mercoledì 31 agosto 2011
martedì 30 agosto 2011
Webit 2011: tutti per Annarita!
Quando Marco partecipò con il suo snake a un contest informatico, Annarita chiese l'appoggio degli amici per dargli una mano. Personalmente, come spiegai a suo tempo, credevo che aiutare Marco in quell'occasione non fosse corretto per molti motivi, primo fra tutti la necessità di iscriversi a un sito specialistico, cui comunque potevo essere interessato a partecipare, ma che difficilmente avrei vissuto, successivamente, in maniera veramente attiva. Sostanzialmente è lo stesso discorso delle votazioni sulla Wiki: non ha senso iscriversi solo per votare.
Per quel che riguarda il Webit 2011 il discorso è diverso: innanzitutto non è necessario iscriversi per votare, e questo è certo una opzione non indifferente. E poi il progetto sembra nascere appositamente per far iscrivere la gente e misurare la forza della loro rete da una parte e del dialogo con i loro lettori dall'altra. Letta in questo senso, iscriversi e partecipare può essere un modo buono e interessante da una parte per testare se stessi, dall'altra, perché no, per raggiungere nuovi lettori. Per contro, però, soprattutto quando a iscriversi è una persona che conosci, e nel caso specifico ho anche avuto l'onore di farlo personalmente, l'idea è semplicemente quella di non creare concorrenza e far concentrare tutti gli sforzi, anche dei propri lettori, su quella persona.
E sto parlando di Annarita Ruberto, che potete (anzi dovete!) votare usando il link qui sotto: Valuterò la possibilità, in ogni caso, di iscrivermi anche io nei prossimi giorni, perché voti non anonimi, magari da account che vengono votati, dovrebbero avere un peso superiore, ad ogni modo vi ricordo che si può dare un solo voto al giorno (le istruzioni dettagliate su Scientificando), ma ora, un po' anche a risposta alle motivazioni di Annarita, vorrei spiegarvi il perché della necessità di concentrarsi su un'unica persona durante iniziative di questo genere.
Come sapete i blogger scientifici in Italia, per quanto agguerriti e tutti con blog che, con un po' di presunzione per la categoria, sono sopra la media italiana (o comunque lì vicino, a parte forse rarissimi casi), a volte sembrano vivere in un mondo isolato e ignorato dal quale escono in rare occasioni (ad esempio Claudio Pasqua alla scuola di dottorato di Otranto di quest'anno). Questo vuol dire che una occasione come il Webit deve essere colta al volo, concentrandosi su Annarita (o su Cristofaro, che al momento è sesto nella classifica italiana), senza pensare a personalismi o ad altre cose del genere.
Per cui il mio consiglio è: votate Annarita innanzitutto, ma se proprio vi porta a noia votare per la stessa persona, variate votando per Cristofaro, indipendentemente dal fatto che pensiate che ci sia gente che lo meriti più di loro: in questo momento rappresentano tutta la categoria, a mio giudizio, e quindi rappresentano anche me e una loro affermazione equivale anche a vittoria mia e di tutti quanti. E non preoccupatevi: il tempo per queste piccole soddisfazioni, che rendono meno amara l'attualità, verrà sicuramente per tutti (anche se, per me, in questa estate, è arrivato!)
Per quel che riguarda il Webit 2011 il discorso è diverso: innanzitutto non è necessario iscriversi per votare, e questo è certo una opzione non indifferente. E poi il progetto sembra nascere appositamente per far iscrivere la gente e misurare la forza della loro rete da una parte e del dialogo con i loro lettori dall'altra. Letta in questo senso, iscriversi e partecipare può essere un modo buono e interessante da una parte per testare se stessi, dall'altra, perché no, per raggiungere nuovi lettori. Per contro, però, soprattutto quando a iscriversi è una persona che conosci, e nel caso specifico ho anche avuto l'onore di farlo personalmente, l'idea è semplicemente quella di non creare concorrenza e far concentrare tutti gli sforzi, anche dei propri lettori, su quella persona.
E sto parlando di Annarita Ruberto, che potete (anzi dovete!) votare usando il link qui sotto: Valuterò la possibilità, in ogni caso, di iscrivermi anche io nei prossimi giorni, perché voti non anonimi, magari da account che vengono votati, dovrebbero avere un peso superiore, ad ogni modo vi ricordo che si può dare un solo voto al giorno (le istruzioni dettagliate su Scientificando), ma ora, un po' anche a risposta alle motivazioni di Annarita, vorrei spiegarvi il perché della necessità di concentrarsi su un'unica persona durante iniziative di questo genere.
Come sapete i blogger scientifici in Italia, per quanto agguerriti e tutti con blog che, con un po' di presunzione per la categoria, sono sopra la media italiana (o comunque lì vicino, a parte forse rarissimi casi), a volte sembrano vivere in un mondo isolato e ignorato dal quale escono in rare occasioni (ad esempio Claudio Pasqua alla scuola di dottorato di Otranto di quest'anno). Questo vuol dire che una occasione come il Webit deve essere colta al volo, concentrandosi su Annarita (o su Cristofaro, che al momento è sesto nella classifica italiana), senza pensare a personalismi o ad altre cose del genere.
Per cui il mio consiglio è: votate Annarita innanzitutto, ma se proprio vi porta a noia votare per la stessa persona, variate votando per Cristofaro, indipendentemente dal fatto che pensiate che ci sia gente che lo meriti più di loro: in questo momento rappresentano tutta la categoria, a mio giudizio, e quindi rappresentano anche me e una loro affermazione equivale anche a vittoria mia e di tutti quanti. E non preoccupatevi: il tempo per queste piccole soddisfazioni, che rendono meno amara l'attualità, verrà sicuramente per tutti (anche se, per me, in questa estate, è arrivato!)
lunedì 29 agosto 2011
La leggenda di Earthsea: I draghi di Earthsea
Il blocco originario di Earthsea si conclude in quattro anni, dal 1968 per Il mago al 1972 per La spiaggia più lontana. Bisognerà aspettare il 1990 per un nuovo romanzo della saga, I draghi di Earthsea (o anche L'isola del drago), che risulta intimamente legato con il romanzo successivo, I venti di Earthsea, datato 2001.
Avevamo lasciato Ged sulla spiaggia del mondo dei morti, da cui era tornato a costo di lasciare la sua stessa magia: il nostro, infatti, non era piùin grado di compiere alcun incantesimo. E così, uomo normale, torna alla sua isola natia, scortato da un drago, giusto alcuni giorni dopo la morte del suo maestro Ogion. Nel frattempo Tenar, la giovane liberata da Ged ne Le tombe di Atuan, nel frattempo diventata donna e vedova con i figli lontani, si prende carico di una ragazzina tremendamente ustionata, Therru, ragazzina profondamente segnata dall'esperienza, ma soprattutto molto enigmatica.
Ed è lei, in effetti, il fulcro di tutto il romanzo, una ragazzina il cui vero nome è Tehanu, titolo originale del romanzo: è intorno a lei che ruotano le vite di Tenar e di Ged, un Arcimago in cerca di uno scopo dopo la perdita della magia (e che ritroverà la magia più vecchia del mondo, l'unica che potrà mai fare, e proprio insieme con Tenar!), che ruotano i complotti del padre di Therru e dell'uomo chiamato Pioppo, un mago che vuole vendicarsi di Ged e scoprire qualcosa di più dell'inquietante ragazzina, una umana che sembra essere molto affine con i draghi.
Il motivo di questo è per via di un grande cambiamento avvenuto proprio a causa degli eventi de La spiaggia più lontana, eventi che hanno lasciato qualcosa di incompiuto, qualcosa che solo la figlia dei draghi, la piccola Tehanu, potrà risolvere, non da sola, e non senza lasciare qualcosa, come faranno tutti, prima di tornare alla semplicità di tutti i giorni:
Il mago
Le tombe di Atuan
La spiaggia più lontana
Avevamo lasciato Ged sulla spiaggia del mondo dei morti, da cui era tornato a costo di lasciare la sua stessa magia: il nostro, infatti, non era piùin grado di compiere alcun incantesimo. E così, uomo normale, torna alla sua isola natia, scortato da un drago, giusto alcuni giorni dopo la morte del suo maestro Ogion. Nel frattempo Tenar, la giovane liberata da Ged ne Le tombe di Atuan, nel frattempo diventata donna e vedova con i figli lontani, si prende carico di una ragazzina tremendamente ustionata, Therru, ragazzina profondamente segnata dall'esperienza, ma soprattutto molto enigmatica.
Ed è lei, in effetti, il fulcro di tutto il romanzo, una ragazzina il cui vero nome è Tehanu, titolo originale del romanzo: è intorno a lei che ruotano le vite di Tenar e di Ged, un Arcimago in cerca di uno scopo dopo la perdita della magia (e che ritroverà la magia più vecchia del mondo, l'unica che potrà mai fare, e proprio insieme con Tenar!), che ruotano i complotti del padre di Therru e dell'uomo chiamato Pioppo, un mago che vuole vendicarsi di Ged e scoprire qualcosa di più dell'inquietante ragazzina, una umana che sembra essere molto affine con i draghi.
Il motivo di questo è per via di un grande cambiamento avvenuto proprio a causa degli eventi de La spiaggia più lontana, eventi che hanno lasciato qualcosa di incompiuto, qualcosa che solo la figlia dei draghi, la piccola Tehanu, potrà risolvere, non da sola, e non senza lasciare qualcosa, come faranno tutti, prima di tornare alla semplicità di tutti i giorni:
- Raccontami... - disse Tenar - Raccontami cos'hai fatto mentre ero via.Il resto della saga:
- Ho badato alla casa.
- Hai passeggiato nella foresta?
- Non ancora - rispose il marito.
(traduzione di Pietro Anselmi)
Il mago
Le tombe di Atuan
La spiaggia più lontana
venerdì 26 agosto 2011
Omaggio a Richard Matheson (e non solo)
Uno dei più grandi successi cinematografici recenti è stato sicuramente Inception, film che ha riportato all'attenzione, se vogliamo, un tema narrativamente poco sfruttato nel mondo cinematografico, quello del sogno. E lo fa in un modo quasi originale, ovvero proponendo un gruppo di viaggiatori del sogno, degli avventurieri che si infiltrano nei sogni altrui per recuperare informazioni preziose per conto di altri. L'idea è quasi originale, però, perché è già stata utilizzata altre volte, ad esempio nel mondo dinseyano.
Come molti hanno notato, ad esempio, c'è la storia Il sogno di una vita di Don Rosa nella quale i Bassotti entrano nei sogni di Paperone per recuperare la combinazione della cassaforte. In questo caso, però, c'è un limite importante: bisogna essere il più vicini possibile al soggetto che sta sognando, altrimenti si finisce oltre il confine del sogno, in una zona completamente bianca che significa, per l'intruso, svegliarsi. Ad aiutare Paperone a difendere non solo la cassaforte, ma anche i suoi sogni, che poi non sono altro che i suoi ricordi, arriva Paperino.
Prima di Don Rosa, però, a far entrare i paperi nel mondo dei sogni ci pensano Fabio Michelini e Roberto Marini nella storia Zio Paperone e il viaggio da incubo, dove è invece Paperone che, con una astronave del sogno ideata sempre da Archimede entrano nel sogno di Paperino per cercare di scoprire dove si trovano le mitiche tre porte e soprattutto quale delle tre è quella che nasconde immense ricchezze.
Un'altra possibilità è quella di far sìche il sognatore influisca sul mondo reale: questa direzione narrativa, ad esempio, si può trovare ne Il pianeta proibito, dove i protagonisti piùche sognare rendono reali le immagini contenute nel proprio subconscio, o Stanotte il cielo cadrà, dove un gruppo di esseri umani cerca di impedire al sognatore del mondo di svegliarsi e distruggere il loro universo. In questa occasione Daniel Francis Galouye introduce una piccolo, importante dettaglio: il rappresentante o tramite tra il sognatore e il mondo. In questo modo, intervenendo sul tramite, è possibile riuscire a mantenere dormiente il sognatore(1).
Un'idea non molto lontana da questa è Paperino Paperotto e il grande sonno, scritta da un ottimo Bruno Enna e disegnata da Nicola Tosolini e Francesco d'Ippolito. Pubblicata in tre parti sui numeri 2898-2900 di Topolino racconta di un esperimento del governo sfuggito al controllo: una macchina sofisticatissima è in grado di rendere reali i sogni delle persone, solo che diventa incontrollabile e punta su Quack Town, il borgo dove Paperino ha trascorso la sua infanzia nella fattoria di Nonna Papera. A questo punto, per risolvere la situazione e impedire che la mente del sognatore distrugga il circondario, il governo è costretto a cercare il Pisolatore X, ovvero il soggetto i cui sogni vengono realizzati nella vita reale. E il Pisolatore che i governativi stanno cercando è anche un appassionato di fantascienza, e immagina per il suo paese l'invasione di gigantesche formiche, come raccontato in un racconto della mitica rivista Amazing Papers, che tutti i fedeli lettori della saga di Paperino Paperotto ben conoscono.
Come molti hanno notato, ad esempio, c'è la storia Il sogno di una vita di Don Rosa nella quale i Bassotti entrano nei sogni di Paperone per recuperare la combinazione della cassaforte. In questo caso, però, c'è un limite importante: bisogna essere il più vicini possibile al soggetto che sta sognando, altrimenti si finisce oltre il confine del sogno, in una zona completamente bianca che significa, per l'intruso, svegliarsi. Ad aiutare Paperone a difendere non solo la cassaforte, ma anche i suoi sogni, che poi non sono altro che i suoi ricordi, arriva Paperino.
Prima di Don Rosa, però, a far entrare i paperi nel mondo dei sogni ci pensano Fabio Michelini e Roberto Marini nella storia Zio Paperone e il viaggio da incubo, dove è invece Paperone che, con una astronave del sogno ideata sempre da Archimede entrano nel sogno di Paperino per cercare di scoprire dove si trovano le mitiche tre porte e soprattutto quale delle tre è quella che nasconde immense ricchezze.
Un'altra possibilità è quella di far sìche il sognatore influisca sul mondo reale: questa direzione narrativa, ad esempio, si può trovare ne Il pianeta proibito, dove i protagonisti piùche sognare rendono reali le immagini contenute nel proprio subconscio, o Stanotte il cielo cadrà, dove un gruppo di esseri umani cerca di impedire al sognatore del mondo di svegliarsi e distruggere il loro universo. In questa occasione Daniel Francis Galouye introduce una piccolo, importante dettaglio: il rappresentante o tramite tra il sognatore e il mondo. In questo modo, intervenendo sul tramite, è possibile riuscire a mantenere dormiente il sognatore(1).
Un'idea non molto lontana da questa è Paperino Paperotto e il grande sonno, scritta da un ottimo Bruno Enna e disegnata da Nicola Tosolini e Francesco d'Ippolito. Pubblicata in tre parti sui numeri 2898-2900 di Topolino racconta di un esperimento del governo sfuggito al controllo: una macchina sofisticatissima è in grado di rendere reali i sogni delle persone, solo che diventa incontrollabile e punta su Quack Town, il borgo dove Paperino ha trascorso la sua infanzia nella fattoria di Nonna Papera. A questo punto, per risolvere la situazione e impedire che la mente del sognatore distrugga il circondario, il governo è costretto a cercare il Pisolatore X, ovvero il soggetto i cui sogni vengono realizzati nella vita reale. E il Pisolatore che i governativi stanno cercando è anche un appassionato di fantascienza, e immagina per il suo paese l'invasione di gigantesche formiche, come raccontato in un racconto della mitica rivista Amazing Papers, che tutti i fedeli lettori della saga di Paperino Paperotto ben conoscono.
giovedì 25 agosto 2011
Il gelato del giovane Mpemba e i superpoteri dell'acqua
Quando fa caldo, come ad esempio in questo periodo, può essere una buona idea mangiare una granita o un gelato, magari artigianale. E magari qualcuno potrebbe decidere di farselo da se, riscoprendo un effetto noto già ad Aristotele e però oggi chiamato effetto Mpemba dal nome dello studente della Magamba Secondary School, Erasto Mpemba, in Tanganyika (Tanzania), che lo osservò nel 1963 durante un compito scolastico che prevedeva proprio la preparazione di una vaschetta di gelato!
Non è difficile immaginare il giovane Mpemba che, in ritardo rispetto ai suoi compagni, mettendo il composto ancora caldo nel congelatore, un po' perplesso si accorse che il suo gelato si era indurito prima di quello dei suoi compagni, che invece avevano iniziato il raffreddamento di un prodotto a una temperatura più bassa. L'effetto Mpemba, che venne descritto dallo studente in un articolo del 1969 scritto insieme a Denis Osborne(1), è dunque l'effetto per cui l'acqua calda, sotto opportune condizioni, si raffredda prima di quella fredda. Quali siano queste condizioni e quindi perché avvenga tale effetto non sembra ancora chiaro(2); ciò che è certo, però, è che l'esperimento può essere ripetuto ancora oggi e sempre in una classe di una scuola superiore, proprio comeha fatto Concetto Giannino alla Quintino Cataudella di Scicli.
Lo studio dell'effetto nasce all'interno di un progetto che Concetto ha portato avanti, nel 2004, nella sua scuola, denominato progetto Marliani-Mpemba, che si è sviluppato nei punti seguenti:
Nell'immagine qui sopra vedete il congelamento istantaneo dell'acqua superraffreddata non appena viene inserito nella provetta un piccolo pezzo di ghiaccio. Vediamo ora come ottenere l'acqua superraffreddata: basta mettere in una provetta dell'acqua distillata e quindi in un freezer(6).
Non è difficile immaginare il giovane Mpemba che, in ritardo rispetto ai suoi compagni, mettendo il composto ancora caldo nel congelatore, un po' perplesso si accorse che il suo gelato si era indurito prima di quello dei suoi compagni, che invece avevano iniziato il raffreddamento di un prodotto a una temperatura più bassa. L'effetto Mpemba, che venne descritto dallo studente in un articolo del 1969 scritto insieme a Denis Osborne(1), è dunque l'effetto per cui l'acqua calda, sotto opportune condizioni, si raffredda prima di quella fredda. Quali siano queste condizioni e quindi perché avvenga tale effetto non sembra ancora chiaro(2); ciò che è certo, però, è che l'esperimento può essere ripetuto ancora oggi e sempre in una classe di una scuola superiore, proprio comeha fatto Concetto Giannino alla Quintino Cataudella di Scicli.
Lo studio dell'effetto nasce all'interno di un progetto che Concetto ha portato avanti, nel 2004, nella sua scuola, denominato progetto Marliani-Mpemba, che si è sviluppato nei punti seguenti:
- uso di strumenti d'interazione asincrona (e-mail e mailing list) e sincrona (chat) in internet;
- compiere ricerca in rete tramite i motori di ricerca;
- lavorare in un ambiente web aperto e condiviso da più utenti;
- costruire un CD ipertestuale con la raccolta dei documenti multimediali prodotti;
- applicare il metodo scientifico in un caso concreto di ricerca;
- riprodurre sperimentalmente il fenomeno del superaffreddamento;
- preparare una miscela frigorifera NaCl-ghiaccio e capire il processo di raffreddamento prodotto dall'aggiunta di sale nel ghiaccio;
- meccanismi che innescano la solidificazione;
- ruolo dell'evaporazione nel raffreddamento di un liquido;
- comprendere l'effetto Mpemba.
mercoledì 24 agosto 2011
Grant Morrison, fumettista e... Oasis onorario
Finita la grande fatica vi propongo un video interessante, quello di Grant Morrison che canta una canzone scritta da lui:
Personalmente ho subito pensato agli Oasis, il gruppo musicale britannico degli anni Novanta che scosse, insieme ai Blur il mercato del rock di quegli anni, secondo me però senza essere veramente all'altezza dei gruppi con i quali venivano confrontati (i Beatles, per essere precisi). Le vere trovate geniali di Oasis e Blur erano, però, nei video: in questo senso secondo me erano veramente un passo avanti rispetto alla media.
Torniamo, però, a Morrison: lo sceneggiatore sa sicuramente come far parlare di se: ha infatti affermato di avere ricevuto la canzone direttamente da John Lennon durante un rito magico!
Per scoprire l'arcano, però, ci viene in aiuto questa frase qui:
Torniamo, però, a Morrison: lo sceneggiatore sa sicuramente come far parlare di se: ha infatti affermato di avere ricevuto la canzone direttamente da John Lennon durante un rito magico!
Per scoprire l'arcano, però, ci viene in aiuto questa frase qui:
(...) ho dato una piccola leccata a un acido, solo per stimolarmi un po'.Questo forse spiega la visione, e probabilmente perché il pezzo prodotto è così pop e Oasis rispetto alla canzone che Morrison stava provando in quel momento, Tomorrow never knows:
(traduzione di Luigi Siverio)
martedì 23 agosto 2011
Ricette anti-crisi: l'esempio del Belgio
Tempo fa Fabristol, sul suo blog libertario, ha riassunto il caso Belgio, una nazione che in questo momento è molto vicina ai principi libertari, senza bisogno di attendere la nascita delle isole libertarie. Ebbene, a quanto pare in Europa, in questo momento, senza dover ritoccare le tasse dei cittadini, il Belgio è una delle economie più forti e stabili d'Europa (fonte ft.com). Quindi, dopo la proposta estratta da Controstoria delle Calabrie di Ulderico Nisticò, proprio andare verso una scelta politica ed economica di stampo libertario (ad esempio sul numero 51 di Superman, edizioni Planeta De Agostini, Straczinsky propone una soluzione del genere, anche se non è molto esplicita, e ispirata al romanzo Pianeta che vai di Erik Frank Russell) potrebbe risolvere i problemi di un sistema economico che si sta avviando, a colpi di crisi sempre più grosse, verso l'autodistruzione. Non sono gli aumenti di tasse (per quanto giusti anche nell'opzione in cui colpiscono i più ricchi) o la lotta all'evasione, ma forse proprio il fallimento economico e così cogliere l'occasione di ricominciare da zero.
Certo bisogna sperare che l'Unione Europea non spinga anche sul Belgio perché adotti, per una qualche scusa (potrebbe essere l'inflazione, secondo ft.com), le misure anti-crisi che sta imponendo a Grecia, Spagna, Italia e chissà chi altri.
P.S.: un grazie a Mehdi Tekaya per la condivisione su twitter.
Certo bisogna sperare che l'Unione Europea non spinga anche sul Belgio perché adotti, per una qualche scusa (potrebbe essere l'inflazione, secondo ft.com), le misure anti-crisi che sta imponendo a Grecia, Spagna, Italia e chissà chi altri.
P.S.: un grazie a Mehdi Tekaya per la condivisione su twitter.
lunedì 22 agosto 2011
Mutts: Il film!
Nella newsletter dei Mutts che mi arriva periodicamente c'era una splendida notizia: la striscia di Patrick McDonnell diventerà un film animato prodotto dalla 20th Century Fox!
E visto che oggi ho ricevuto una splendida notizia, questa altrettanto bella notizia mi sembrava un modo come un altro per non lasciare completamente vuoto di contenuti il blog in questa calda giornata d'agosto e condividere con voi in maniera ufficiale una bella notizia che mi aveva raggiunto un paio di mesi fa, in piena notte!
E visto che oggi ho ricevuto una splendida notizia, questa altrettanto bella notizia mi sembrava un modo come un altro per non lasciare completamente vuoto di contenuti il blog in questa calda giornata d'agosto e condividere con voi in maniera ufficiale una bella notizia che mi aveva raggiunto un paio di mesi fa, in piena notte!
domenica 21 agosto 2011
Censimenti scientifici
Edward Michaud ha lanciato un referendum per i blogger scientifici. Leggendo il form, sembra che sia aperto a tutte le lingue, quindi potrebbe essere il caso di partecipare anche noi. Io l'ho fatto segnalando sia Doc Madhattan, sia DropSea.
Per cui, non siate timidi e partecipate!
Per cui, non siate timidi e partecipate!
venerdì 19 agosto 2011
La scivolosa scarpata
Eravamo rimasti, alla fine de Il carosello carnivoro, con Sunny nelle grinfie del conte Olaf e dei suoi accoliti, cui si sono uniti i fenomeni del Carosello Caligari, che hanno condiviso con i Baudelaire gioie e dolori, mentre Klaus e Violet si ritrovano a precipitare lungo la ripida discesa del Monte Manomorta, destinati a fine certa.
Ovviamente grazie alle qualità di Klaus e Violet, i due Baudelaire maggiori riescono a salvarsi, ma certo gli sfortunati eventi del 10.mo volume non finiscono qui. In effetti mentre Klaus e Violet incontrano Carmelita Ghette (ricordate l'antipatica ragazzina de L'atroce accademia?) e riescono a occultare i loro volti grazie a delle maschere da scherma utilizzate da un gruppo di strani boy-scout che si stanno avventurando sul monte per festeggiare l'arrivo della Falsa Primavera (un periodo di un giorno di bel tempo), Sunny è costretta a cucinare, possibilmente senza fuoco, per il gruppo di Olaf.
Una piccola luce, però, nei misteri che avvolgono i Baudelaire si accende grazie all'incontro con Quigley Pantano, il trigemino creduto morto, scoprendo che nei fantomatici V.F., il cui quartier generale di Val Ventosa tutti stanno cercando (purtroppo Klaus, Violet e Quigley, esperto in cartografia, arriveranno tardi, bruciato da amici di Olaf), facevano parte anche i genitori dei tre gemelli oltre ai coniugi Baudelaire, a Esmé e Olaf e i due tizi innominati dall'aura malvagia che irrompono in questo capitolo della serie.
A quanto sembra, infatti, all'interno dei V.F. (Volontari del Fuoco?) è avvenuto uno scisma, con da una parte Olaf e simili che probabilmente vogliono utilizzare le conoscenze e le abilità dei V.F. per i loro loschi fini, e dall'altro chi interpreta in maniera altruistica l'appartenenza alla misteriosa organizzazione. A quanto sembra stanno vincendo i cattivi, cui rimane ormai solo l'ultimo rifugio da distruggere e poi tutta la vicenda resterà impressa su stampa e nota al grande pubblico solo grazie a Lemony Snicket, che a suo tempo scelse la parte buona dei V.F. scissi.
Ovviamente grazie alle qualità di Klaus e Violet, i due Baudelaire maggiori riescono a salvarsi, ma certo gli sfortunati eventi del 10.mo volume non finiscono qui. In effetti mentre Klaus e Violet incontrano Carmelita Ghette (ricordate l'antipatica ragazzina de L'atroce accademia?) e riescono a occultare i loro volti grazie a delle maschere da scherma utilizzate da un gruppo di strani boy-scout che si stanno avventurando sul monte per festeggiare l'arrivo della Falsa Primavera (un periodo di un giorno di bel tempo), Sunny è costretta a cucinare, possibilmente senza fuoco, per il gruppo di Olaf.
Una piccola luce, però, nei misteri che avvolgono i Baudelaire si accende grazie all'incontro con Quigley Pantano, il trigemino creduto morto, scoprendo che nei fantomatici V.F., il cui quartier generale di Val Ventosa tutti stanno cercando (purtroppo Klaus, Violet e Quigley, esperto in cartografia, arriveranno tardi, bruciato da amici di Olaf), facevano parte anche i genitori dei tre gemelli oltre ai coniugi Baudelaire, a Esmé e Olaf e i due tizi innominati dall'aura malvagia che irrompono in questo capitolo della serie.
A quanto sembra, infatti, all'interno dei V.F. (Volontari del Fuoco?) è avvenuto uno scisma, con da una parte Olaf e simili che probabilmente vogliono utilizzare le conoscenze e le abilità dei V.F. per i loro loschi fini, e dall'altro chi interpreta in maniera altruistica l'appartenenza alla misteriosa organizzazione. A quanto sembra stanno vincendo i cattivi, cui rimane ormai solo l'ultimo rifugio da distruggere e poi tutta la vicenda resterà impressa su stampa e nota al grande pubblico solo grazie a Lemony Snicket, che a suo tempo scelse la parte buona dei V.F. scissi.
giovedì 18 agosto 2011
La leggenda di Earthsea: La spiaggia più lontana
Earthsea è in pericolo. La magia sta scomparendo, o per meglio dire gli abitanti che posseggono il potere stanno dimenticando il suo uso, stanno dimenticando la vecchia lingua che consente di utilizzarla, la magia. A cercare di risolvere il mistero vanno Arrenn, giovane principe di Earthsea, destinato alla fine del viaggio a prendere in mano l'anello di Erreth-Akbe e regnare su tutto Earthsea, e Ged, lo Sparviero, ormai diventato arcimago di Roke.
Dietro i vuoti di memoria, che stanno colpendo anche i draghi, ridotti a puri animali, impossibilitati a proferire parola, sta un vecchio allievo di Roke, Pagnotta, che scoperto il segreto per mantenere in vita gli esseri umani per sempre, cerca di coinvolgere tutti gli abitanti di Earthsea in questa sua follia, destinata semplicemente a rompere l'equilibrio del mondo, di cui lo sconvolgimento della magia è solo l'inizio.
Interessante, nel viaggio di Arrenn e Ged, il rapporto che si instaura tra i due, che passa dalla venerazione, alla diffidenza fino alla fiducia da parte di Arrenn nei confronti dell'arcimago. In un certo senso sembra essere, continuando il parallellismo tra magia e scienza, il rapporto tra l'opinione pubblica e i ricercatori, con questi ultimi che, pur spiegando, non sembrano molto propensi a spiegare tutto, se non lo stretto indispensabile. Certo oggi le cose stanno lentamente cambiando, con ricercatori e divulgatori che sempre più sfruttano lo strumento del blog per la diffusione della conoscenza.
D'altra parte, come L'ultima battaglia, l'ultimo capitolo di Narnia, La spiaggia più lontana affronta il tema della morte e della sua indissolubilità dalla vita. Un romanzo fantasy che, ancor più dei precedenti, è maturo e riflessivo come pochi altri romanzi del genere.
Dietro i vuoti di memoria, che stanno colpendo anche i draghi, ridotti a puri animali, impossibilitati a proferire parola, sta un vecchio allievo di Roke, Pagnotta, che scoperto il segreto per mantenere in vita gli esseri umani per sempre, cerca di coinvolgere tutti gli abitanti di Earthsea in questa sua follia, destinata semplicemente a rompere l'equilibrio del mondo, di cui lo sconvolgimento della magia è solo l'inizio.
Interessante, nel viaggio di Arrenn e Ged, il rapporto che si instaura tra i due, che passa dalla venerazione, alla diffidenza fino alla fiducia da parte di Arrenn nei confronti dell'arcimago. In un certo senso sembra essere, continuando il parallellismo tra magia e scienza, il rapporto tra l'opinione pubblica e i ricercatori, con questi ultimi che, pur spiegando, non sembrano molto propensi a spiegare tutto, se non lo stretto indispensabile. Certo oggi le cose stanno lentamente cambiando, con ricercatori e divulgatori che sempre più sfruttano lo strumento del blog per la diffusione della conoscenza.
D'altra parte, come L'ultima battaglia, l'ultimo capitolo di Narnia, La spiaggia più lontana affronta il tema della morte e della sua indissolubilità dalla vita. Un romanzo fantasy che, ancor più dei precedenti, è maturo e riflessivo come pochi altri romanzi del genere.
mercoledì 17 agosto 2011
Pierre de Fermat e il suo teorema impossibile
Cubum autem in duos cubos, aut quadratoquadratum in duos quadratoquadratos, et generaliter nullam in infinitum ultra quadratum potestatem in duos ejusdem nominis fas est dividere: cujus rei demonstrationem mirabilem sane detexi. Hanc marginis exiguitas non caperet.E' questo quello che scrisse Pierre de Fermat a margine della sua copia del secondo volume dell'Arithmetica di Diofanto e in pratica sancisce l'impossibilità di trovare soluzioni, nel campo dei numeri naturali, per l'equazione diofantea(1) che generalizza il teorema di Pitagora: \[a^n + b^n = c^n\] Sappiamo che per $n = 2$ abbiamo l'enunciato matematico del famoso teorema del matematico crotonese, e sappiamo anche che tale teorema presenta soluzioni nel campo dei numeri naturali. Tali soluzioni sono dette terne pitagoriche. Quando invece $n = 3$ o superiore non ci sono soluzioni.
Fermat, evidentemente studiando sul volume di Diofanto, ebbe l'intuizione sulle potenze superiori a 2, però fornì semplicemente la dimostrazione per $n = 4$, mentre la prima, dopo Fermat, ad affrontare il teorema fu la matematica Sophie Germain(2), che dimostrò il seguente teorema:
domenica 14 agosto 2011
Il Buz pappapianeti
Realizzata, probabilmente, nel 2009 (Il commentatore televisivo, nella prima vignetta, afferma: Dopo quasi quarant'anni, una 'spedizione internazionale' sta per mettere nuovamente piede sulla Luna!), viene stampata con un anno di ritardo sul Topolino n.2845 datato 8 giugno 2010, cioé circa un mese prima del 41.mo anniversario dello sbarco della missione Apollo 11 sulla Luna.
Davanti al televisore troviamo Topolino ed Eta Beta che assistono ad una nuova impresa, questa volta portata a termine da un astronauta per continente, giunti tutti insieme su un'unica astronave. Purtroppo la Luna, in risposta alla bandiera piantata sul suo suolo, inizia a... pernacchiare! Il motivo è semplice: degli alieni di un solo occhio l'hanno sostituita con un pallone gonfiato d'aria per usarla come esca contro la minaccia di un divoratore di pianeti.
Tutto questo lo hanno scoperto i nostri eroi dopo che Eta ha ristrutturato la macchina di Topolino in modo che sia in grado di viaggiare nello spazio: riprendendo quindi l'inclinazione all'invenzione, quella stessa che portò all'atombrello, il simpatico uomo del futuro costruisce un motore che viaggia grazie al rock per affrontare l'indagine spaziale. Prima si seguono le tracce della luna, grazie ad una lente gigantesca, poi si cerca di scoprire l'origine di questo affamato divoratore, che non è l'inquietante e gigantesco Galactus del Marvel Universe, ma l'altrettanto grande e se vogliamo ancora più inquietante Buz, verme spaziale sintetico, come si scoprirà.
Eta Beta, a bordo dell'astronave, stava formulando proprio questa ipotesi, sintetizzando anche il naturale ciclo alimentare:
L'altra curiosità è dovuta dall'accoglienza riservata a Topolino arrivando su Washington: bombardato e cannoneggiato proprio come quando stava tornando sulla Terra dopo l'escursione spaziale che ha concluso Il deserto del nulla. P.S.: la scelta dell'immagine di chiusura non è per nulla casuale, se pensiamo che il Buz è una sorta di spazzino cosmico...
Davanti al televisore troviamo Topolino ed Eta Beta che assistono ad una nuova impresa, questa volta portata a termine da un astronauta per continente, giunti tutti insieme su un'unica astronave. Purtroppo la Luna, in risposta alla bandiera piantata sul suo suolo, inizia a... pernacchiare! Il motivo è semplice: degli alieni di un solo occhio l'hanno sostituita con un pallone gonfiato d'aria per usarla come esca contro la minaccia di un divoratore di pianeti.
Tutto questo lo hanno scoperto i nostri eroi dopo che Eta ha ristrutturato la macchina di Topolino in modo che sia in grado di viaggiare nello spazio: riprendendo quindi l'inclinazione all'invenzione, quella stessa che portò all'atombrello, il simpatico uomo del futuro costruisce un motore che viaggia grazie al rock per affrontare l'indagine spaziale. Prima si seguono le tracce della luna, grazie ad una lente gigantesca, poi si cerca di scoprire l'origine di questo affamato divoratore, che non è l'inquietante e gigantesco Galactus del Marvel Universe, ma l'altrettanto grande e se vogliamo ancora più inquietante Buz, verme spaziale sintetico, come si scoprirà.
Eta Beta, a bordo dell'astronave, stava formulando proprio questa ipotesi, sintetizzando anche il naturale ciclo alimentare:
Eta Beta: Pqualcosa non pquadra! Non è possibile che esista un animale come il Pbuz! Vedete, gli ecosistemi pfunzionano perché ogni animale e ogni pianta psono necessari gli uni agli altri e tutti si ptrovano nel giusto punto di una pcatena!un essere non-naturale, come si scoprirà. E' stato, infatti , costruito da Fabricant, uno dei saggi dell'Universo, per depurare il sistema solare dei sapienti, i cui pianeti sono stati sfruttati, sporcati e inquinati fino all'eccesso dai suoi abitanti. Casty, dunque, non rinuncia al tema ecologista, lanciando la frecciatina contro il genere umano, che nella storia disneyana iniziano a pulire il pianeta solo con la minaccia che il depuratore vermiforme dello spazio profondo si "pappi" il pianeta per ripulirlo. La storia, poi, presenta due curiosità. La prima è scientifica, con le tute invisibilizzanti, delle speciali tute che generano immagini tali da ingannare la vista binoculare: basta infatti un solo occhio, quell'unico di cui sono dotati gli alieni rapinatori di lune, per venire scoperti.
Topolino: Non ha senso un animale che si pappa... tutta la catena!
Eta Beta: Pgià! La natura fa sempre le pcose per bene! Pquindi...
Ipotesi "A": Il Pbuz si trova fuori dal proprio ecosistema!
Oppure, Ipotesi "B": Il Pbuz è...
L'altra curiosità è dovuta dall'accoglienza riservata a Topolino arrivando su Washington: bombardato e cannoneggiato proprio come quando stava tornando sulla Terra dopo l'escursione spaziale che ha concluso Il deserto del nulla. P.S.: la scelta dell'immagine di chiusura non è per nulla casuale, se pensiamo che il Buz è una sorta di spazzino cosmico...
sabato 13 agosto 2011
La leggenda di Earthsea: Le tombe di Atuan
Impresa spesso citata come una delle più grandi, senza mai scendere nei dettagli, è quella narrata ne Le tombe di Atuan, secondo romanzo della saga di Earthsea di Ursula K. Le Guin. Se ne Il mago Ged, lo Sparviero, era il protagonista indiscusso, con la narrazione, per quanto in terza persona, centrata sulla sua persona, sui suoi pensieri, sui suoi piani, in questo caso la scrittrice si cioncentra su Tenar, una ragazzina strappata in tenera età per essere la nuova sacerdotessa dei Senza Nome, le oscure e tenebrose entità presenti nelle viscere dell'isola di Atuan.
Sull'isola, in modo che la ragazzina pensi di essere la reincarnazione della primissima sacerdotessa, essa viene indottrinata sui segreti delle gallerie e del labirinto nascosti sotto al tempio cui comanda, e le viene imposto un nuovo nome, Arha, che vuol dire nella lingua in uso su quell'isola Divorata, perché la sua identità precedente è scomparsa, divorata dalle divinità tenebrose cui ormai appartiene.
Nel tesoro custodito dai Senza Nome è presente la metà di un potente amuleto, l'anello di Erreth-Akbe, la cui ricerca a scopo di ricomposizione (la prima metà era stata recuperata ne Il mago di Earthsea) è oggetto della sfida alle tombe da parte di Ged. Grazie al fatto che la narrazione è incentrata su Tenar, il lettore non sa mai bene quale sia il piano dello Sparviero, al massimo è in grado di intuirlo modificarsi al procedere degli eventi: prima sconfitto dalla potenza dei Senza Nome, quindi apertamente scoperto da Tenar, e infine da questi aiutato a fuggire.
E' grazie al leggero legame con il mondo esterno e al rapporto con le donne, altre sacerdotesse di altri culti inferiori, che la crescono che si riesce a comprendere completamente questa svolta di Arha, che scoperto il suo nome grazie a Ged, decide di intraprendere una nuova vita, abbandonando essere crudeli che ormai non venera più nessuno. E' un bel finale, un po' come un invito ad abbandonare le vecchie superstizioni, apparentemente per altre nuove e più potenti. Eppure i maghi rappresentano la conoscenza in un mondo che si fonda sulla magia, un po' come gli scienziati in un mondo che si fonda sulla scienza: in questo senso, dunque, l'invito è rivolto anche al lettore ad abbandonare superstizioni e paure antiche per uno stile di vita più sereno, fondato o meno che sia sulla scienza.
venerdì 12 agosto 2011
Codex
E' stato un libro molto difficile da concludere; ho impiegato troppo tempo per finirlo e questo può aver influito sul giudizio finale, o può già di per se raccontare più di tutte le parole che seguono. Sto parlando di Codex di Lev Grossman, considerato un bestseller.
Il libro, in effetti, promette molto bene, proponendo, almeno così raccontato nella quarta di copertina, un parallelo tra un codice medioevale e un videogioco. Il codice medioevale c'è, è un antico testo, A viage to the contree of the cimmerians, una sorta di romanzo fantastico o fantasy spacciato per romanzo medioevale, che nel corso del romanzo di Grossman si suppone possa essere attribuibile a tale Gervase di Langford, che a quanto sembra ha un legame con una coppia di nobili britannici che hanno assoldato il giovane protagonista per catalogare la loro biblioteca.
E' un romanzo fondamentalmente assurdo, dove i punti di maggiore interesse sono quelli in cui si racconta del Viage o in cui entrano i libri, o nella breve spiegazione sulla steganografia. Non è pesante, né poi così brutto, ma ci sono molti momenti in cui non succede veramente nulla, retto da un protagonista che viene descritto come un genio che ha perso tutto il suo talento, a parte quello finanziario che non gli servirà a nulla nel corso della storia, che in effetti si trova al centro di un intrigo familiare la cui estensione non viene del tutto chiarita, anche se da alcuni indizi il lettore può intuirne i contorni.
Un libro da acquistare e leggere solo se proprio non avete altre alternative a disposizione.
P.S.: Sembra che non sia stato l'unico a restare deluso dal romanzo.
giovedì 11 agosto 2011
La leggenda di Earthsea: Il mago
Il più grande mago di Earthsea, colui che è noto come lo Sparviero, in realtà è originario di una piccola isola di pastori, Gont. Nato con il potere di controllare la magia, venne addestrato prima dalla zia, una strega, poi dal vecchio mago Ogion, che gli diede il nome vero, Ged. Ben presto Ged abbandonò Ogion per andare sull'isola di Roke, alla scuola dei maghi, dove imparare ad usare al meglio l'arte della magia. A causa del suo carattere, liberò dal mondo dei Senza Nome un'ombra, che poi era la sua stessa ombra, e per impedire che essa, tramite lui, si scatenasse sul mondo, iniziò una lunga avventura, una caccia, per sconfiggerla. Questa è solo la prima delle molte imprese dello Sparviero, il più grande mago di Earthsea, destinato a diventare l'Arcimago di Roke.
Earthsea è un mondo d'acqua: tante piccole isole, separate una dall'altra, alcune più grandi alcune più piccole. Su queste isole si spostano i maghi, che grazie alla conoscenza della lingua antica, quella del vero nome di ogni cosa, una lingua che conoscono solo i maghi e i draghi, sono in grado di creare illusioni credibili, illuminare notti buie, controllare gli elementi, senza mai dimenticare che esiste al mondo un equilibrio che viene inevitabilmente modificato a causa dell'uso di questi poteri, che dunque vanno usati con saggezza e parsimonia.
Il primo romanzo, Il mago di Earthsea è stato scritto da Ursula K. Le Guin nel 1968, e questa attenzione all'equilibrio sottile esistente in natura è assolutamente interessante e ancora oggi tremendamente attuale. Non dimentichiamo poi la battaglia di Ged con la sua stessa ombra, una metafora per la battaglia interiore di ogni essere umano tra la parte onesta e quella malvagia.
Non si può, poi, dimanticare la sua influenza su una serie di prodotti del fantasy successivi, forse anche maggiore rispetto a quella di Tolkien. In effetti la scuola di maghi di Harry Potter, il suo appartenere a un mondo differente è una evoluzione del viaggio di Ged dalla sua isola natale verso Roke, dove si trova la scuola dei maghi di Earthsea. D'altra parte le magie e gli incantesimi devono essere fatti con l'uso della così detta lingua antica, quella dei veri nomi delle cose, come nella saga di Eragon di Christopher Paolini, dove però i draghi sono al servizio degli elfi e degli uomini, mentre in Earthsea i draghi sono entità antiche quanto il mondo, che hanno scarsa considerazione degli uomini, un po' come nella Terra di Mezzo di Tolkien, e signori dei draghi sono considerati non coloro che li domano (impresa impossibile), ma coloro cui i draghi rivolgono la parola. E uno di questi è proprio Ged.
mercoledì 10 agosto 2011
Votando qua e là
Ero indeciso se votare o non votare. Alla fine ho votato. Poi ero indeciso se proporre o meno i miei voti, alla fine ho deciso di proporre solo quei voti su cui ritengo necessario concentrarsi, per molti motivi. Innanzitutto ci sono le categorie con cui sono completamente d'accordo con Peppe:
- Miglior Blog 2011 Popinga
- Personalità in rete dell'anno Marco Manicardi
- Sito collettivo Barabba
- Miglior sito o blog tecnico-divulgativo Keplero
- Miglior sito d'opinione Coordinamento Precari Università
martedì 9 agosto 2011
Presente anche su Mathblogging.org
Entro il blogger o blogspot o come si chiamerà probabilmente a breve e scopro che ieri ho ricevuto un picco di visite. Probabilmente qualcuno mi ha segnalato su facebook o su stumbleupon il ritratto di Abel, che tra i siti social sono quelli, insieme a twitter, che mi stanno portando maggiore traffico, quando, notando tra le fonti settimanali, ne scopro due che, fino ad ora, erano state ben nascoste: feedzilla, una sorta di concorrente di Google Reader che consente anche di creare applicazioni personalizzate per le principali piattaforme mobili, e soprattutto Mathblogging.org, una sorta di epigono di scienceblogging.org, dove sono presente nella sezione Teachers and educators insieme con Annarita (di altri blog italiani mi è sembrato di scorgere solo Mr Palomar, ma potrei sbagliarmi, avendo scorso la pagina molto velocemente: i commenti per correggere gli errori!).
Non so come ci sono finito. Probabilmente sono stato segnalato e ringrazio il segnalatore per l'onore e la fiducia, anche perché sono proprio queste fonti, tra l'altro spesso percepite come autorevoli (e lo sono, per fortuna!), che portano ai blog di nicchia il traffico che maggiormente interessa, quello dei lettori interessati e appassionati. Anche se vedo un vantaggio anche tecnico non indifferente: leggendo sull'about, il motore dell'aggregatore si appoggia su Google, e questo potrebbe portare dei vantaggi anche all'interno del motore di ricerca, rispondendo in pratica ai dubbiosi che non sanno come interpretare e sfruttare i tasti +1 e la novità di Google Plus: per quel che riguarda la scienza la ricetta è semplice. Scrivere buoni e seri contenuti e una volta avuta una base solida proporsi per gli aggregatori, sia quelli non automatici come Research Blogging, sia quelli automatici come Mathblogging, ammesso che non ci sia stato qualcuno che non vi abbia già proposto. E il discorso vale tanto per i nuovi blog che partono completamente da zero, quanto per i vecchi.
Alla prossima, mentre cerco di preparare nuovi post interessanti, nonostante la calura!
lunedì 8 agosto 2011
Mai toccato da mani umane
Divertente, Dissacrante. Imprevedibile. Tutto questo è Mai toccato da mani umane, la raccolta di racconti fantascientifici di Robert Sheckley. Si va dall'esplorazione spaziale, quella del primo racconto che da il titolo alla raccolta, e che fa da apripista a una prima parte di racconti incentrati sul rapporto con pianeti alieni, non solo nel senso di pianeti differenti dalla Terra, ma anche della Terra nei confronti di altri visitatori, come i figli dei coloni che vengono sul nostro pianeta in Pellegrinaggio alla Terra, alla ricerca di qualcosa che non possiedono, fino a capire cosa, in effetti, c'è di corrotto sulla Terra: non c'è nulla che non si possa vendere, anche i sentimenti più genuini!
Ecologista è invece La montagna senza nome, una storia che probabilmente ha in parte ispirato Cameron per il suo Avatar: il racconto è migliore proprio per la sua brevità. Si concentra su un unico aspetto: lo sfruttamento delle risorse da parte degli esseri umani a scapito anche delle stesse popolazioni indigene. In effetti è una storia che si ripete dall'inizio dei tempi.
I mostri, La settima vittima e Criminali cercansi si concentrano, invece, sul rapporto tra l'intelligenza e la violenza, passando dal confronto con un'altra cultura nel primo racconto, a un ingegnoso sistema per diminuire guerre, omicidi e contrasti: la legalizzazione degli omicidi!
Divertentissimo, invece, Criminali cercansi: immaginate un gruppo di esseri umani perfettamente isolato dal resto, con la possibilità di gestire le proprie risorse al minimo indispensabile, senza strafare. In un gruppo del genere tutti conoscono tutti e la violenza, l'avidità e altri difetti del genere non sono presenti. A questo punto immaginate che il resto dell'umanità si accorge del gruppo e, vista l'imminenza di una guerra, cercano di reclutare più persone possibili, compresi gli appartenenti a questo gruppo. Secondo voi come andrà a finire? Chi ha già letto il racconto, non bari!
Un altro modo in cui la società del Grande Fratello potrebbe realizzarsi è attraverso il controllo psicologico e dello stato mentale delle persone. Attraverso macchine che forse forniranno ispirazione per le macchine sul controllo dell'umore in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? il governo mondiale è in grado di controllare gli abitanti ed eliminare prontamente le persone mentalmente disadattate, secondo gli standard richiesti ovviamente. Altrettanto ovviamente il protagonista del racconto verrà sconfitto, schiacciato dal potere che lo controlla con la scusa di proteggerlo.
Emblematico lo scambio di battute prima dell'epilogo:
Ecologista è invece La montagna senza nome, una storia che probabilmente ha in parte ispirato Cameron per il suo Avatar: il racconto è migliore proprio per la sua brevità. Si concentra su un unico aspetto: lo sfruttamento delle risorse da parte degli esseri umani a scapito anche delle stesse popolazioni indigene. In effetti è una storia che si ripete dall'inizio dei tempi.
I mostri, La settima vittima e Criminali cercansi si concentrano, invece, sul rapporto tra l'intelligenza e la violenza, passando dal confronto con un'altra cultura nel primo racconto, a un ingegnoso sistema per diminuire guerre, omicidi e contrasti: la legalizzazione degli omicidi!
Divertentissimo, invece, Criminali cercansi: immaginate un gruppo di esseri umani perfettamente isolato dal resto, con la possibilità di gestire le proprie risorse al minimo indispensabile, senza strafare. In un gruppo del genere tutti conoscono tutti e la violenza, l'avidità e altri difetti del genere non sono presenti. A questo punto immaginate che il resto dell'umanità si accorge del gruppo e, vista l'imminenza di una guerra, cercano di reclutare più persone possibili, compresi gli appartenenti a questo gruppo. Secondo voi come andrà a finire? Chi ha già letto il racconto, non bari!
Un altro modo in cui la società del Grande Fratello potrebbe realizzarsi è attraverso il controllo psicologico e dello stato mentale delle persone. Attraverso macchine che forse forniranno ispirazione per le macchine sul controllo dell'umore in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? il governo mondiale è in grado di controllare gli abitanti ed eliminare prontamente le persone mentalmente disadattate, secondo gli standard richiesti ovviamente. Altrettanto ovviamente il protagonista del racconto verrà sconfitto, schiacciato dal potere che lo controlla con la scusa di proteggerlo.
Emblematico lo scambio di battute prima dell'epilogo:
Ricordi che la società va protetta dall'individuo.La chiusura è affidata al Catalogo delle mogli, una conclusione romantica in cui lo spirito pionieristico e di intraprendenza e soprattutto il voler dimostrare di essere qualcosa di più delle apparenze riesce a trovare i fattori positivi anche in qualcosa di apparentemente non così genuino come un... catalogo delle mogli del pioniere!
Sì, ma chi protegge l'individuo dalla società?
venerdì 5 agosto 2011
Ritratti: Niels Henrik Abel
Le origini della teoria dei gruppi sono drammatiche, nel senso che i due principali matematici che posero le fondamenta di questa branca della matematica evvero due vite piuttosto drammatiche conclusesi entrambe in giovane erà. Il primo dei due fu il norvegese Niels Henrik Abel, la cui biogfrafia viene così riassunta da Mario Livio ne L'equazione impossibile(1):
Holmboe, in effetti, fu molto importante per Abel: innanzitutto introdusse un nuovo programma molto più moderno e poi, accorgendosi del talento matematico di Niels, lo incitò a leggere le opere di grandi matematici come Laplace, Newton, Gauss, Lagrange. E forse anche grazie agli entusiastici giudizi del suo insegnante durante il suo ultimo anno alla Scuola Cattedrale provò la grande sfida dell'epoca, risolvere una equazione di quinto grado usando gli strumenti più semplici di somme, moltiplicazioni e radici. Il giovane sottopose questo suo primo lavoro proprio al suo insegnante, il quale ritenendolo perfetto, lo inoltrò all'Università di Christiania, in particolare a Christopher Hansteen e Soren Rasmussen, che convennero con il giudizio di Holmboe. A questo punto l'insegnante inviò il manoscritto a Ferdinand Degen di Copenhagen per farlo pubblicare dall'Accademia Danese. Degen, da buon reviewer, chiese ad Abel una descrizione più dettagliata del risultato aggiungendo anche degli esempi numerici. E proprio alla ricerca di esempi, Niels si accorse che la sua soluzione era errata. Degen, però, gli consigliò di rivolgersi ad altri campi, come ad esempio gli integrali ellittici, perché avrebbero potuto riservare risultati e soddisfazioni migliori dello studio delle equazioni.
E in effetti Abel, entrato all'università nel 1821, grazie all'impegno di ben tre professori, tra cui Hansteen e Rasmussen, che finché poterono anche negli anni successivi cercarono di sostenere Niels anche dal punto di vista economico. Fu in effetti il terzo evento felice della vita di Abel, visto che usciva da un periodo familiare difficile, ricco di stenti e con l'insuccesso politico del padre, che cercò di diffamare senza successo due suoi colleghi di parlamento. Se l'insuccesso influenzò pesantemente il padre e la famiglia, certo non influenzò più di tanto la carriera accademica di Abel, almeno dal punto di vista scientifico, perché dal punto di vista dei finanziamenti già allora le istituzioni accademiche preferivano sostenere economicamente l'esperienza piuttosto che la bravura e il talento.
Senza, però, anticipare troppo, torniamo ai primi lavori scientifici di Abel, usciti tra il 1823 e il 1824. In particolare si segnala il suo terzo manoscritto, Soluzione di una coppia di proposizioni per mezzo di integrali definiti, dove si trova la matematica che farà da base alla radiologia moderna. Fu poi nel 1823 che Abel ebbe i primi contatti con matematici europei, quandopassò l'estate di quell'anno da uno zio a Copenaghen, dove conobbe anche la sua futura fidanzata, l'unica donna della sua vita, Christine Crelly Kemp. Il loro fidanzamento venne ufficializzato dopo il Natale del 1824, ma non riuscirono mai a concludere il loro sogno di un matrimonio e una vita insieme sia per le ristrettezze economiche (Niels non riuscì mai a ottenere un contratto stabile ed economicamente sufficiente per una famiglia, Crelly non andò mai semplici lavori da istitutrice) sia per il peggioramento delle condizioni di salute di Niels, preda della tubercolosi,contratta molto probabilmente durante il viaggio in Europa, forse a Parigi.
Infatti Hansteen e Rasmussen riuscirono a strappare un pur esiguo finanziamento dal Ministero delle Finanze per mandare Abel in Europa presso alcune università del continente. Tra i vincoli imposti dal Ministero, in particolare uno influenzò le finanze di Niel al suo ritorno in patria:
Che cosa si può dire di un ragazzo morto a ventisei anni? Che era timido e geniale. Che amava la matematica e il teatro. E che fu condannato a morte dalla povertà.Nato il 5 agosto del 1802 dal pastore luterano Soren Georg Abel e da Anne Marie Simonsen, figlia di un mercante, immagino non ebbe certo un'infanzia semplice, tra un padre religioso e una madre, per così dire, allegra. Si possono solo immaginare le discussioni tra i due coniugi, discussioni che potrebbero aver influenzato il carattere di Abel ben più della figura paterna, che istruì personalmente Niels fino ai 13 anni, quando poi venne mandato alla Scuola Cattedrale di Christiania, l'attuale Oslo. Probabilmente l'allontanamento da una famiglia difficile (entrambi i genitori erano sostanzialmente alcolizzati) fu la prima delle poche fortune che la vita gli concesse. La seconda, in ordine di tempo, fu Bernt Michael Holmboe, giovane insegnante di matematica giunto alla Scuola Cattedrale per sostituire Hans Peter Bader allontanato a causa delle denunce di maltrattamenti inoltrate dai suoi studenti, tra cui lo stesso Niels.
Holmboe, in effetti, fu molto importante per Abel: innanzitutto introdusse un nuovo programma molto più moderno e poi, accorgendosi del talento matematico di Niels, lo incitò a leggere le opere di grandi matematici come Laplace, Newton, Gauss, Lagrange. E forse anche grazie agli entusiastici giudizi del suo insegnante durante il suo ultimo anno alla Scuola Cattedrale provò la grande sfida dell'epoca, risolvere una equazione di quinto grado usando gli strumenti più semplici di somme, moltiplicazioni e radici. Il giovane sottopose questo suo primo lavoro proprio al suo insegnante, il quale ritenendolo perfetto, lo inoltrò all'Università di Christiania, in particolare a Christopher Hansteen e Soren Rasmussen, che convennero con il giudizio di Holmboe. A questo punto l'insegnante inviò il manoscritto a Ferdinand Degen di Copenhagen per farlo pubblicare dall'Accademia Danese. Degen, da buon reviewer, chiese ad Abel una descrizione più dettagliata del risultato aggiungendo anche degli esempi numerici. E proprio alla ricerca di esempi, Niels si accorse che la sua soluzione era errata. Degen, però, gli consigliò di rivolgersi ad altri campi, come ad esempio gli integrali ellittici, perché avrebbero potuto riservare risultati e soddisfazioni migliori dello studio delle equazioni.
E in effetti Abel, entrato all'università nel 1821, grazie all'impegno di ben tre professori, tra cui Hansteen e Rasmussen, che finché poterono anche negli anni successivi cercarono di sostenere Niels anche dal punto di vista economico. Fu in effetti il terzo evento felice della vita di Abel, visto che usciva da un periodo familiare difficile, ricco di stenti e con l'insuccesso politico del padre, che cercò di diffamare senza successo due suoi colleghi di parlamento. Se l'insuccesso influenzò pesantemente il padre e la famiglia, certo non influenzò più di tanto la carriera accademica di Abel, almeno dal punto di vista scientifico, perché dal punto di vista dei finanziamenti già allora le istituzioni accademiche preferivano sostenere economicamente l'esperienza piuttosto che la bravura e il talento.
Senza, però, anticipare troppo, torniamo ai primi lavori scientifici di Abel, usciti tra il 1823 e il 1824. In particolare si segnala il suo terzo manoscritto, Soluzione di una coppia di proposizioni per mezzo di integrali definiti, dove si trova la matematica che farà da base alla radiologia moderna. Fu poi nel 1823 che Abel ebbe i primi contatti con matematici europei, quandopassò l'estate di quell'anno da uno zio a Copenaghen, dove conobbe anche la sua futura fidanzata, l'unica donna della sua vita, Christine Crelly Kemp. Il loro fidanzamento venne ufficializzato dopo il Natale del 1824, ma non riuscirono mai a concludere il loro sogno di un matrimonio e una vita insieme sia per le ristrettezze economiche (Niels non riuscì mai a ottenere un contratto stabile ed economicamente sufficiente per una famiglia, Crelly non andò mai semplici lavori da istitutrice) sia per il peggioramento delle condizioni di salute di Niels, preda della tubercolosi,contratta molto probabilmente durante il viaggio in Europa, forse a Parigi.
Infatti Hansteen e Rasmussen riuscirono a strappare un pur esiguo finanziamento dal Ministero delle Finanze per mandare Abel in Europa presso alcune università del continente. Tra i vincoli imposti dal Ministero, in particolare uno influenzò le finanze di Niel al suo ritorno in patria:
(...) Abel non avrebbe ricevuto denaro dopo il suo rientro in Norvegia.
mercoledì 3 agosto 2011
Socialismo
La situazione dominante in un'economia basata sulla proprietà privata del capitale è caratterizzata da due principi fondamentali: primo, i mezzi di produzione (capitale) sono proprietà privata e i proprietari ne dispongono come vogliono; secondo, il contratto di lavoro è libero. Naturalmente non esiste, in quanto tale, una società capitalistica "pura" in questo senso. In particolare, va notato che i lavoratori, attraverso lunghe e aspre lotte politiche sono riusciti a ottenere una forma leggermente migliorata del "contratto libero di lavoro" per alcune categorie. Ma, nel complesso, l'economia attiale non differisce molto dal capitalismo "puro".
Si produce per il profitto non per l'uso. Non v'è alcuna garanzia che tutti coloro che vogliono e possono lavorare saranno sempre in grado di farlo; esiste sempre un "esercito di disoccupati". Il lavoratore teme sempre di perdere il lavoro. Il progresso tecnologico si risolve spesso in una maggiore disoccupazione, piuttosto che in un allegerimento del fardello di lavoro per tutti. La ricerca del profitto, unitamente alla concorrenza fra i capitalisti, è responsabile di un'instabilità nell'accumulazione e nell'utilizzo del capitale, che porta a depressioni sempre più gravi. La concorrenza senza limiti conduce a un enorme spreco di lavoro, e alla deformazione della coscienza sociale degli individui.
Questa deformazione negli individui io la considero il peggior male del capitalismo. Tutto il nostro sistema educativo è affetto da questo male; un attegiamento esageratamente competitivo viene inculcato nello studente, che viene abituato ad adorare il successo come preparazione alla sua futura carriera.
Sono convinto che c'è un "unico" modo per eliminare questi gravi mali, cioé l'istituzione di un'economia socialista, affiancata a un sistema educativo orientato a fini sociali.
(Albert Einstein)
Si produce per il profitto non per l'uso. Non v'è alcuna garanzia che tutti coloro che vogliono e possono lavorare saranno sempre in grado di farlo; esiste sempre un "esercito di disoccupati". Il lavoratore teme sempre di perdere il lavoro. Il progresso tecnologico si risolve spesso in una maggiore disoccupazione, piuttosto che in un allegerimento del fardello di lavoro per tutti. La ricerca del profitto, unitamente alla concorrenza fra i capitalisti, è responsabile di un'instabilità nell'accumulazione e nell'utilizzo del capitale, che porta a depressioni sempre più gravi. La concorrenza senza limiti conduce a un enorme spreco di lavoro, e alla deformazione della coscienza sociale degli individui.
Questa deformazione negli individui io la considero il peggior male del capitalismo. Tutto il nostro sistema educativo è affetto da questo male; un attegiamento esageratamente competitivo viene inculcato nello studente, che viene abituato ad adorare il successo come preparazione alla sua futura carriera.
Sono convinto che c'è un "unico" modo per eliminare questi gravi mali, cioé l'istituzione di un'economia socialista, affiancata a un sistema educativo orientato a fini sociali.
(Albert Einstein)
martedì 2 agosto 2011
Accerchiando il bosone di Higgs
Ne avevo già scritto in inglese, ma con colpevole ritardo vi riferisco di alcune novità riguardanti il bosone di Higgs e uscite dalla conferenza EPS sulla fisica delle alte energie(1), tenutasi a fine luglio, dal 24 al 27 se non ricordo male.
Tutto inizia con il comunicato stampa del Fermilab che, combinando i dati degli esperimenti D0 e CDF, ha diffuso i nuovi limiti di massa(2) per il bosone di Higgs, ovvero tra i 114 e i 137 GeV/c2. Ovviamente non potevano mancare nemmeno le collaborazioni ATLAS e CMS con l'esposizione dei loro dati, che però sembrano essere ben poco ottimistiche non solo nei confronti del Tevatron, ma anche del bosone stesso.
Iniziamo dando un'occhiata ai grafici (via Résonaances, Tommaso Dorigo):
Come vedete i due esperimenti europei hanno in comune con il Tevatron solo una piccola regione compresa tra circa 115 GeV e 140 GeV. I dati di queste regioni saranno probabilmente analizzati e pubblicati entro la fine dell'anno, per cui dovremmo presto sapere se il Tevatron potrebbe scoprire l'Higgs o meno(3), ma soprattutto potremmo avere un'idea più precisa di che Higgs ci dovremmo aspettare.
Per chiarire meglio questo aspetto potrebbe essere interessante dare un'occhiata al grafico riassuntivo realizzato di Philip Gibbs, dove potrete notare come quella piccola regione in comune tra Tevatron e LHC e l'ultima regione disponibile all'interno della previsione del modello standard:
Tutto inizia con il comunicato stampa del Fermilab che, combinando i dati degli esperimenti D0 e CDF, ha diffuso i nuovi limiti di massa(2) per il bosone di Higgs, ovvero tra i 114 e i 137 GeV/c2. Ovviamente non potevano mancare nemmeno le collaborazioni ATLAS e CMS con l'esposizione dei loro dati, che però sembrano essere ben poco ottimistiche non solo nei confronti del Tevatron, ma anche del bosone stesso.
Iniziamo dando un'occhiata ai grafici (via Résonaances, Tommaso Dorigo):
Per chiarire meglio questo aspetto potrebbe essere interessante dare un'occhiata al grafico riassuntivo realizzato di Philip Gibbs, dove potrete notare come quella piccola regione in comune tra Tevatron e LHC e l'ultima regione disponibile all'interno della previsione del modello standard: