Non esprimo le mie considerazioni perché mi interessa conoscere il vostro punto di vista spontaneo!Il mio punto di vista o recensione sarà, come spesso succede, logorroico e divagante, da buon wikipediano quale sono.
In effetti l'incipit sembra fondamentalmente heinleiniano, senza contare che anche nel complesso il film nella sua semplicità sembra ispirarsi (se non addirittura scritto proprio con lo stile del) al grande scrittore di fantascienza che, intorno a piccoli e semplici messaggi, riusciva a costruire delle storie interessanti e appassionanti, che si potevano leggere al di là del tema che stava a cuore allo scrittore.
Il rapporto tra l'ambiente e i nativi di Pandora, questo il nome del pianeta invaso dai terrestri, è però molto stretto non perché i nativi abbiano una vera e propria conoscenza scientifica del loro stesso ambiente, ma perché la genetica di quel pianeta ha permesso ai suoi abitanti di sviluppare una serie di connessioni più strette e intime. Gli alberi lo sono attraverso le radici, mentre gli animali possono connettersi tra loro (tra specie diverse) attraverso alcuni piccoli filamenti che spuntano da piccole proboscidi (nel caso degli umanoidi dai capelli) alla base del cranio. In questo modo gli sceneggiatori di Avatar hanno creato una versione un po' differente di Nemesis, pianeta e romanzo di Asimov, e di Solaris, questa volta di Lem: in questi due casi abbiamo pianeti che ospitano abitanti microscopici che hanno realizzato delle connessioni semplici tra loro per costituire un organismo estremamente intelligente ma costituito da piccolissime parti facilmente rimpiazzabili. Addirittura in Nemesis, se non ricordo male, è l'intero pianeta ad essere senziente (come l'Ego del Marvel Universe). Il concetto di pianeta senziente o vivente verrà ripreso più avanti perché narrativamente fondamentale.
In quest'ultimo caso, però, questa risulta una semplificazione: senza l'intervento conclusivo del pianeta, che lancia contro l'esercito terrestre praticamente tutti i suoi abitanti terrestri e celesti, gli autoctoni non sarebbero riusciti nell'impresa di respingere gli invasori nonostante la presenza di ben tre terrestri tra le loro fila che conoscevano molto bene armi e tecniche di combattimento (e di questi almeno uno con un controllo completo sul suo avatar pandoriano).
Esistono però anche delle differenze tra le due opere.
Il romanzo di Herbert rappresenta la situazione di tensione che si creerà a causa dello sfruttamento del petrolio da parte dei paesi occidentali e dei ricconi locali nei paesi dell'oriente islamico: la guerra che rappresenta non è necessariamente una guerra tra nazioni, pianeti, popoli, ma una sfida per la sopravvivenza dell'oppresso sull'oppressore.
1) che il primo, pesante attacco lo hanno sferrato loro, i terrestri;
2) che le risorse che stanno cercando di prendersi, in realtà non gli appartengono e non sono state messe lì per loro.
Assolutamente decisivo sul tipo di personaggio che abbiamo di fronte, molto di più di qualsiasi approfondimento intimistico, è la battuta che lancia a Sully:
Come ci si sente a tradire la propria razza?o qualcosa del genere.
In conclusione: un film molto bello, ben fatto e ben girato, con un gusto scenografico più disneyano che starwarsiano, che nella sua semplicità narrativa presenta una serie di spunti interessanti, che vanno dalla storia americana, alle tradizioni africane, alle guerre per il controllo delle risorse, alla logicità della propaganda, una logicità che si fonda più su quello che non dice che su quello che dice.
A questo punto non mi resta che dirvi: se non vi ho rovinato troppo la sorpresa, andare a vederlo, magari non in 3d, perché per l'attuale livello di maturazione della tecnologia (casereccia!), questo film è troppo lungo.
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