però da una domanda cui non ho risposto io, ma Stefano Sandrelli:
Il pianeta più vicino alla Terra
Il quesito, posto da uno dei giovani partecipanti al concorso di scrittura creativa per bambini Via Lattea Quaraquarinci, può essere riassunto con la domanda su quale sia il pianeta più vicino alla Terra.
La risposta breve è: Venere. Per arrivare a questa risposta, però, possiamo fare due ragionamenti differenti. Partiamo dalla distanza media tra il Sole e la Terra: 149597887 km. Questa distanza, per sempicità di calcoli, è stata definita dagli astronomi 1 Unità astronomica (UA). Usando questa unità di misura, le distanze degli altri pianeti dal Sole saranno dei numeri abbastanza semplici da trattare, come nel caso di Venere, che si trova a 0.723 UA, o Marte, che si trova a 1.52 UA. Facendo un paio di sottrazioni, scopriamo che la distanza tra Venere e la Terra sarebbe, all'incirca, 0.28 UA, mentre quella tra Marte e la Terra 0.52 UA.

martedì 23 novembre 2021

Snowpiercer: stagione 2

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Devo dire che, rispetto alla prima stagione, Snowpiercer mi ha attirato molto di meno. Non mi è ben chiaro cosa mi abbia attirato meno, ma sospetto sia stato lo stesso effetto dovuto ai seguiti del fumetto originale, Snowpiercer. In quel caso lo sceneggiatore Jacques Lob, separata la sua strada dal disegnatore Jean-Marc Rochette, ha complicato la storia, inserendo anche gruppi di sopravvissuti sulla superficie del pianeta.
La sebsazione di una prosecuzione della storia forzata, per quanto i soggetti dei capitoli successivi al primo fossero comunque interessanti, era palpabile e più o meno la stessa cosa è avvenuta con la serie televisiva. Quest'ultima, comunque, è stata essenzialmente tenuta in piedi da un grandissimo Sean Bean nel ruolo di Joseph Wilford, mentre la graduale scomparsa del personaggio di Melanie Cavill interpretata da un'altrettanto ottima Jennifer Connelly ha finito per impoverire non solo la serie di qualità recitativa, ma anche la storia di un personaggio forte e carismatico.
Andre Layton, interpretato da Daveed Diggs, non si è rivelato altrettanto forte e ispirato come il Layton della prima stagione, mentre Alexandra Cavill, interpretata da Rowan Blanchard, è solo all'inizio del suo percorso narrativo.
Ora la speranza è che la terza stagione possa sbloccare questi ultimi due personaggi e portare la storia a una conclusione: il modo in cui la storia si sta sviluppando, in effetti, sembra smentire le voci secondo cui la serie sia il prequel del film del 2013 di Bong Joon-ho.

lunedì 22 novembre 2021

Universo Animato: una sigla

Oggi sul canale YouTube di EduINAF ha esordito una nuova serie, Universo Animato. Raccoglieremo le animazioni realizzate da James O'Donoghue ma con testi tradotti in italiano. A introdurle c'è anche una sigla, realizzata dal sottoscritto (ho anche scelto la colonna sonora dell'animazione, originariamente silenziosa). La sola sigla ve la metto qui sotto in visione:

domenica 21 novembre 2021

Topolino #3443: Una storia a sorpresa

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Avete notato che il numero di Topolino è palindromo?
E la sorpresa non è la cover story, ovvero l'ultima puntata di Grosso guaio a Paperopoli di Alex Bertani, Marco Gervasio e Giuseppe Facciotto, ma la storia di chiusura, La via dell'ambra di Matteo Venerus e Alessandro Perina.
Venerus realizza una avventura archeologica con Indiana Pipps protagonista e Topolino sua spalla che ruota intorno a un misterioso rito magico che dall'antica Roma porta ai giorni nostri e ha come obiettivo quello di riportare in auge la potenza miltare dell'impero romano. Venerus introduce la storia con due prologhi e poi porta il lettore nelle atmosfere avventurose della storia quasi subito: durante una conferenza di Indiana in una non meglio specificata località sul Mar Baltico dove presenta il ritrovamento di una camera da letto con i mobili realizzati completamente d'ambra, irrompono tra gli astanti alcuni energumeni dotati di bastoni elettrici al seguito di un forzuto individuo vestito alla moda di un cenurione romano. Inizia così un inseguimento che porta Indiana e Topolino lungo la via dell'ambra e, con loro, il lettore nei segreti storici di questa antica via commerciale.
L'ambra è una resina fossile molto preziosa nell'antichità e all'origine dell'idea di elettricità che avevano gli antichi, che ovviamente era limitata all'osservazione, raccontata in termini moderni, della capacità dell'ambra, una volta sfregata, di attirare piccoli pezzeti di carta. Venerus amplifica questo potere per costruire una storia appassionante, in puro stile Dan Brown, realizzando la storia più sorprendente, per qualità, di tutto il numero.
E c'è anche una citazione pop che arricchisce la lettura del lettore adulto alla mitica serie televisiva di Starsky & Hutch!
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sabato 20 novembre 2021

L'impostore: Un Batman alternativo, ma non troppo

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Uno dei punti di forza di un personaggio come Batman è la sua flessibilità nel calarsi in storie di tutti i generi, da quelle di investigazione, all'azione pura, senza dimenticare l'orrore, il fantastico, la fantascienza. Inoltre una delle storie fondamentali per il rilancio del personaggio e per una svolta più realistica di tutto il genere supereroistico è stata proprio Il ritorno del Cavaliere Oscuro, storia fuori continuity di Frank Miller.
E in un certo senzo The Imposter è una storia fuori continuity, come ben si comprende da alcuni riferimenti leggermente differenti rispetto alla storia usuale di Batman: il primo e forse fondamentale è con Leslie Thompkins che non solo cambia etnia, ma soprattutto specializzazione. Non è più iul medico d'emergenza che ha aperto una clinica nel quartiere più malfamato di Ghotam, ma una psicologa. E anche se il legame con il piccolo Bruce parte sempre dall'infanzia, in questo caso il suo lavoro è quello di dargli il supporto psicologico per la perdita dei genitori prima, e poi nel corso della sua battaglia contro il crimine nei panni di Batman.
La storia, infatti, parte con la scoperta di Leslie della vera identità dell'eroe. Inoltre nel corso della storia scopriamo che sono passati tre anni da quando Batman è giunto in città. E Robin non opera accanto a lui.
Sono dunque questi gli elementi che spingono a ritenere la storia sostanzialmente fuori continuity, ma questo non è certo un problema, ma anzi un modo per liberarsi un po' dalla necessità di doversi confrontare con la storia pregressa del personaggio per concentrarsi, invece, sulla trama proposta al lettore e, soprattutto, sul Cavaliere Oscuro.

venerdì 19 novembre 2021

Vampiri di Norvegia

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La vita è troppo breve per scegliere un solo tipo di cioccolata
- Live Hallangen da Post mortem
Diretta da Harald Zwart e Petter Holmsen, Post Mortem ti spiazza sin dalla prima scena: la protagonista viene uccisa in mezzo a un campo nel nulla. Poi, sul tavolo dell'obitorio, quando l'anatomopatologo si appresta a eseguire l'autopsia, Live Hallangen si sveglia.
Non è immediata l'associazione con il vampirismo, ma indubbiamente c'è un'idea soprannaturale dietro tutto e soprattutto un inconfessato segreto di famiglia. La famiglia Hallangen, tra l'altro, fornisce il servizio di ponte funebri di Skarnes, il paesotto norvegese dove la serie è ambientata. E un po' per tutti i sei episodi di questa (forse prima) stagione ci imbattiamo nel ritornello Nessuno muore a Skarnes.
I pezzi del puzzle si compongono un po' alla volta nel corso degli episodi e sono comunque raccontati in maniera tale da invogliare alla visione della serie, anche considerando la sua brevità. I dialoghi sono brillanti e le atmosfere molto più simili a quelle di una commedia nera, visti i problemi economici dell'azienda, passata al fratello Odd dopo la morte del padre Arvid. Certo anche le vicende di Live, per quanto in alcuni momenti raggiungono una truculenza vicina allo splatter, sono tutto sommato comici e divertenti. Nel complesso è una serie passa-tempo, senza troppe pretese, leggera, che un po' prende in giro il genere, un po' cerca di proporre comunque un intreccio interessante. Certo non ci sono personaggi che spiccano particolarmente, ma la cosa non disturba più di tanto.

giovedì 18 novembre 2021

I paralipomeni di Alice: L'orologio di Kruskal

Nel Rompicapo di Alice dedicato al Kruskal Count, gioco ideato da Martin Kruskal, avevo dedicato l'introduzione a una sua variazione, che potremmo chiamare come Kruskal Clock. Lo ripeto qui per completezza:
Prendiamo il quadrante di un orologio a lancette. Sono segnati dodici numeri, da 1 a 12. Scegliamone uno. Quindi, a partire da quello, ci spostiamo di tante posizioni quante sono le lettere della parola corrispondente a quel numero. Una volta giunti a destinazione ripetiamo l'operazione. E facciamo altrettanto la terza volta.
Se utilizziamo i nomi inglesi dei numeri, le catene giungono tutte sullo stesso numero esattamente dopo tre passaggi, ed è l'1!
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mercoledì 17 novembre 2021

Per fortuna non è venerdì

Fin dall'antichità il numero 17 è stato fortemente collegato alla sfortuna. I più ritengono che la superstizione fosse nata, ai tempi dell'antica Roma, a causa della consuetudine di incidere sulle pietre funerarie la parola "VIXI" (che vuol dire vissi, sono vissuto), il cui anagramma "XVII" equivale a 17 nel sistema di numerazione romano ed a causa della disfatta delle legioni XVII, XVIII e XIX nella battaglia della foresta di Teutoburgo.
Soprattutto il 17 è un numero primo, in particolare il settimo, segue il 13 e precede il 19.
E', poi, il settimo numero primo, dopo il 13 e prima del 19. Inoltre è un numero primo di Fermat (il terzo della serie), ovvero un numero della forma \[F_n = 2^{2^n} + 1\] che nel caso del 17 coincide con \[17 = 2^{2^2} + 1\] Questo implica che l'eptadecagono può essere costruito con riga e compasso:

martedì 16 novembre 2021

Gli indicatori della buona comunicazione

Nella sua rubrica Oltre l'orizzonte, Stefano Sandrelli ha iniziato una serie di articoli dedicati alla comunicazione della scienza. E' arrivato al secondo appuntamento, e pochi giorni dopo aver consegnato l'articolo (uscito oggi), ha segnalato un progetto interessante, QUEST, QUality and Effectiveness in Science and Technology communication. Il suo obiettivo è definire, misurare e supportare la qualità nella comunicazione della scienza. Per ottenere questo scopo, il progetto propone una serie di toolkit e, soprattutto, 12 indicatori di qualità per la comunicazione derlla scienza, disponibili sia in inglese, sia in italiano. Vediamo quali sono:

lunedì 15 novembre 2021

Trilogia steampunk

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Considerare la raccolta dei tre romanzi brevi di Paul Di Filippo della Trilogia steampunk esattamente steampunk è forse eccessivamente generoso, ma una parte degli elementi del genere sono indubbiamente presenti.
Innanzitutto l'ambientazione temporale: l'Ottocento. Poi la presenza di personaggi storici che interagiscono con altri fittizi e/o con altri personaggi storici con cui, invece, non hanno mai realmente interagito (o con cui non hanno interagito nei termini raccontati nella storia). Forse, a mancare, è solo l'esplicito riferimento a uno sviluppo tecnologico basato sul vapore, che però è in parte presente in Vittoria, la storia d'apertura.
In questo caso il protagonista, uno geniale scenziato che si interessa agli argomenti più disparati, è stato vicino con un secolo di anticipo a portare al mondo l'energia nucleare, e solo una banale distrazione gli ha impedito di perseguire le sue ricerche. Questo evento da solo da, effettivamente, la sensazione di essere in piena ambientazione steampunk.
Il resto dei racconti o romanzi brevi, Ottentotti e Walt ed Emily, sono più o meno esplicitamente ambientati nello stesso mondo di Vittoria, e dunque, pur non presentando riferimenti più espliciti, possono essere fatti ricadere nello stesso genere.

domenica 14 novembre 2021

Topolino #3442: Una strega come poche

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La cover story di questa settimana (nel frattempo rilevo che Corrado Mastantuono è tornato abbastanza regolarmente a ricoprire il ruolo di copertinista di Topolino) è la prima puntata de La numero Uno del numero due di Roberto Gagnor e Marco Ponti per i disegni di Donald Soffritti.
E per una volta partirei da quest'ultimo, che mi ha nuovamente stupido grazie a una Amelia eccezionale, efficace come in poche altre occasioni (forse solo Blasco Pisapia e Giorgio Cavazzano hanno disegnato una Amelia migliore di questa): Magica De Spell, questo il nome originale, appare ora distrutta fisicamente e moralmente, poi, semplicemente in disordine, quindi ammaliante per concludere inquietante e potentissima.
La storia, infatti, inizia con un ragno gigantesco che minaccia il deposito di Paperone. Una Amelia così non la si è vista tanto spesso. Persino Carl Barks, il suo creatore, la mostrò a questi livelli solo ne L'inespugnabile tesoro del 1963, uscita quello stesso anno su Topolino #407.
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Amelia venne creata nel 1961, ovvero sessanta anni fa, sulle pagine di Zio Paperone e la fattucchiera, pubblicata l'anno successivo su Topolino #331. Le fattezze del personaggio vennero ispirate a Barks dall'attrice italiana Sophia Loren, nome che viene recuperato dagli autori della saga nel momento in cui Amelia acquista il biglietto aereo per Paperopoli (Sophia De Spell, veniamo a sepere essere il suo nome completo). Inoltre Gagnor e Ponti indulgono in un po' di sano citazionismo: la scena durante la quale Amelia prende la numero Uno di Rockerduck e poi l'inseguimento prima e la partenza della strega in aereo non possono non far pensare al lettore più appassionato proprio alla storia d'esordio (tra l'altro, in quell'occasione, esordì anche Miss Paperett). Ottimo, poi l'uso di Gennarino: ora fornisce commenti sagaci, ora sembra dare corpo alla voce del lettore, ora, semplicemente, è se stesso!
Particolare interessante è che questa non è la prima volta che Amelia si rivolge alle numero Uno di altri ricconi. La cosa era avvenuta anche ne La pace con Amelia di Bruno Concina e Roberto Marini, dove tra l'altro uno dei tre miliardari interpellati dalla strega partenopea era Gianni Agnelli.
Decisamente promossa La numero Uno del numero due, non resta che attendere con ansia il secondo episodio!

sabato 13 novembre 2021

Superman: Città di Luthor

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Nonostante sul 10.mo numero della ristampa del Superman dell'era Byrne sia presente uno dei nemici più assurdi dell'azzurrone, il vero antagonista del volume è, invece, Lex Luthor. Il volumetto, infatti, presenta la conclusione di Guerra di bande con gli ultimi due capitoli, usciti originariamente su Adventures of Superman #433 e #434.
Non è semplice riuscire a realizzare storie di gusto urbano con un personaggio come Superman, ma Marv Wolfman e Jerry Ordway riescono nell'intento con efficacia. La storia, iniziata sul numero precedente, racconta del problema delle bande giovanili a Metropolis, in particolare nel quartiere di Suicide Slum. La trama in pratica riprende un filo narrativo già seminato nelle storie precedenti grazie a Jerry, il figlio ribelle del direttore del Daily Planet, Perry White.

venerdì 12 novembre 2021

Il dolore di Sophia

Avevo già presentato i Draconian nel corso della lunga maratona di recensioni dedicate a Batman: Death Metal. Come già era successo in quell'occasione, continuo a proporvi pezzi tratti dall'ultimo album della band, Under a Godless Veil, un concept album dedicato ai Sethiani.
Figura centrale della loro mitologia è Sophia (o Sofia), una degli Eoni. Questi ultimi sono intesi come un'emanazione stessa del creatore dell'universo, un dio sconosciuto. Sophia compì un atto non molto diverso alla ribellione di Lucifero nella Bibbi: imitò dio creando sette emanazioni di se stessa, sette figli potremmo dire: Sabaoth, Elohim, Adonai, Iao, Astaphain, Horaios e Yaldabaoth. Quest'ultimo venne generato da Sophia dopo la sua caduta dal Pleroma, l'equivalente dei Paradiso, e fu il responsabile della creazione del mondo materiale, generato con una frazione del potere di Sophia rubatole dal suo ultimogenito.

mercoledì 10 novembre 2021

Priest: essere fedeli cambiando completamente

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Con l'occasione della rilettura del manhwa (fumetto coreano) di Hyung Min-woo affrontata in estate ho deciso di vedere, finalmente, il film ispirato a Priest.
Il film presenta una serie di differenze fondamentali rispetto al fumetto, ma ha anche visto, almeno stando a quanto scritto dal fumettista nei colophon dei vari volumetti, un attento contributo da parte dello stesso Hyung Min-woo. D'altra parte la storia che quest'ultimo ha elaborato (e lasciato in sospeso, purtroppo) per il manhwa era piuttosto complessa. Alla trama di base, un prete maledetto, Ivan Isaacs, che va in giro per il west americano a uccidere mostri di ogni sorta, si innesta un racconto più complesso di angeli caduti e prelati che si lasciano facilmente corrompere dal male.
L'artista coreano, però, suddivide i personaggi tra coloro che accettano il male per il gusto del potere, coloro che vi arrivano per i motivi sbagliati, e quelli che, in mezzo, subiscono la guerra tra questi due gruppi di anime. La visione di Priest è, dunque, fortemente pessimista, ma viene attenuata e di molto nella pellicola.
Il film, rilasciato nel 2011, vede alla regia Scott Stewart, mentre nel ruolo del protagonista troviamo Paul Bettany (noto ai più soprattutto per il ruolo di Visione al cinema e su Disney+). A differenza del manhwa, la storia non è ambientata nel passato, ma in un lontano futuro, in cui gli esseri umani si sono per lo più rifugiati in gigantesche metropoli dopo una tremenda guerra contro dei supervampiri. Per sconfiggerli era stato istituito uno speciale ordine di preti combattenti, soldati letali dotati della preparazione morale, pratica, fisica e militare per affrontare e sconfiggere i non-morti. Il protagonista, senza nome, è proprio uno di questi preti, ormai accantonati dopo la vittoria nella guerra che ha portato i pochi vampiri sopravvissuti a essere rinchiusi in vere e proprie riserve.
La storia, però, inizia con un attacco di vampiri in uno dei tanti villaggi esterni, cosa che recupera l'ambientazione western, e con la richiesta d'aiuto inviata proprio al protagonista, che a quel punto, mettendosi contro gli ordini ricevuti, si mette in viaggio per aiutare lo sceriffo che ha chiesto il suo intervento.

martedì 9 novembre 2021

I delitti del labirinto cinese

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Classificato come giallo cinese, I delitti del labirinto cinese è in effetti scritto dall'olandese Robert Van Gulik. Dopo aver vissuto buona parte della sua infanzia a Giava, ricopre ruoli diplomatici in molti paesi dell'est del mondo: India, Giappone, Malesia e ovviamente Cina. Studioso della storia di questo paese, scopre l'esistenza dei resoconti di molte indagini di un magistrato della Cina della dinastia T'ang e lo utilizza per creare il suo giudice Dee, protagonista di una serie di romanzi di genere, genericamente, giallo. E I delitti del labirinto cinese fa parte proprio di questa serie.
Il romanzo è, strutturalmente, un classico investigativo alla Conan Doyle, ma anche qualcosa di più: è anche un poliziesco, grazie alle indagini sul campo dei collaboratori di Dee, e un procedurale, vista la descrizione accurata dei processi dell'epoca (dinastia T'ang).

lunedì 8 novembre 2021

Il cielo in salotto: Aperitivo con la cometa

La prima diretta della nuova stagione di EduINAF è finita da poco. Per chi se l'è persa, la trovate qui sotto. Prima una breve presentazione:
Un evento dal vivo per celebrare il ritorno nei nostri cieli della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, in compagnia di ricercatori e ricercatrici INAF. Durante la diretta, condivideremo immagini della cometa raccolte da alcuni telescopi INAF nei giorni precedenti e consigli per osservarla (con un piccolo telescopio o binocolo), oltre a rivivere alcuni dei momenti più appassionanti della missione Rosetta. La cometa, visibile con un piccolo telescopio già nel mese di ottobre, raggiungerà il massimo della luminosità durante la prima settimana di novembre, tra il perielio (il punto più vicino al Sole lungo la sua orbita) il 2 novembre e la minima distanza dalla Terra che sarà raggiunta il 12 novembre, proprio il giorno del settimo anniversario dello storico atterraggio della sonda Philae.
Ospiti: Albino Carbognani, Cecilia Tubiana, Maurizio Pajola, Adriano Valvasori

domenica 7 novembre 2021

Topolino #3441: L'autunno è tornato

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Il riferimento nel titolo del consueto articolo topolinesco domenicale è a Foglie Rosse: Interludio, storia in due parti con cui Claudio Sciarrone ci riporta nelle atmosfere della sua saga fantascientifica che fu anche il suo esordio come autore completo. Forse sembrerò un po' di parte, ma è indubbiamente la storia migliore del numero per distacco.
Questo Interludio è indubbiamente costruito molto bene: da un lato la storia inizia ad affrontare i problemi degli alieni giunti sulla Terra alla fine della prima saga, dall'altro introduce il nuovo antagonista dei protagonisti. E in puro stile E.T. è l'esercito, che sta iniziando a interessarsi alle strane emissioni di energia collegate con la musica quantistica (come viene definita) della band di Tip e Tap.
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C'è anche un riferimento a Stranger Things: i pezzi del ponte spaziale sono contenuti all'interno di una ampolla di vetro in possesso dell'esercito e sembrano muoversi di vita propria un po' come il materiale raccolto dal Sottosopra nella terza stagione della serie Netflix.
Sciarrone, poi, libera anche un ulteriore elemento narrativo per i ragazzi e i loro amici alieni: tramite la musica quantistica, infatti, il gruppo è in grado di aprire dei veri e propri piccoli ponti di Einstein-Rosen che permettono loro di spostarsi quasi istantaneamente in vari punti del globo, mostrati peralro con delle vignette molto belle ed efficaci nonostante lo spazio ridotto: tutto merito della griglia adottata per l'occasione con vignette a sviluppo orizzontale. L'autore, poi, non dimentica il messaggio ecologista, già presente nella prima stagione, e anzi qui è esaltato dalla passione degli alieni per il nostro pianeta e per la gran varietà di culture che esso contiene.
E' semplicemente una gioia leggere questo Interludio!

sabato 6 novembre 2021

Superman: Ridere a Metropolis

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Se del Superman #9 di John Byrne si ricorda soprattutto Metropolis 900 miglia, storia di appena 8 pagine, un motivo forse deve esserci. La storia prinicipale del numero, Ridere e morire a Metropolis, racconta del primo tentativo del Joker di compiere un crimine a Metropolis. La storia finisce piuttosto velocemente con l'ovvia sconfitta del pagliaccio del crimine, ma la sensazione è che la sfida lanciata dal Joker sia stata fin troppo semplice da concludere. Insomma una storia che da ben poco credito al Joker, trasformandolo in una minaccia da poco (e quasi per traslato fornendo un parere piuttosto basso anche nei confronti di Batman) e che si segnala per una delle poche uscite social-politiche di Byrne, messa in bocca a Maggie Sawyer, a capo dell'unità dei crimini metaumani di Metropolis:
Nove morti, tutta Metropolis minacciata, e tutto per un pezzo di carbone che ha valore solo perché glielo diamo noi.
Metropolis 900 miglia sono, invece, sette pagine incentrate su Lex Luthor e su come passa il tempo a divertirsi girando per i dintorni della città del domani: tentando donne più o meno povere o disperate a passare un mese con lui in cambio di una cospicua somma di denaro, più che sufficiente per sistemarle a vita. In questo caso Byrne si concentra su una cameriera di una stazione di servizio, mettendo in mostra soprattutto un Luthor molto prossimo all'essere un oscuro Grande Fratello che conosce tutto delle sue "vittime" e come un demone qualsiasi cerca di corrompere le persone che incontra: probabilmente la storia che ha inquadrato il nuovo Luthor post-Crisis più di tutte in assoluto.

venerdì 5 novembre 2021

Rompicapi di Alice: Generatore di labirinti

Avevo già affrontato l'argomento dei labirinti in un lontano Rompicapo, e ho pensato bene di tornare sull'argomento però da un punto di vista leggermente diverso: gli algoritmi di generazione dei labirinti.
Per generare un labirinto si parte da una griglia di celle, generalmente rettangolare, ma se ne può realizzare una di qualsiasi forma. A questa griglia si associa un percorso in cui i nodi coincidono con il centro di ciascuna cella. Lo scopo del generatore di labirinti è quello di determinare un sottografo in cui sia difficile trovare l'unico percorso che collega due nodi particolari, denominati ingresso e uscita.
Poiché la mappa del labirinto è, di fatto, un albero, ovvero un percorso che unisce un insieme di punti connessi a due a due da una e una sola linea, gli algoritmi di generazione ricadono nel campo della teoria dei grafi. Di tutti i possibili algoritmi (ce ne sono diversi) vi propongo quello basato sull'algoritmo di Kruskal, proposto nel 1956 da Joseph Kruskal(2), fratello di Martin David(1). L'algoritmo si compone di questi passi:

giovedì 4 novembre 2021

Ritorno dall'universo

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Come in Ritorno al domani di Ron Hubbard, anche Ritorno dall'universo gioca sul paradosso dei gemelli. Stanislaw Lem, però, usa il paradosso come espediente narrativo per raccontare un'utopia, o una distopia, dipende dal punto di vista con cui si guarda alla vicenda.
Dopo un viaggio durato 10 anni per lui e 127 per la Terra, Hal Bregg torna a casa insieme con ciò che resta del suo equipaggio. La sua astronave è stata diretta verso Fomalhault, stella nella costellazione del Pesce Australe. Al suo ritorno Hal trova un pianeta profondamente cambiato, in cui la società ha spento qualunque istinto di violenza nell'essere umano.
Sta qui il duplice modo di vedere Ritorno dall'universo: è indubbiamente un'utopia, poiché viene descritta una società in qualche modo ideale, dove la violenza e la guerra sono state cancellate perché in fondo non risultavano più in alcun modo necessarie; dall'altro è una distopia, un po' per come è iniziata, un po' perché dal punto di vista di Hal il genere umano, lasciandosi alle spalle i suoi istinti violenti, si è anche lasciato alle spalle altri aspetti positivi del proprio carattere, prima fra tutti la spinta creativa. E non è un caso come a notare tutto ciò sia un occhio "esterno" come quello di Hal: è molto difficile capire cosa hai perso, quando questo qualcosa non lo hai mai incontrato.

mercoledì 3 novembre 2021

Alle origini delle costellazioni

Nella messa a punto del cielo del mese di novembre ha un piccolo spazio la storia delle origini delle costellazioni. Tutto sembra ruotare intorno ai graffiti che sono stati trovati nelle grotte di Lascaux. In particolare c'è un toro con sopra la spalla un gruppo di sette puntini. Sotto al toro troviamo anche tre puntini allineati e altri puntini si trovano all'interno del toro stesso. In molti pensano, vista la vicinanza delle tre costellazioni, che il toro rappresenti proprio l'omonima costellazione, che i sette puntini sopra la spalla siano le sette stelle delle Pleiadi, e che le tre stelle allineate siano la cintura della costellazione di Orione. D'altra parte sia la costellazione del Toro sia quella di Orione sono sicuramente di origine babilonese.
La prima era identificata come il toro del cielo, associato proprio a un mito babilonese. La dea Ishtar invia il Toro a uccidere Gilgamesh, che l'aveva respinta. Enkidu, però, affetta il didietro del Toro e lancia i suoi quarti nel cielo, dove diventano le stelle che compongono l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. In questo senso secondo alcuni studiosi la costellazione di Orione rappresenterebbe Gilgamesh, altri invece con il Sole. Sta di fatto, però, che la costellazione di Orione è nota come il pastore celeste o come il vero pastore di Anu, con Anu il dio più importante del regno celeste.
Altra curiosità sul Toro del cielo è la sua associazione a Inanna, dea sumera del sesso, della fertilità e della guerra (e ci si chiede se le pratiche all'origine del mito del Minotauro non nascano proprio da questa associazione...).
Ad ogni buon conto, qui sotto l'immagine che ho realizzato per il cielo del mese linkato in apertura del post, dove, ispirato da questo articolo, ho sovrapposto al graffito degli estratti dalle mappe delle due costellazioni protagoniste, Pleiadi incluse:
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martedì 2 novembre 2021

Un busto nel cielo. All'incirca

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Marmor Sculptile è stata introdotta da William Croswell, un cartografo e un educatore di Boston, sulla sua mappa di Mercatore del 1810 sui cieli stellati. Croswell fu descritto in termini caritatevoli dal suo biografo, Robert W. Lovett, come uno "studioso eccentrico" che "provava a farsi un nome nelle scienze e nelle lettere americane". Mentre Croswell con la sua mappa si proponeva di mostrare solo le "costellazioni antiche (...) con quelle dell'emisfero sud, formate prima del 18.mo secolo", introdusse "alcune piccole stelle e costellazioni moderne (...) lì dove la mancanza sarebbe stata notevole". Queste "costellazioni moderne" includevano due delle sue costellazioni, Marmor Sculptile e Sciurus Volans (lo scoiattolo volante). Mentre, però, Croswell ha tentato una qualche giustificazione utilitaristica per introdurre quest'ultima, con il Busto di Colombo semplicemente "riempie il posto del Reticulum, che è anch'essa moderna". In breve, Croswell sostiene nel materiale introduttivo alla sua mappa che poiché le invenzioni di Nicolas Louis de Lacaille erano allo stesso modo "moderne", egli poteva sostituire una costellazione di Lacaille con la stessa giustificazione con cui Lacaille l'aveva creata per primo.
Barentine, J. C. (2016). Marmor Sculptile. In Uncharted Constellations (pp. 85-92). Springer, Cham.

lunedì 1 novembre 2021

La propaganda

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Goebbles diceva nei suoi diari:le masse sono molto più primitive di quanto possiamo immaginare, la propaganda quindi dev’essere essenzialmente semplice, basata sulla tecnica della ripetizione, tenica peraltro modernissima, usata dalle grandi agenzie pubblicitarie americane. Unique selling proposition: unica proposta di vendita.
Giancarlo Bizanti, interpretato da Gian Maria Volonté in Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (1972).
Sotto l'estratto: