mercoledì 2 luglio 2025

Queer: la ricerca di Burroughs

Grazie al cinema all'aperto di Arianteo, con mia sorella abbiamo potuto recuperare la visione di Queer, film del 2024 di Luca Guadagnino tratto dall'omonimo romanzo di William Burroughs. I due protagonisti, William Lee e Eugene Allerton, vengono interpretati da Daniel Craig e Drew Starkey in maniera magistrale, ma prima di affrontare il film, permettetemi di scrivere due parole sul romanzo.
Il libro
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Il romanzo, piuttosto breve e snello, venne scritto da Burroughs tra il 1951 e il 1953, per poi venire pubblicato solo nel 1985. Racconta la storia di William Lee, omosessuale statunitense autoesiliatosi in Messico, che in parte è anche un alter ego di Burroughs stesso. D'altra parte Oliver Harris, curatore dell'edizione del 2010 del romanzo, suggerisce che la storia sia parzialmente ricalcata su una relazione che lo scrittore ebbe con tale Lewis Marker. D'altra parte Burroughs conosceva il mondo omosessuale grazie alla frequentazione di locali ad Harmel e Greenwich sotto la guida dell'amico Richard Stern.
Per contro, però, il romanzo può anche essere visto come un modo per esorcizzare l'uccisione accidentale di Joan Vollmer, avvenuta il 6 settembre del 1951. In quell'occasione i due coniugi, sicuramente ubriachi, provarono a ripetere l'impresa di Guglielmo Tell, ovviamente con esiti nefasti.
Si può solo supporre, quindi, che tutta la vicenda narrata in Queer sia stata proprio la reazione a tale evento, incluso il viaggio in sudamerica alla ricerca dello yagé, sostanza allucinogena ricavata da una pianta che si diceva avesse la capacità di attivare i poteri telepatici del cervello.

martedì 1 luglio 2025

La tana del serpente bianco

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La carriera di scrittore di Bram Stoker non si è limitata al solo Dracula, ma conta poco più di una decina di romanzi e una manciata di racconti. L'ultimo romanzo, The Lair of the White Worm, pubblicato nel 1911, venne successivamente ristampato nel 1925 in una versione fortemente rivista e ridotta, per poi giungere in prima edizione italiana nel 1992 col titolo di La tana del verme bianco. Il romanzo è stato quindi riproposto con una nuova traduzione di Sergio Vivaldi da Nero Press Edizioni con un nuovo titolo, La tana del serpente bianco.
Il romanzo in qualche modo ricorda vagamente Dracula, non tanto per l'impostazione narrativa, che in questo caso è diversa, in terza persona, quanto per il contorno scientifico che Stoker prova a costruire per dare plausibilità alla vicenda. Sono, infatti, presenti spunti riconducibili alla paleontologia (ricordo che la fine del XIX secolo fu caratterizzato dalla famosa guerra delle ossa), l'evoluzione, la fisica dei parafulmini, ma anche spunti più prettamente pseudoscientifici come il mesmerismo. Il tutto ispirato dalla leggenda del verme di Lambton, un gigantesco vermone che aveva infestato i dintorni del fiume Wear.